sacrificio, devozione" sono le parole che più ricorrono nella bocca dei pagliacci della politica. E qui vien voglia di chiedere: se "servire il popolo" è tale sacrificio da parte loro, perchè ci tengono tanto a farsi eleggere, da arrivare a servirsi di ogni menzogna, di ogni garbuglio, di ogni frode per riuscire al loro scopo? Se "servire il popolo" impone tanta sofferem,a per loro, perchè sono disposti a spendere tanti soldi di tasca loro, e soprattutto di tasca degli altri, per farsi eleggere? Perchè sono preparati a combinare tanti imbrogli, a mentire cosi tanto per farsi eleggere? Perchè ti combinano tanti trucchi, tante combinazioni sporche, tanti complotti, danno tante sgambettate ai loro concorrenti, per farsi eleggere? E perchè ingarbugliano, sviano, tradiscono tanto l'elettore per farsi eleggere? Perchè tanto sperpero di rettorica, perchè tutta questa falsa furia, perchè tutto questo spreco di ipocrita indignazione che ogni candidato, capitalista o rappresentante operaio, spaccia all'elettore come sacrosanta verità per farsi eleggere? Che promettono i pagliacci della politica? Promettono che se loro, invece che i loro avversari, saranno eletti, essi raddrizzeranno come con bacchetta magica tutto quello che negli anni passati i loro concorrenti hanno messo fuori posto. Che loro se ·eletti elimineranno il caos, "l'anarchia" che i loro concorrenti hanno creato e creeranno ancora di più se l'elettore avrà l'insensatezza di eleggere i loro ·avversari, invece di loro. Tutti i pagliacci della politica minacciano l'elettore di cataclisma se egli' sarà cosi ignorante, cosi incosciente di eleggere il loro concorrente invece di loro. Tutto sarà perduto, tutto andrà in sfacelo, la miseria aumenterà, il delitto aumenterà, la corruzione aumenterà, la patria sarà messa in pericolo, l'economia andrà in disastro, tutto sarà disorganizzato, caotico, perduto, la felicità dell'elettore messa in pericolo, distrutta per sempre, le finanze, le casse dello stato saranno vuote, tutto sarà deficit, deficit, deficit, se l'elettore sarà cosi coglione di eleggere il loro avversario invece di loro, i salvatori di tutto! Perchè il loro avversario è un uomo incompetente, un uomo senza scr~poli,. ~n uomo senza cuore, un irresponsabile v1s10nario un uomo staccato da ogni realità del presente ed uomo senza visione per il fu turo, uno svergognato, un imbecille in fatto di politica interna e di politica estera. E' un,uomo che non ha mai capito nè sentito nulla dei bisogni del popolo ed ancor meno dei bisogni della patria. Un uomo cieco ottuso, duro di comprendonio, che si las~ia gabbare ad ogni passo dai nemici esterni ed interni, un uomo che farà perdere decoro, prestigio alla patria, quandd sarà il caso di difendere i suoi interessi contro le canaglie che rappresentano le altre patrie. Solo lui potrà salvare la patria se eletto. Solo lui è l'uomo dell'ora, l'•uomo scelto dalla divinità, l'unico, l'insostituibile, che curerà tutti i mali che senza di lui la patria soffre in ogni sfera, mali causa ti dai suoi predecessori e dai suoi concorrenti. I mali che essi, i suoi concorrenti, hanno causato alla nazione, al popolo. Solo lui è intelligente, arguto, acuto, saggio, penetrante, incorruttibile, disinteressato, onesto, parco, economico, potrà salvare la .patria dalla catastrofe minacciante dappertutto. Che ognuno voti per lui prima che sia troppo tardi! Poichè sarà lui che salverà il popolo dalla guerra, mantenendolo bene armato, mentre saprà economizzare. Sarà esso che saprà mantenere le casse dello stato piene, mentre ridurrà le tasse o per lo meno non le aumenterà, se l'elettore non sarà cosi imbecille di eleggere il suo concorrente invece di eleggere lui. E cosi i tamburi chiamano a raccolta e le pecore accorrono a estasiarsi alla parola del candidato. E più le spaccia grosse più l'elettore ci crede. Più le promesse sono fantastiche e più l'elettore crede il candidato un grande uomo. Il fenomeno curioso su questo punto è che all'elettore non occorre di domandarsi: Supponendo che il candidato, se eletto, mantenesse tutte le sue promesse e volesse mettere in pratica tutto ciò che dice voler fare, chi pagherà? All'elettore non viene mai alla mente che tutto ciò che il candidato realizzerà dovrà prima uscire dalle tasche sue, le tasche dell'elettore stesso. E cosi abbiamo il caso assurdo che il migliore candidato per votare sarebbe il candidato mentitore, 1bugiardo, ohe non ha nessuna intenzione di mettere in pratica le sue promesse, salvando cosi le nostre •borse dalla pirateria statale; mentre il candidato onesto, che veramente volesse porre in pratica i piani di realizzazioni promesse durante la campagna elettorale, costituirebbe una minaccia, una vera tragedia per le nostre tasche. Giacchè il deputato, il senatore, il presidente eletto non possono far nulla senza prima svaligiare le nostre borse, essendoche lo Stato non crea nulla, non produce nulla, e tutto ciò che ha, tutto il danaro e la ricchezza di cui dispone lo deve rubare prima al popolo in contribuzioni forzate, ln depredazioni, in tasse, infine. E' quindi il caso di dire: Più onesto lo Stato, più s'impegna in mantenere le sue promesse di servire il popolo, più ladro del popolo deve essere. E quando lo Stato ruba, ruba all'ingrosso. Prende 100 e ritorna solamente 50 in servizi al popold contribuente che ne fa tutte le spese. E' facile comprendere ciò quando si pensa che tutta l'attività economica dello stato è sempre deficitaria nel 90 per cento dei casi. Io non voto! Ma se dovessi votare io voterei per il candidato bugiardo, il candidato fannullone, quello che dopo d'essere stato eletto da me, intende realizzare la minor parte possibile delle sue promesse. Costui affonderà meno le sue grlnfe nelle mie tasche. Brand CONTROCORRENTE - Agosto 1964 15
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