Controcorrente - anno XX - n. 42 - mag.-giu. 1964

RICORDANDO Il 30 lnlglio 1946 aveva luogo al cimitero di Bema una manifestazione di compagni di varie località e paesi per commemorare il 70.o anniversario della morte di Bakunin. In quell'occasione, Luigi Bertoni pronunciava in francese un discorso di cui riproduciamo i seguenti passaggi: Ricordare qui, anche solo a grandi linee, la vita piena di Bakunin, mi pare impossibile. Siamo venuti qui per evocare il suo grande pensiero di emancipatore universale e integrale, per testimoniare che essa dimora nei nostri cuori, nei nostri spiriti e nelle nostre coscienze, per vivere a ·nuovo i suoi entusiasmi, le sue aspirazioni, le sue speranze, con la stessa intensità che furono da lui vissuti. La morte non poteva spegnere una sì grande fiamma di pensiero e d'azione; essa vibra e risplende ovunque l'idea di libertà e di solidarietà, commuove delle intelligenze e arma delle braccia. Le ore da noi attraversate non sono meno dolorose di quelle che Bakunin conobbe fra due rivoluzioni abortive, quelle del 1848 e 1871. Le sue opinioni sono nate e si sono maturate attraverso quelle due grandi esperienze tragiche .•. Nei suoi attlacchi contro il mondo borghese, Bakunin precisa chiaramente che egli intende che la liquidazione del passato sia radicale e definitiva, 'Perchè la rivoluzione si compia non solo a parole ma coi fatti, non solo nelle forme ma nella sostanza. Per lui, lo Stato, la Chiesa e il Capitale non formano che un tutto, ed. egli insiste particolarmente sul fantasma divino, sulla divinità, negazione anche essa dell'umanità. La religione nella quale gli opportunisti di ogni tinta non volevano vedere ohe una faccenda privata, occupa oggi un primo posto nella cosa pubblica e il clericalismo prevale in una gran parte dell'Europa. Tutte le 'tattiche parlamentari ed elettorali dovevano condurre forzatamente al tradimento dell'idea socialista primitiva, E qui ancora possiamo constatare la chiaroveggenza di Bakunin nella sua condanna di qualsiasi politica, di qualsiasi credenza religiosa, di qualsiasi alleanza coi 'Partiti borghesi. Lo Stato marxista o sedicente 'tale è esso forse meno militlarlsta e imperialista di qualsiasi Stato detto capitalista, e i metodi adoperati contro i piccoli paesi dell'Europa orientale non sono forse gli stessi di quelli ,già adoperati dai governi dell'asse? Bakunin non ha lasciato una grande opera letteraria e quasi tutti i suoi scritti sono incompiuti. Si direbbe che egli esita a concludere allorchè sogna di un mondo del pensiero e dell'azione sempre in cammino. Nessuno più di iBakunin ha saputo alleare, senza mai sacrificare l"uno all'altro, quei due grandi sentimenti di azione: la libertà e la solidarietà. L'uno è inconcepibile senza l'altro ... Ma l'idea di emancipazione integrale da ogni forma di servitù, d'autorità e di sfruttamento si era incarnatla in una figura cosi alta per il pensiero e l'azione, come in iBakunin. Egli non si cullò molto In un vano idealismo, ma volle tendere tutte le nostre energie verso la rivoluzione, di cui la possibiltà può sorgere da un momento all'altro. Nelle ore delle esitazioni, degli scoraggiamenti, dei dubbi, possiamo noi evocare sempre il grande rivoluzionario la cui voce non cesserà di risuonare attraverso i tempi sino a quando i popoli si faranno giustizia. LUIGI BERTONI INQUISIZIONE HUGO DE GREGORY è un cittadino che le autorità dello stato del New Hampshire perseguitano con un accanimento che rivela la perfidia dell'inquisitore. La persecuzione è incominciata durante il periodo del terrorismo maccartista. Molta gente crede che il maccartismo sia morto con McCarthy. Il caso di Hugo De Gregory prova il contrario. I politicanti dello stato del New Hampshire perseguitano De Gregory perchè egli faccia i nomi di coloro che appartenevano con ,lui al partito durante il periodo della guerra. Egli è stato sottoposto a centinaia di interrogatori, ma ha sempre rifiutato di fare la spia spia. Quasi ogni anno De Gregory è stato costretto a comparire in corte per essere sottoposto allo stesso interrogatorio. Il risultato è sempre stato lo stesso. Questa persistenza delle autorità rivelano la determinazione di rendere la vita difficile e.d un lavoratore che vuol vivere in pace con la propria coscienza. L'ultimo interrogatorio ha avuto luogo verso la fine di maggio. De Gregory ha persistito a non voler fare l'informatore. E' stato condannato ad un anno di prigione. De Gregory è ricorso in appello. E' stato rilasciato in libertà prowisoria. L'odissea di questo lavoratore dimostra che nelle sentine poliziesche si persiste a perseguitare i galantuomini, mentre si lasciano a piede libero i delinquenti di alto rango specializzati in frodi e malversazioni a danno del pubblico erario.

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