Controcorrente - anno XX - n. 42 - mag.-giu. 1964

bili episodi di violenza inqualificabili, e alti di criminalità giovanile da un capo all'altro della nazione, con un crescendo spaventevole che fa rabbrividire. Il direttore della F.B.I. ha affermato in un suo ultimo rapporto che lo scorso anno si sono consumati negli Stati Uniti 2.048.- 370 gravi delitti, con un aumento del sei per cento in rispetto all'anno 1962. Si ha paura, nelle grandi città, di circolare di notte, di viaggiare nei treni sotterranei e senza compagnia. Non si ha più la sicurezza di 'l)Oter vivere pacificamente e civilmente. Il mal costume ha inwiso ogni più remoto angolo della attuale società. La disoccupazione e la povertà con pari passo alimentano e conducono i giovani sulla cattiva strada e verso il baratro, e queste sono certamente le cause principali dello aggravarsi della situazione. Continuando di questo passo dove si andrà a finire? Ora tutti parlano di seri e severi provvedimenti da escogitare per arginare queste ondate di violenza, non esclusi mezzi drastid e repressivi, che nel maggior numero dei casi fanno più male che bene. Più che a tanto noi crediamo che la cura più efficace sta ·nella rieducazione morale dei giovani, col dare loro un lavoro e una maggiore educazione che li faccia riacquistare la fiducia nel proprio simile, nel suo avvenire e nel futuro della società in cui si vive. Verso la fine di a,prile il presidente Johnson ha 1\at-to un giretto esplorativo nelle zone della depressione economica, dall'Indiana alla Pennsylvania, per studiare da vicino le condizioni degli abitanti di quelle regioni, ove regna sovrana la miseria. Ha visto, ha toccato con mano, ha esaminato da vicino gli effetti e le cause della ,povertà di quei luoghi promettendo il suo personale interessamento, e quello diretto di Washington, l\acendo discorsi e stringendo la mano di questi dannati alle privazioni le più dure, nel paese ove si distruggono milioni di quintali di generi di prima necessità in soprabbondanza. "Guerra alla povertà" tha tuonato il Presidente. "Sono qui per vedere con i miei occhi. Cacceremo sottoterra la povertà negli Stati Uniti. Vogliamo che ogn~ bambino nato in una zona povera, abbia le stesse ,possibilità di un bambino ricco". "E' duro vivere con 31 dollari di sussidio alla settimana" ha detto al Presidente un operaio disoccupato. Nei molti discorsi pronunciati, Johnson ha parlato di una "rivoluzione americana" che dovrà sradicare la 'l)Overtà, le malattie a l'analfabetismo, e si è solennemente Impegnato nel programma di dare a "tutti gli americani uguali possibilità di migliorare, e di trarre le migliori soluzioni per i peggiori problemi". Altisonanti parole, lusinghiere promesse, proponimenti lodevoli che se messi in atto con l'urgenza e la serietà che la situazione richiedono, dovremmo essere vicini ad ammettere che il diavolo si è fatto frate. Ma a diminuire, o addirittura far svapo- ,,are l'entusiasmo di Mr. Johnson e l'attesa dei malnutriti, egli ha chiesto al Congresso, la inconsistente somma di appena 220 milioni di dollari, quale stanziamento per la "guerra alla povertà". Queslla somma semmai •potrebbe solo bastm·e per la distruzione delle talpe che infestano le zone depresse. Ma giammai sufficiente a ridare a milioni di esseri umani il necessario indispensabile che cancelli dai loro tuguri la miseria, e dalle loro facce le privazioni, i patimenti e il dolore altamente manifesti che li tormentano da anni. Con la miseria le promesse e gli spiccioli lasciano il tempo che trovano. O si provvede, o si tace. Al contrario rimane un insulto, al quale solo quelli che soffrono sanno come e quando rimediare. Speriamo che siamo in inganno, ma abituati a vivere di fatti e non di promesse, e convinti come siamo che la manna non viene dal cielo, siamo più che certi che passata la feslla, gabbato il santo. Siamo in pieno periodo elettorale, e come sempre ci faranno toccare la luna con il dito. intanto per andare sulla luna nel 1970, dove è certo che non esiste nè disoccupazione, nè mancanza di abitazioni e tanto meno la miseria, ,per bocca del Professore Hugh Van Dryden, vice direttore generale del NASA - l'Ente' Aeronautico e Spaziale Americano - saranno spesi VE)NTI MILIARD1 di dollari. Non c'è paragone o considerazione che regga, speccie in un paese dove la miseria da lunga pezza dovrebbe solo essere un triste ricordo del passato. Sono finiti i tempi della Festa dei Lavoratori, quando garrivano al vento le rosse bandiere della speran:1Ja con la falce e il martello, e gli inni di fratellanza e d'amore risuonavano nel petto di milioni di lavoratori assetati di giustizia e di pace. A Mosca è stato il Primo Maggio dei missili, definiti da Kruscev capaci di "colpire una mosca in cielo". Sfoggio di potenza bellica. Fra batterie di missili, nuovi tipi di carri armati e aerei a reazione sorvolanti il cield di Mosca, si è inneggiato alla pace e alla fratellanza di tutti i popoli. "Proletari di tutto il mondo unitevi", era il fatidico motto degli anni della speranza. Oggi in seno al comunismo internazionale, non è errato assumere che le contraddizioni ideologiche fra i due colossi, PeohinoMosca mirano a contendersi il dominio del mondo. A Mosca si continua a minacciare e glorificare la potenza militare, mettendo in secondo ordine il benessere e la libertà di tutto un popolo che dopo 47 anni dalla rivoluzione, non è ancora affrancato dal peso dei disagi e in tema di libertà è al passo della lumaca. Ricordo che al principio del secolo ci dicevano nelle scuole che la Russia era Il granaio d'Europa. Oggi è costret,ta a imCONTROCORRENTE - Giugno 1964 27

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