Controcorrente - anno XXI - n. 43 - lug.-ago. 1964

- . G.ENTE 56 - Punizione meritata "LA TRIBUNA ITALIANA" (16-5-1964), giornale fascista di San Paolo (Brasile), ci informa che Re Umberto è stato recentemente sottoposto a gravissimi interventi chirurgici in una clinica di Londra. Il giornale di San Paolo riproduce un commento de "IL TEMPO" di Roma poco lusinghiero per l"ultimo rampollo di Casa Savoia. Scrive "IL TEMPO" ... "Umberto di Savoia il "principino" della nostra fanciullezza, il "re di maggio" della facile invettiva socialista, si è trovato solo, sotto i ferri chirurgici stranieri, e di fronte alla morte! Solo come un trov"S.tello, solo come un povero uomo senza affetti, senza famiglia liacendoci ricordare con amarezza I versi che un vecchio direttore didattico imponeva nel 1929 alle sue scolaresche, suscitando le prime caustiche ironie del giovane Longanesi". . . Al Quirinale vai, Maria J osè , che ti aspetta il bel figlio del Re ... " E riportandoci, ancora alla mente i "ritratti di liamiglia" "degli anni felici" nei quali il "principino" era l'erede designato dell'Impero e degli "anni tragici" nei quali milioni d'italiani si illudevano di conservare al vertice dello stato "quella" famiglia, unita, sana, amorosamente legata! ... Anche il "bel figlio del Re", divenuto Re egli stesso, e per di più Re in esilio, è solo, e i suoi figliuoli corrono per l'Europa e per l'America su rombanti macchine cercando "una sistemazione", le sue figliuole appaiono di quando in quando, nelle cronache mondane e in compagnia di comici chiacchieroni. La Regina stessa, nei giorni In cui l'augusto consorte era sotto i ferri - del chirurgo si trovava impegnata a Parigi per ricevere un riconoscimento della "Repubblica Francese" al suoi "studi storici". Nessuno di questi regali viaggiatori sempre in movimento, ha sentito il richiamo di Londra, nei ,giorni in cui il Re era tra la vita e la morte. E' triste registrare cose simili. In fondo la clinica londinese, sicuramente attrezzata secondo i principii più moderni, è apparsa a noi italiani squallida ... Neppure lassù, dove tanti guardavano con nostalgia e con speranza esistono più vincoli dell'amore familiare; il "mito" della famiglia si dissolve - dunque - unitamente al "mito" della monarchia; e le regine, i principi e le prindpesse non sentono neppure la necessità - come si imponeva un tempo di salvare le apparenze ... ". !Nessuna sorpresa che Il cretino nazi~ nale abbia attirato sul suo capo le frecciate dei nerocamlciatl, che non hanno mai perdonato al padre il tradimento dell'S settembre quando fuggi come un ladro di nottetempo. Il cretino nazionale merita il veleno che il ,giornale fascista gli sommnlstra. A noi non dispiace sentire che l'ultimo rampollo savoiardo è collocato con disprezzo fra i bastardi che hanno caratterizzato la Casa Savoia, durante il suo dominio e la sua storia. Tutti i nodi tornano al pettine. L'abbandono in cui è stato lasciato il re di maggio mentre si accingeva a sottomettersi all'intervento chirurgico dei dottori inglesi è un commentario più eloquente di quello che potremmo dire noi. Questa volta lasciamo nella penna l'invettiva. Ordinariamente un caso come questo suscita una infinita pietà. Dato Il personaggio si sente invece del risentimento. Il "re di maggio" non ha mai dato prova di dignità e di fierezza. H-a permesso che Mussolini facesse strame della libertà e dell'onore degli itaUani. Ha assistito impassibile al ripristinamento della pena di morte. Non ha sollevato una protesta quando l'Italia è stata imbavagliata e trascinata in una guerra che doveva portarla alla rovina. Il "re di maggio" merita l'insulto fascista. L'Isolamento In cui è stato lasciato dal membri della sua famiglia, in un momento tanto decisivo della sua vita, può essere considerato il corollario di tutte le viltà e tradimento commessi dalla stirpe savoiarda, durante la sua storia. * * * 57 - John Sarre John Sarre ... è il nome assunto da re Umberto II, quando è entrato nella clinica di Londra per essere sottoposto a interventi chirurgici. Ne "L'Europeo" del 15-24-64 abbiamo trovato un commento di Enzo Biagi che risponde ad un lettore di quella rivista. Siccome le notizie su questo episodio sono molto rare nella stampa italiana d'America, riproduciamo Il breve commento del signor Biagi, eloquentissimo: "Mi fa pena il signor John Sarre che aspetta in una clinica londinese una guarigione forse impossibile e, soprattutto, un amore che non c'è più. Quello della moglie delusa, che passa le giornate sfogliando volumi di storia o asco! tando concerti dodecafonici; l'amore del figli che girano il mondo, indifferenti alla sua tristezza, alla sua umana sconfitta. Penso a Vittorio Emanuele, il giovanotto che aveva un nome da stampare sui francobolli, che uni giorno avrebbe dovuto guidare il nostro paese, che si esibisce nei "nlght-clubs" e sulle fuoriserie, che si fa notare per I fidanzamenti senza seguito e per le corse con conseguen- ,ze. Penso ai balli di Maria Gabriella, detta Ella, che qualcuno voleva sposa dello Sci; e innamorata di Walter Chiari (si discusse a lungo se Sua Altezza aveva concesso o meno un bacio all'esuberante comico), e a Maria Beatrice, detta Ti ttl, che i biografi presentano come una fanciulla Impertinente e vivace e che ha probabilmente l'aria e il destino di una qualsiasi ragazza di buona famiglia. Penso alle lunghe ore del signor John Sarre, In una di quelle stanze un po' buie e che odorano di iniezioni, che suggeriscono al malati bilanci malinconici, ricordi affannosi: "Va a divertirti tu, CONTROCORRENTE -Agosto 1964 11

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