Controcorrente - anno XX - n. 42 - mag.-giu. 1964

vista pubblìcata da "L'Europeo" è piena di drammaticità con i dettagli più particolareggiati. Il copyright ci impedisce di far conoscere il testo dell'intervista, cosa che faremmo volentieri per dimostrare che gli autori erano provvisti di nervi di acciaio e di una volontà che strappa l'ammirazione. Il massacro che segul, in cui furono sacrificate trecentotrentacinque persone, fu un atto di ferocia caratteristica delle belve naziste. Quella rappresaglia non deve essere mai dimenticata. La loVta partigiana ha avuto protagonisti ohe meritano di essere ricordati per sempre a tutte le generazioni. * FIRENZE - Norman mi ha fatto un quadro dettagliato dell'ambiente. Si è reso conto delle tue difficoltà. E' sorpreso del marasma esistente. In un ambiente cosi diverso dal nostro egli sperava di trovare più idealismo ... E' stata una tremenda lezione per lui. Voglio sperare la sappia valorizzare per quello che vale. Debbo aggiungere che egli vi è molto grato per le cortesie usategli sia dal parte tua che di Siphra... Vi auguro un mondo di cose buone. * BARRALI - T.S. - Quando avrei deside• rato pubblicare quel resoconto mi mancavano i dettagli. Comunque sono lieto di averli visti pubblicati altrove. Sei riuscito a rompere il ghiaccio in altre nostre pubblicazioni. Ciò mi fa piacere. Poi ragioni di salute hanno interferito con le mie attività. Ho dovuto sorvolare su molte cose. Ora che ho a portata di mano le cifre <pub• blicate altrove sarà più facile informare i compagni come desideri. Credo però faresti meglio a compilare un comunicato che riassuma le attività dell'ultimo ,anno, con il resto. Sarebbe più semplice. Voglio assicurarti che qui niente è cambiato - il nostro· interesse è rimasto inalterato. Scriverò quando mi sarà possibile. Intanto pazienta. Saluti fraterni. * NEW YORK - F.L. - Leo Langanesi, giornalista ed editore, è stato un sudicione, degno di essere gettato in una chiavica. Mori il 27 ,;ettembre 1957, all'età di cinquantadue anni. In vita fu uno sgorbio politico e morale. Renato Ferrone Capano, uno scrittore antifascista, occupandosi di lui, lo definiva tipico libellista rappresentante del fascismo. Nella sua impresa edi• toriale aveva trovato il modo di esprimere la sua malefica e criminale attitudine di alabardiere fascista. Nel 1937 il Longanesi iniziò la pubblicazione di un settimanale dal titolo di "Omnibus", che si disse fosse stato suggerito da Mussolini. In esso il Longanesi esibì la sua attitudine libellistica, insudiciando la reputazione di coloro che denunziavano il fascismo. Dopo la liberazione egli rivelò la malvagità e quella forma singolare di perfidia che furono le caratteristiche dei fascisti più facinorosi e delinquenti. Fondò un nuovo settimanale "Il Borghese" che divenne l'organo della più deliberata denigrazione di ogni persona ohe non fosse nota per benemerenze fascistiche, sia del tempo del regime di dittatura e tirannide, e sia del fosco periodo del tradimento del fascismo pseudorepubblicano. Coloro che avevano contribuito >all'estero a denunziare la delinquenza della bestia trionfante, erano presi di mira dai collaboratori de "Il Borghese" e denunziati come traditori della patria. Naturalmente fra questi collaboratori non poteva mancare il nome di Giuseppe Prezzolini, che vende la sua prosa un tanto al rigo. Prezzolini è di punto in bianco divenuto un"'autorità" in fatto d'emigrazione. Nei molti anni di residenza in America Prezzolini non intervenne mai in nessuna con traversia che riguardasse gl'italiani come collettività di "Trapiantati". Ora si occupa spesso negli articoli che manda ai giornali italiani sull'emigrazione, sopratutto se si tratta delle attività della malavita. Sembrerebbe che egli è interessato soltanto a far vedere il rovescio della medaglia. Chissà perchè? * •BOSTON - M.M. - Quella comunicazione prova che il fascismo ha fatto scuola. Il tono di autorità che questa gente assume fa venire da ridere. Fortunatamente quella gente non è in condizione di applicare il supplizio della ruota inquisitoriale ... L'unica cosa di cui abbondano è l'odio e l'ignoranza, due cose che non rendono orgoglioso nessuno. Probabilmente tu li conosci. . . e sai che sarebbe fiato sprecato dire di più. Saluti rossi. * PALERMO - C,R.V. - Avevo già ricevuto il tuo pezzo quando è giunta l'altra lettera. L'ho pubblicato volentieri. Era una chia• rificazione importante nella controversia. Quello che sorprende è che mancano elementi disposti ad assumere la responsabilità che dovrebbero. Questo spiega che il movimento è senza l'espressione di vitalità che l'ha sempre caratterizzato nel passato. Di questa situazione è responsabile la confraternita che sembra sia solo interessata ad emettere scomuniche e diffide. * Al.JBANY (N.Y.> - R. - Grazie per aver mandato quei ritagli. Avrei preferito tu avessi tirato una stangata al mafioso che ha scritto quegli articoli, mettendo a nudo la sua anima mercenaria. Tu puoi farlo efficacemente. Se vuoi che ti rimandi gli articoli fammelo sapere. In casi come questi la cooperazione è 1 apprezzatissima. Fatti vivo. Saluti ed auguri. * SAN FRANCISCO (ZITO) - Il tuo BREVE CORSIVO apparso nel "Corriere" del 19 dicembre 1963, voleva indicare che noi eravamo in errore nel considerare "IL PROGRESSO" di New York, portavoce dei sopravvissuti del fascismo. Rispondendo al tuo risentito commento, nel nostro No. 40 (Febbraio, 1964), ti chiedevamo di 'Provare che avevamo torto. Tu hai fatto finta di non accorgerti della nostra richiesta. Certi atteggiamenti di menefreghismo sono difficili ad accettare. Dal momento che tu ci hai tirato in ballo hai il dovere di andare CONTROCORRENTE - Giugno 1964 31

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