Controcorrente - anno XXI - n. 43 - lug.-ago. 1964

lievi. Se nonchè il clericalismo se ne inveleni tanto che, pur essendo Quakero egli ammetteva persone di ogni credo. Perciò fu tenuto d'occhio e ~rseguitJato sino a rerlo morire di miseria, e non solo il Clero, ma gli furono contro anche quei fanatici che credevano all'Emilio, di Gian Giacomo Rousseau. Qui si chiude la tragedia del primo Owen. Il secondo fu pure Owen Riccar'Clo, ma lasciamolo fuori se bene era anatomico e naturalista, specializzatosi in paleontologia, abilissimo per ricomporre i resti degli animali fossili. ~endiamo il terzo; il celebre ingegnere Roberto Owen, che insieme a Carlo Fourier sortirono dalla scuola Sansimonista, quando ancora l'industriale di Manchester e i suoi fusi della filatura facevano appena 50 giri ·al minuto, ma che poco dopo, applicata la macchina a vapore nel 1792 ne facevano ottomila all'ora. Ora noi anarchici ricordando rispettiva• mente questi nomi illustri, ci sarebbe da inchinarci pensierosi e riverenti. Perchè non solo furono la cima della ingegneria moderna, ma conoscevano perfettamente i mali del secolo, e combattevano tutte le religioni come la causa dei mali del genere umano. E senza tanti strombazzamenti alla Bolscevica, ed al contrario della loro dittatura, formò il ,governo razionale, cioè la comunità cooperativistica, migliorando subito le condizioni dei lavoratori non con riforme economiche, ma con buone regole d'amministrazione e moralità, perchè abolita la proprietà causa di tutta la tirannide, incitò sempre ,gli operai alla benevolenza ed alla solidarietà reciproca, che era l'unico legame che determinava tutto. ln conseguenza impiantò a New Lanark, Scozia, il ramoso stabilimento che ancora resta nel mondo unico esemplare del genere E ci lavoravano duemila e cinquecento operai, ·che secondo st,atistiche, estraevano da oigni libbra di cotone un !filo lungo 50 leghe, producendo ogni giorno quanto filo basterebbe per cingere due volte e mezzo Il Globo Terracueo. La sua grande mani1\attura di New Lanark, divenne colonia modello. Era allora nel 1816. Spendeva, educava col mezzi più ingegnosi combattendo le perverse inclinazioni, scuole per l'infanzia, soccorsi per gli ammalati, ricreazione dopo il lavoro, ogni famiglia associata al beneficio di una accortissima economia, elevati gli animi alla serenità ed all'espansione di chi ben si trova in felici risultati che gli arrisero. Ma non si accorse che gli occhi dei capitalisti luccicavano come serpenti velenosi cospirando contro di lui e della sua pazienza che fu virtù che solo egli esercitava. Mentre anche lo vilipendevano con insinuanti e calunniose critiche In Iscritto quant'anche si comportava semplicemente come capo fabbrica disinteressato. Vinto ma non domo, la sua fiera esperienza la portò In America del Nord, e nel 1825 lstitul un'altra società e la chiamò la New Harmony, ma se pure incominciò sistematicamente bene dopo si introdussero vagabondi e viziosi e l'elemento buono e intelligente poco alla volta divenne vittima di corrotti ed ignoranti. Proprio quando le macchine bastavano a provvedere il mondo intero. Ed alla concorrenza speculativa sostituiva l'unità d'interessi. Roberto Owen ritornò sui propri passi per assistere al Congresso d'Aquisgrana, in Francia,ma quel Congresso avea ialtro da fare invece che valutare e riconoscere queste stupende azioni umanitarie. Giusto, analogamente come oggidl passa nella politica degli Stati Uniti, che il 4)residente L. Johnson parla di volere estirpare la povertà, la fame e la miseria, che ancora soffrono diecine di milioni di cittadini nella Nazione calcolat,a la più ricca del mondo. Mentre si spendono diecine di miliardi di dollari per essere affiancati ancora al colonialismo e tenere sempre in efficienza la mostruosa macchina di guerra che non cessa mai la minaccia della distruzione del mondo intero. Dunque l'impegno mafioso è sempre quello di riuscire a sta- :bilire il dispotismo di un potere infallibile che chiamano ,governo, mentre non sono altro che dei moralmente masdherati ed autorizzati truffatori del popolo lavoratore. Le dottrine libertarie che possono sommuovere l'Europa ed il mondo intero non sono nuove, dopo Fourier e Roberto Owen, ecc. Graco Rabeuf e Filippo Buonarrotti, furono pure dei precursori che formarono la società degli eguali osteggiando con tutto l'animo la controrivoluzione e dimostrando il bene che si poteva effettuare. E fra l'uragano di quel tempo, predicavano la comunione dei beni, l'eguaglianza, primo voto della natura, primo bisogno dell'uomo. Non più proprietà privata della terra. I frutti sono di ognuno, ma è saputo che meno di un milione di persone dispongono quello che appartiene e centinaia di milioni di loro simili. Via questa stomachevole differenza di ricchi e poveri, di grandi e piccoli, di padroni e servi, di governati e governanti che prel)l!lrano l'ambiente ad usum delphini accozzando le loro convenzionali ed ambiziose progenie. Io son convinto che tosto o tardi non mancherà di affacciarsi alla storia umana la generosa palingenesi perchè s'in tra.vede che c'è qualche cosa di più fondamentale che non sia la politica maneggiata da gli uomini di stato, siano essi capitalisti o Bolscevichi. E questo qual cosa è che l'uomo prima o dopo sarà costretto a svegliarsi ad un sentimento d'una coscienza universale come fu ideata dai nostri precursori come Owen, Rabeuf e Buonarrotti, che ci hanno dato esempi pra tlci, e ci fecero capire che l'albore della libertà dev'essere coltivato da mani operaie e inaffiato col sangue proletario tutelato dalla vigilanza e intelligenza libertaria. S. Satta 10 CONTROCORRENTE- Agosto 1964

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