Francia trovò, a Parigi, lavoro come meccanico e riprese immediatamente l'attività politica dedicando notti insonni alla pubblicazione della distrutta Iconoclasta di Pistoia, che egli fece risorgere nella capitale di Francia. Quando il nostro maestro Sebastiano Faure organizzò il Comitato Internazionale Anarchico, al quale diede l'anima sua anche Macknò, il nostro Gozzoli fu chiamato dal Faure stesso a collaborarvi e gli fu dato il compito di trattare, nell'opera ciclopica che va col nome di Enciclopedia Anarchica, la parola ARTE. In quel tempo la rivista .Tempra, sempre diretta da Gozzoli, prese il posto di I conoclasta. Tempra venne a rimpiazzare la parte italiana della Revue lnternational Anarchiste, diretta dallo stesso Sebastian Faure, e più tardi, fino alla sua prima espulsione, ridiede vita in Francia al giornale Fede, il bellissimo e battagliero giornale fondato in Roma da Damianl. A Bruxelles, ove fu costretto a prendere piede, dopo l'espulsione dalla Francia, continuò a tenere in vita Fede flnchè anche il Belgio lo cacciò di nuovo per le vie dell'esilio, che sono cosi irte di spine. Ove andare? Dovette rifugiarsi in Spagna ove per circa tre mesi si diede alla caccia affannosa ,per una occupazione giacchè Gozzoli ha voluto sempre vivere del suo lavoro. Si decise a rientrare in Francia. Ma appena messovi piede te lo acciuffarono come elemento pericoloso e gli appiopparono una condanna -per infrazione alle disposizioni di legge sulle espulsioni. Liberato, rimase In Francia clandestino ma senza mai cessare le sue attività. Arrestato e condannato una seconda volta si recò di nuovo nel Belgio che, per ragioni di salute, dovette abbandonare. Ripresenta tosi in Francia collaborò un po' qua, •un po' là. In quasi tutti i girnali libertari, specie quelli francesi. Nel 1935, per dare spinta ad una campagna nazionale pro' Diritto di Asilo, propose e mise in pratica un gesto protestatario, che ebbe lavghe ripercussioni anche fuori di Francia. Con i compagni Perrisino, Cecili e Schlaffonati, come lui espulsi da tutti i paesi vicini della Francia e dalla Francia stessa, si presentò alle diverse autorità ,poliziesche e giudiziarie della capitale per farsi arrestare ed Iniziare lo sciopero della fame. I quattro pellegrini libertari si presentarono in Prefettura, all'ufficio Parquet, al Petit Parquet della polizia locale; fino al Capo Supremo della Sicurezza Nazionale, dicendo: "Noi abbiamo violato il decreto di espulsione, arrestateci." Le autorità compresero li significato morale della protesta e si ri1lutarono di procedere agli arresti, ma la stampa si occupò della cosa. Gozzoli ed i suoi compagni strapparono delle concessioni: ad alcuni rifugiati politici fu dato fino ad un anno di "sursis", cioè di permesso. Cosi non pochi compagni, che non sapevano più ove trovare asilo, potettero beneficiare dell'esito della campagna e per un po' di tempo essere lasciati relativamente in pace. Vennero, poi, gli avvenimenti spagnuoli. Gozzoli fu tva i primi ed accorrere in Spagna. Era già equipaggiato ed inquadrato per partire dalla caserma di Predalbes, diretto al fronte di Huesca col ,primo scaglione della Sezione Italiana nella leggendaria colonna Ascaso, ma proprio quando Angeloni comandava "Sezione, avant, march", arriva difilato Oamillo Berneri armato di un ordine firmato da Santillan e Sans col quale si ordinava a Gozzoli di rientrare in città e di mettersi a disposizione del Comitato Propaganda Estera CNT-FAI. A malincuore il nostro Gozzoli dovette ubbidire. Dopo avere aiutato alla pubblicazione di Espagne Antifasciste, diretto da Prudhommea,u, Gozzoli passò, come segretario di redazione, a Guerra di Classe, diretta da Berneri. Ma la trincea lo attraeva più che il tavolo di redazione e un bel giorno, approfittando di un camion che andava al fronte di Huesca, vi prese posto e raggiunse i combattenti. Ma vi restò poco tempo perchè i compagni, unanimemente, lo rimandarono a Berneri e a Guerra di Classe. Quando, dopo 8 numeri, Guerra di Classe cessò le pubblicazioni, Gozzoli si inquadrò nella Centuria Sebastiano Faure. Riprese le pubblicazioni del giornale, Gozzoli fu chiamato a dirigerlo e dalle colonne di Guerra di Classe, quando Berneri fu barbaramente trucidato, Gozzoll fu il primo ad accusare pubblicamente, e con dati di fatto, gli stalinisti come autori dell'efferato delitto. Quando, due mesi e mezzo dopo quel tragico evento, egli lasciò la Spagna per rientrare In Francia, malgrado la sua posizione precaria, si assunse l'incarico di redigere il confratello Il Momento ... E proprio quando, dopo tante vicissitudini, egli era riuscito ad ottenere una buona occupazione come tipografo al "Peuple", ed un permesso di soggiorno! strappato alle. auto: rità dal sindacato tipografi, di cui egh era parte, chiamato Insistentemente dal compagni d'America, egli non ha esitato ad abbandonare la famiglia e la situazione di relativa tranquillità che gli era presentata, per rispondere presente all'appello; ed è ora ripetiamo, qui con noi, al nostro fianco'. nella nostra trincea. Noi ci sentiamo onorati di averlo membro attivo della nostra f-amiglia. Noi sappiamo che, posta nelle sue mani, questa nostra bandiera, sarà tenuta sempre più in alto, sempre più esposta alle furie di tutte le reazioni. All'amico, al compagno, a nome di tutti i lettori, il saluto delle armi. da "IL MARTELLO" New York 17 ottobre 1938 6 CONTROCORRENTE - Agosto 1964
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