mezze misure non servono. Decine di migliaia di ettari rimangono incolti, compreso frutteti, oliveti e vigne. La piccola proprietà terriera non serve più neppure a sfamare. Il mezzadro che lavora ancora con i suoi e l'aiuto di tutti i componenti la famiglia, non riesce a cavarsela. Le terre in collina specialmente sono le meno redditizie. Si prestano poco o niente all'uso del macchinario moderno. Ingombro di ·alberi, irregolarità e pendio dei terreni e la piccolezza dei prati, sono le ragioni. Si aggiunga l'alto costo dei fertilizzanti,. antlgrittoggeri, ecc. Il problema zootetico poi, ha raggiunto addirittura condi~ionl disastrose. Tubercolosi e brucellosi fanno strage delle bestie. Dal 10 al 15% del bestiame è affetto da tubercolosi. Nella Val Padana l'infezione raggiunge fino al 70%. La brucellosi è poco da meno e gli effetti disastrosi della afta non sono meno ragguardevoli. DI questo problema mi interesserò più estesamente in una prossima corrispondenza. E' tutto un sistema da rivedere, una economia da rifare. Intanto, il governo decreta e il parlamento poi dà la sua approvazione. * * * UN'ECONOMIA INGARBUGLIATA Soltanto 18 giorni dopo l'imposizione delle nuove alte tasse sull'acquisto di automobili, il governo è stato costretto a ridurle. Ho detto costretto, perchè il provvedimento, è stato dettato dalla minaccia, -(c'è chi dice, ricatto),--0egli industriali, e altri interessi economici, a accorciare sensibilmente le ore lavorative degli operai, e a licenziarne alcune migliaia. Quale governo potrebbe sopravvivere un simile evento? Ugualmente, dall'ultimo provvedimento, il govevno di centro-sinistra non emerge con onore: non soltanto nel paese, ma all'estero. I paesi del Mercato Comune sono indignati per quella parte che colpisce i loro Interessi, e non meno aspre sono le censure inglesi. L'abbreviazione del periodo di credito per l'acquisto di automobili e altri oggetti di uso domestico, provvedimento messo In atto con la stessa tempestività dell'aumento del tasso e dell'esagerato costo della benzina, ha gettato fuori bilancio parecchi settori dell'economia, acuendo fortemente il disagio economico delle classi meno abbienti. Cosi tanto che finanche il parlamento, sempre susserviente al disegni governativi non si era mostrato disposto a approvare i provvedimenti fiscali applicali con decreti presidenziali. Il credito concesso all'Italia dagli Stati Uniti e dal "Fondo Monetario Internazionale", (Un Miliardo e duecento milioni di dollari), è variamente commentato dagli esperti di economia. Tutte le salse sembrano buone, dipendendo a qual palato far piacere. Non è da escludere che il largo credito è stato elargito, non tanto per salvare l'economia italiana dal disastro, ma per evitare che il collasso di questa apporti danni incalcolabili alla stabilità monetaria degli altri paesi della Comunità Europea-Atlantica. La devalutazione della Lira, suggerita da "The Economist" di Londra, difficilmente servirebbe a curare una situazione che dà tulti i sintomi di aggravarsi. Le misure prese da un governo indeciso, intese a prevenire una incontrollabile inflazione, stanno producendo proprio l'opposto. Con l'aumento dei vari balzelli, l'aumentato costo della benzina, la riduzione del periodo credi tari o ecc., si è dato inizio alla corsa per l'aumento del costo di ogni altra comodità di consumo. li prezzo del pane, 'Che avrebbe dovuto rimanere intoccato, è aumentato da venti a trenta lire al Kilo. li costo delle carni, già pralbillvo, è diretto verso il sole. La carne congelata proveniente dall'Argentina, avrebbe dovuto tenersi ad un prezzo fisso di Mille lire Il kilo, è già salita a 1,200 e oltre. Altro esempio: il costo di molte pubblicazioni è saltato improvvisamente. li settimanale "L'Espresso", da lire 120, senza preavviso, è andato a 150. Dove si giungerà, nessuno lo sa. Si vocifera costantemente, e poi si nega - che il costo della benzina, già a 78ç al gallone, subirà un altro aumento. Lo stesso avverrà per altre tasse per chi è possessore di un qualsiasi immobile. Invece di incominciare a abrogare le molteplici esenzioni che in vero rodono ,nell'economia e multano ingiustificatamente chi non gode del privlle,gio. E' una catena i di cui anelli si allacciano con velocità vertiginosa. Nel mentre, l'industria automobilistica riduce gli orari di lavoro e parte del personale. Altre industrie seguono. La Olivetti subito dopo la Fiat, e poi le manifatture di elettrodomestici e apparecchi elettronici. E poi. .. Dov'è la logica di tutto questo? Aumento di tasse che sono invero provvedimenti punitivi; aumento del costo della vita; prospetto di ritorno alla grande disoccupazione, e conseguente generale disagio economico, La "prosperità" italiana, giunta inaspettatamente, ha colto il paese alla stessa maniera del popoli africani impreparati alla libertà politica dell'auto governo. Tra questi sono nate confusione e guerriglie sanguinose fomentate e acuite da "furbi" che si contendono il potere e le ricchezze dei vari paesi. In Italia, la prosperità, il "miracolo economko", come ho detto nella mia precedente corrispondenza, ha causato una forte indigestione. Come la diarrea, è stata la corsa all'arrembaggio di tutto quanto si può afferrare per divenir ricchi alla svelta. Conseguenza: esagerati costi di tutte le cose, pubblici e ininterrotti scandali e ladrocini. Ora che anche H popolino ha assaggiato un poco di benessere e va sviluppando Il gusto di viver meglio, eccoti l'allarme dei detentori del potere e delle ricchezze. Sono sta ti essi a generare il maremoto e ora vogliono frenare le onde Irrompenti. Ogni CONTROCORRENTE - Aprile 1964 7
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