Finestra aperta Alloricerodi unorivoluzione ... perduto Insistiamo. Perché i ciechi ed i sordi non lo dimentichino e poi commettano gli stessi faux pas in occasioni future. Occasioni che in questi tempi di "rivoluzioni" fiasci-comuniste imbroglio non mancheranno. L'anarchismo, se vuole sopravvivere, non può cadere nei n1cdesimi errori, nei medesimi sviamenti, nelle medesime distorsioni di principii e sperare d'essere presi sul serio dalle masse, sviamenti e distorsioni semplicemente per pascere le proprie speranze. Queste esperienze dolorose sono il cammino delle illusioni che inevitabilmente conducono alle disillusioni le più atroci. Il miraggio di una rivoluzione cubana che da più di cinque anni non esiste che nella fantasia di, ancora, alcuni anarchici é ciò che ha travagliato e continua a travagliare il nostro movimento, avvelenandolo e mantenendo il dissidio fra compagno e compagno. E per far sl che questo Yeleno non riesca a disgregare il nostro movimento permancn temente, bisogna lavorare di buona volontà a dissolvere la nebbia che è venuta a ottenebrare il concetto di urivoluzione", concetto che si riteneva definitivamente chiarito nella testa di tutti gli anarchici. E' chiaro che fino ad ora !"apologia della "rivoluzione" cubana condotta dai suoi partigiani è composta più d'entusiasmo ed emozione, che di profonda e serena riflessione. Si son prese lucciole per lanterne e si é insistito, contro ogni evidenza, che erano davvero lanterne. Dai primi processi burletta inscenati da Castro, nei quali all'incolpato non gli era concesso nessuna difesa, seguiti immediatamente da fucilazioni "legali", senza che al condannato gli fosse concesso nessun diritto d'appello - un diritto riconosciuto da tutti gli stati borghesi -, avrebbe dovuto mettere in guardia gli anarchici sul "rivoluzionarismo" di Castro. Quando poi i processi burletta e le fucilazioni "legali", in pochi mesi, si susseguirono a centinaia, annunciati in tutti i giornali, tutti gli ·anarchici avrebbero dovuto riconoscere che ci trovavamo difronte ad un nuovo tiranno, perfìn più svergognato e crudele del tiranno che l'aveva preceduto: Battista. Invece? Nulla! Dove mai stava la testa di certi anarchici, se non han saputo vedere ciò che era chiaro come il sole? Come han potuto confondersi ed impastoiarsi nella difesa di un regime, che fin dal principio si manifestava prendere H cammino del totalitarismo? Perché, come gli struzzi, caparbiamente, insistettero a nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere e chiudere le orecchie per non udire le voci di allarme che giungevano da tutte le parti e soprattutto da parte di anarchici? Biso • gnerà bene chiarire questo fenomeno di cecità anarchica, per far si che la "castroite", o qualcosa di simile, non diventi acuta nel nostro movimento e si ripeta. Vediamo; ragioniamo. Con buona parte delle argomentazioni dei nostri compagni cubanisti - per non dire castroisti - ogni anarchico si potrebbe dichiarare d'accordo perché sono parti fondamentali della nostra dottrina. E' in certe interpretazioni di fatti ed in certe posture ... strategiche che le divergenze si manifestano. Certi compagni, ad esempio, dicono• "Ci rifiutiamo di scegliere fra i due blocchi, Est ed Ovest, che si contendono il predominio sui popoli". E' bella! Vi rifiutate di scegliere? Che cosa vuol dire? Non ci siete anche voi fra quei "popoli?" Voi volete affermare che siete neutrali fra i due blocchi, che voi siete indifferenti a chi prenderà il predominio sui popoli, e per conseguenza, su di noi? Voi volete dire che per voi è uguale l'essere dominati da un regime capitalista democratico o da un regime totalitario conn1nista? Voi volete dire che non avete nessuna preferenza fra il vivere sotto i preti neri in Italia o se viveste sotto i preti rossi in Russia, o in Italia, od in altri paesi totalitari comunisti? Scherzate? Non 'avete forse bevutd un bicchierino di troppo? Ve lo chiede un astemio. Una preferenza la dovete avere fra un regime e l'altro; ed é meglio che vi affrettate a manifestarla ora, mentre i preti neri ancora governano in Italia; perché se per tragedia vostra i preti rossi governassero, noi non ravremmo più alcuna occasione di conoscere la vostra opinione; perché allora voi sarete tutti imbaV'agliati, in prigione o cadaveri al cimitero, silenziosi proprio come la morte, vostra. Tale prospettiva non é cosa d'indifferenza e voi dovete riflettere che vale la pena di fare una distinzione e di tirare una linea cli preferem,a. Voi non vorrete dire eh(( la mancanza di libertà di cui siete vittime sotto i preti neri in Italia è uguale alla mancanza di libertà di cui sono vittime gli anarchici sotto il dominio dei totalitari comunisti, supponendo che gli anarchici sotto questi schiavisti non sono ancora stati liquidati e che qualcuno ancora sopravvive alle liquidazioni fasci-comuniste. Sono 18 anni che i preti neri dominano il governo in Italia. Ancora pubblicate giornali, scorazzate attraverso il paese portando la parola anarchica, aper,tamente; avete potuto conservare la vostra personalità libertaria, un movimento, un'organizzazione tollerata e legalizzata; i vostri diritti legali alla libertà di coscienza, alla libertà di pensiero sono riconosciuti e magari difesi dal governo cattolico borghese. CONTROCORRENTE- Aprile 1964 19
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