Controcorrente - anno XX - n. 41 - mar.-apr. 1964

Nel corso di pochi mesi "Il Rompete le File" ha messo le radici. Molti compagni conosciuti nel movimento anarchico vi collaborano. Ha pubblicato articoli di Aristide Ceccarelli, già redattore de "L'Alleanza Libertaria" di Roma, di Tommaso Concordia, che ha diretto "L'Alba" a Novi Ligure ed è autore di diversi opuscoli, di Ottavio TognetJti, collaboratore de "Il Libertario" e di altri giornali nostri, di Paolo Schicchi, di Oberdan Gigli, già redattore de "Il Grido della Folla" di Milano, e di altri che le vicende del movimento hanno ~atto temporaneamente tirare in disparte. La mia indipendenza da influenze di fazione inspira fiducia. La circolazione è già superiore a quella/ de "L'Agitatore". Zavattero che mi considera un suo discepolo - e lo sono infatti, perchè senza il suo incora,ggiamen to e guida non mi sarei avventurato in quella impresa - è lieto dei progressi fatti. E' sempre pronto con suggerimenti e consigli, ma non cerca di influenzare interpretazioni ed atteggiamenti. Risente che io dedichi sovente spazio all'esaltazione della Rygier (la mia eroina), ma non cerca di persuadermi a fare il contrario. Risente anche il linguaggio sbarazzino con cui è redatto il giornale, che vorrebbe vedere più "serio", ma la sua critica si ferma qui. Posso dire che nei nostri contatti quotidiani durati degli anni, Zavattero non ha mai sollecitato un rigo in suo favore. Non si deve dimenticare che io ero suo dipendente e ricevevo un compenso mensile durante il tempo che rimasi a lavorare con lui. Dedicavo il mio tempo alla tipografia. Ciò mi permetteva di dedicare tempo al giornale senza percepire compensi. Gli anni spesi con Zava ttero furono per me oltre ad una esperienza impagabile, una educazione che non avrei potuto ottenere diversamente. I molti anni di militanza di ZaV'llttero, l'avevano portato a contatto con gli uomini più noti del movimento anarchico e anche di quelli degli altri partiti. Quando tutto era tranquillo, preferibilmente a cena, mi parlava delle sue esperienze, del suoi contatti. E' cosi che ho conosciuto vita e miracoli di molti militanti vivi e morti. Il. tempo mi ha detto che Domenico Zavattero era un vero conoscitore profondo degli uomini e delle cose :òavattero era ben visto e ben voluto dagli elementi sovversivi di tutte le tendenze. Molte delle sue profezie sono sta te vere. Diversi degli uomini che aveva definito opportunisti, mestieranti e avventurieri, si sono rivelati tali. Egli, oltre ad essere un propagandista capace e disinteressato, era corretto fino allo scrupolo. Era un oratore efficacissimo. 3. Il silenzio attorno al caso Masetti continua. La stessa nostra stampa non ne parla. "Il Rompete le File" è l"unico foglio che se ne occupa. Non lasciamo passare nessuna occasione per far chiasso attorno al suo nome. Pubblichiamo interviste con la madre. Raccogliamo giudizi e opinioni dei suoi compagni di lavoro. Concentriamo in attacchi contro chi ha espresso giudizi contrari - contro la stampa quotidiana: "Il Resto del Carlino", giornale della consorteria agraria bolognese e "L'Avvenire d'Italia", organo ufficiale dei clericali - contro Giacomo Ferri, contro la commissione dei psichiatri che vuole far credere Masetti un delinquente nato, contro le autorità che non hanno mai giustificato la detenzione del soldato ribelle in un manicomio. Fin dal primo numero abbiamo discusso ed esaminato la questione della detenzione illegale di Augusto Masetti, sotto ogni aspetto. Finalmente mi viene l'idea di un questionario da sottoporre all'esame di uomini pubblici in grado di suggerirei una soluzione: avvocati, giornalisti, deputati. Il tentativo è di far uscire la discussione del caso Masetti, fuori delle colonne de "Il Rompete le File" e portarlo sul terreno legale e giudiziario. Il dilemma netto e preciso che avevo in mente di sottoporre nel questionario era questo: "0 processate Masett!i, o lo ponete in libertà - Egli non è pazzo!" Comunico la mia idea a Zavattero. Egli la trova ottima n'On solo. ma mi aiuta nella compilazione del Questionario, dando al documento il tono legale e tecnico richiesto dalla circostanza. In pochi giorni spedisco il questionario a tutti i deputati, senatori, giornalisti, avvocati, nelle più grandi città d'Italia. M'Olti avvocati di Bologna mi òmpegno di visitare per sollecitare personalmente la loro opinione. QUESTIONARIO Riproduco qui il testo del Questionario pe,· intero, apparso anche ne "Il Rompete le File" del 5 Ottobre 1913: Bologna, 20 Settembre 1913 "Onorevole Signore, "Augusto Masettri, per avere sparato il 30 Ottobre 1911 una fucilata al colonnello Stroppa nella Caserma Cialdini in Bologna, si trova da circa un anno internato nel Manicomio Criminale di Montelupo. "A quanto <pare, definitivamente. "Rivolgend'Ovi rispettosamente un questionario, noi ci sforziamo di far tacere, in rroi, quella che potrebbe apparire una voce di parte; non interroghiamo le "Idee"; desideriamo, serenamente, apertamente, interrogare Uomini di senno e di giustizia, aftlnchè, col loro responso illuminato, ci dicano se è legale, ma anche se è umano il provvedimento che contro Augusto Masetti è stato provocato: definitivamente, sembra, ripetiamo. "Al nostro pensiero, al nostro giudizio balena il dubbio: Se Augusto Masetti venne considerato irresponsabile dell'atto compiuto, sl da rendersi necessario, lecito, legale sottrarlo al procedimento penale a cui, responsabile, avrebbe dovuto soggiacere, questa sua condizione d'Irresponsabilità risulta essa da uno stato di demenza, di pazzia, esistente in lui al momento del 12 CONTROCORRENTE- Aprile 1964

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==