Controcorrente - anno XX - n. 41 - mar.-apr. 1964

11e sono, ce ne sono ancora in Italia. Uh, se ce ne sono!) e anche ad antifascisti illustri, proprio perciò Donna Rachele aveva avuto un suo particolarissimo modo di vita fascista, occorreva impedirle di "arrostire le aquile". La vecchia - Io si intuisce facilmente - deve essersi venuta a trovare al centro di una speculazione. Anche lei è ora vittima di un'idea: l'idea che il ricordo del fascismo in Italia - tanto il tempo passa - vada magnificamente d'accordo coi tortellini al sugo. Ed ecco attuata la bella trovata, le cui illustrazioni ho qui sott'occhio, con relative didasoalie apparse in un noto Settimanale: il Ristorante di Donna Rachele. La Vedova del Duce è ritratta mentre porla uno "speciale tipo di lasagnette" in tavola. Ricordate? Dovevamo spezzare le reni a tutti. Quale sublime cialtronata. I morti sono mol'ti e i vivi possono oroinare lambrusco alla "Sua" Vedova. Leggiamo il commento 'ad una foto che ritrae Donna Rachele mentre mette un autografo sul menu di un cliente: "Accanto alla cucina del suo nuovo ristorante Donna Rachele ha voluto creare una "Saletta storica" arredata completamente con mobili e suppellettili ch€i erano alla famosa Rocca ai tempi di Mussolini". E, che cosa ha messo la Yedova in questa "saletta storica" Ce Io dice Io stesso Settimanale: " ... tra l'altro, figura nella "Saletta": il primo attaccapanni acquistato da Benito per il proprio matrimonio; una serie di splendide tovaglie andaluse donate al Duce dal Generalissimo Francisco Franco. Non c'è altro? Come no. Non vi perdete il meglio, uomini che, come me, rischiaste di essere travolti dalle trombe che questo Paese sa sempre prestare alle peggiori forme di retorica. C'è dell'altro, nella "saletta storica": "In un angolo fa bella mostra il famoso aratro che ispirò il motto: è l'aratro che traccia il solco, ma è la spada che lo difende". Ma, in questo nuovo ristorante di Donna R:achele, non è soltanto il Passato che "parla al cuore dei clienti" che, "tra una portata e l'altra, possono dare un'occhiatina ai cin1eli", c'è anche il Presente, un VIRGILIO GOZZOLI certo tipo di tempo presente che v1vìamo e che, per tanti aspetti, non è meno fasullo di quello trascorso. E così apprendiamo che: "Nel giorno dell'inaugurazione del ristorante, Donna R:achele in onore della nuora Maria, moglie di Romano Mussolini, nonchè sorella della celebre Sofia Loren, ha voluto preparare una sua1 nuova specialità che non mancherà certo d'incontrare il favore di tutti i buongustai italiani. In quella occasione, Donna Rachele ha lanciato i petti di pollo alla Sofia". Ed ecco in quel ritrovo i suoi motti, i suoi aratri, i suoi elmetti, i suoi diari, trasformati in pubblicità per tortellini di un ristornate con attigua "saletta storica". Io che mai lo amai e che mai Io presi sul serio, non sono tuttavia impassibile a questa nemesi all'italiana. Dai villosi petti imperiali delle quadrate legioni di Roma, ai croccanti petti di pollo alla Sofia Loren, il salto non è stato nè breve, nè indolore. SI, la Vedova Mussolini, ci ha inferto un duro colpo con l'apertura di questo ristorante:vent'anni di storia, ingoiati in un vortice di tortellini e lambrusco, fanno più vergognoso l'aver tollerato l'ignominia di una Dittatura preludio a un ristorante tipico. Imbecilli vecchi e nuovi andranno a mangiare da Donna Rachele. Le "com1nemorazioni" avranno il tono roco che i vini di Romagna sanno dare a chi ha ben bevuto. I "futuri programmi", l'irrequietezza di chi attende gli antipasti. Ma, int,anto, guardiamoci intorno. Attenzione a non abboccare a nuovi motti ed alle nuove aquile. Da Rocca delle Caminate, Donna Rachele ci ricorda e ci ammonisce: in Italia tutto diventa brodo "li Messaggero di Roma" 17 Marzo 1964 • LE SASSATE devono essere rimandate al prossimo numero. Anche altri pezzi della rubrica "GENTE" subiscono la stessa sorte. Rimedieremo al prossimo numero. I lettori comprendano. Intanto non dimentichino che noi contiamo sulla loro cooperazione per la diffusione 'Clelia rivista. Matita Rossa Dall'Italia ci si comunica che il compagno Virgilio Gozzoli è stato recentemente ricoverato all'ospedale di Pistoia. Non sappiamo ancora le ragioni di questo provvedimento. Vogliamo augurarci che non si tratti di cosa seria. Questa non è la prima volta che il compagno Gozzoli è confrontato da difficoltà. Fino ad ora egli le ha felicemente superate. Speriamo che anche questa volta non sia meno fortunato. Facciamo i voti più fervrdi perchè egli ritorni presto alla famiglia e alla lotta sociale che in questo momento ha vivo bisogno del suo valido contributo. 16 CONTROCORRENTE- Aprile 1964

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==