Controcorrente - anno XX - n. 41 - mar.-apr. 1964

Motivi polemici PRESA DI Alla. Commissione di Corrispondenza. per con (allargata) della F.A I., ad Umanlta' Nova, Semo Anarchico, Volonta', l'Agitazione del Sud, La Voce, NoUzla.rto, l'Araldo dei Lavoratori, ecc., nonche' al gtornaJI, cntl e persone "cui possa interessa.re••.- Faccio riferimento alla nota di codesta C.d.C. apparsa su Umanità Nova (n. 9 del 3 marzo 1963) e portante la firma di: Michele Damiani, Ettore Di Rosa, Alfonso Flailla, Mario Mantovani, Umberto Marzocchi, Pedone e Salvatore Siracusa. Astrazione facendo da Hugo Rolland (di cui non so nulla), deploro il comunicato come fatto e come contenuto. E' mai possibile che non vi rendiate conto del crescente ridicolo in cui spingete l'anarchismo? Intendiamoci: io non intendo difendere nessuno. Anzi, dissento ~er idee e per costume dai vostri im11u,lati, ma ciò non m'impedisce - pena la perdita della mia dignità di anarchico - di sostenere che costoro hanno il rispettabilissimo diritto di dire quanto vogliono finchè lasciano a me la libertà di fare altrettanto. Ma è a base di scomuniche e di anatemi che vi comportereste contro i vostri avversari in utempo di anarchia"? Ma dove mai volete indirizzare la sofferente umanità se ancora non siete riusciti a liberare voi stessi dall'atavica fobia del diverso f Per carità, non offendiamo l'ideale supremo dell'uomo. Cerchiamo piuttosto di iniziarci all'esercizio delle elementari relazioni sociali. Mi dispiace dirlo e cosi brutalmente, anche perchè tra VQi e•~ qualcuno che stimo davvero e a ct,i voglio im bene fraterno, e che avrei preferito non vedere contaminato miseramente dalla psicosi di un conformismo pecorile e sconfortante. Dissentire non significa calunniare. Ma rolmmia vera è invece l'accii,sa infondata <li ocalunnia. I vostri accusati (o calunniati) sono compagni come noi tutti, desiderosi di affrettare il progresso libertari'o della società. Costoro avranno i loro difetti e le loro velleità, commetteranno i loro peccati, anche gravi. faranno le loro affermazioni gratuite <e chi di noi si ritiene senza peccato?!), ma da ciò a dire che essi abbiano un "unico evidente scopo diffamatorio" non c'è alcuna logica pertinenza. Ce ne vuole, signori miei, per dire che decine e decine di compagni da Torino a Massa, da Massa a Cagliari siano d'accordo nell'esaurire il loro entusiasmo in un'azione unica e sistematica di diffamazione. Solo dei forsennati potrebbero fare ciò, e in tal caso non rimarrebbe a voi, anarchici!, che l'onore di perdonarli. POSIZIONE Ma no, io mi rifiuto di semplicemente pensare che costoro intendano diffamare e soltanto diffamare. Vedo invece che il vostro è un gesto mafioso nient'affatto conciliabile con la! nobile tradizione del costume anarchico, se tale tradizione, tra altre negative, esiste. Per il solo fatto che "vi attacchino", dimostrano di volere discutere. E discutete, dunque, impersonalmente, pubblicamente. Dimostrate che lord hanno torto e voi ragione. Esponete fatti, fate confronti, con obbiettività, con serenità, se necessario, con fraterna pazienza. Questo dovreste fare e non praticare solenni esorcismi. Non ci sono demoni da cacciare in mezzo a noi, ma uomini e compagni. Questo non dimenticatelo. Infatti, la vostra diffida non muta la sostanza dei fatti, o la peggiora a vostro carico. Essa è un atto di fanatica intolleranza, una bolla pontificia traducibile in quelle parole che oggi evita perfino la Chiesa: "Chi non è con noi 'è contro di noi". E' la fobia del diverso che giunge a togliere il lume della ragione. No, dovete dimostrare che le affermazioni dei vostri scomunicati rispondono a verità o meno. In quel caso, potete avere ragione voi, ma quando pretendete di "isolare" chi ha il coraggio delle vroprie convinzioni, voi tentate di commettere la vendetta più ct·udele e raffinata che si possa immaginare. Voi tentate di colpire chi vi è antipatico facendo leva sul potere suggestivo di posizioni, di nomi e di circostanze. Io non posso credere che codesta sia la giustizia anarchica, quella che rifugge dal diritto positivo ma si richiama al dovere della coscienza. Per me non ci sono compagni cl<! condannare all'ost,·acismo, ma da ricu7,era,·e o da comprendere. Oggi, l'anarchismo italiano è borghismo, cd il borghismo è l'autorità ed il costume di un uomo da un lato, il culto e l'acquiescenza a quello stesso uomo dall'altro. Le "presunte" diffamazioni, infatti, colpiscono Umanità Nova ed U. N. è Borghi. Voi avete confuso un ideale e un movimento con un uomo, con un nome, e di questo vi fate spontanei "utili idioti". E credete che l'indice di "vitalità" dell'anarchismo sia data dalla "capacità accentratrice" di un giornale. E fate a gara per sostenere su le vostre spalle un privilegio e un simbolo. Ma niente più di questo. L'anarchismo tradizionale sarebbe efficiente come "educazionismo morale e sociale", ma voi l'avete ridotto ad un povero "allegro anarchismo". NO'l'lvi rendete conto di essere un micropartito di fatto, di costituire l'entourage di un micropotere aristocratico, e predicate la distruzione di ogni autorità! CONTROCORRENTE - Aprile 1964 17

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