AL TEMPO DEGLI JINCAS Quando Fernando Cortez arrivò nel Messico, primo europeo ra ca]lpestare il sacro suolo degli Aztechi, trovò che in uno sterminato territorio, da secoli, quelle popolazioni vivevano in un regime eCOIJlomicoche In Europa nemmeno Tommaso Campanella avrebbe osato Immaginare. Era la regola della più perfettla umanità, della più assoluta fratellanza. Ciascun municipio si reggeva da solo, Ciascun municipio possedeva i suoi terreni (quanto slamo lontani dalla <Proprietà di Stato l'o si vedrà IJ)00 e ciascun municipio suddivideva questi !terreni fra i suol abitanti ogni cinquantadue anni, durata del secolo messicano, e corrilspondente, poco su poco già 'a due generazioni. Ma non suddivideva tutti i terreinl; una parte, chiamata "ejidos", era ril.5el"V'8.tac,on i suoi prodotti, lalle spese mlliilicipali, al mantenimento dei vecchi e degli inabili al lavoro, alle spese assistenziali insomma, ed a quelle che avrebbero potuto servire al maggior benessere della comunità, I terreni venlva1110 suddivisi ISe'Condoi bisogni e le abilità lavo1'atlve di ogni famiglia e come abbiamo detto, restavano in enfiteusi 'ad esse, per cinquantadue anni. Tuttavia, se un artigiano (poichè le attività azteche erano solamente artigiane e non esistevano vere industrie) per motivi inerenti al suo lavo110 non era in grado di lavorare il terreno <affidatogli, i suoi concittadini dovevano aiutarlo nella coltivazione. Lo stesso accadeva 4),er gli "ejldos". Ciascun cittadino doveva dedicare alla loro coltura un certo tempo della sua giornata o della sua stagione. Per quanto l'oro fosse C001osciuto ed abbondante, sebbene un po' meno dell'ar· gento del quale il Messico è il più abbondante produttore, la moneta non esisteva. L'oro veniva escavato sola.mente per farne oggetti d'arte, o per essere consegnano, quale tributo, agli imperatori i quali se ne servivano principalmente a lllCQPOedilizio. I templi erano coperti con lamine d'oro, e d'oro erano altari e suppellettili. L'unico sistema ammesso era quello dello scambio dei prodotti. A questo punto qualcuno ipotrà chiedere come si facesse per procurarsi quel prodiotti particolari che 111011 tutti I terreni e 1111:m tutti gli artigiani poSsono dare. Il fatto era risolto con un susseguente scambio di merci. Alcuni villaggi erano, per esempio, specializzati nella coltura dei pomodori. Alcuni lavorava~ i cuoi o producevano vasellami o legni lavorlati, e cosi via. Ebbene, ciascuno dei comuni eleggeva di tempo in tempo, una di quelle che chiameremmo commissioni, composta dei cittadini più avveduti eld onesti, i quali V'enlvano incaricati di recami negli altri centri, dove si producevano altri manufatti o si coltivavano altri raccolti, per cambiare l'eccesso delle mere! prodotte nel lloro villaggio, con quelle di cui avevano bisogno. Tutto questo, avvolto In una atmosfera di serenità, di fraternità che noi, uomini moderni e "civili", stentiamo ad immaginare. Ora ci chiediamo: era, questo, dal punto di vista economico, comunismo o anarchia? Tenendo conto del tempi, 1a rispos'tla ci sembra ovvia: anarchia. Anarchia, in quanto i beni non erano dello Stato se non in senso simbolico, polchè, effettivamente, appartenevano, "ln ~rti uguali ad ogni Individuo", alla comunità, e venivano assegnati, secondo i bisogni di ciascuna tlamiglia e la sua ca.pacità lavorativa. Anarchico, poichè il fatto si/esso della suddivisione ogni cinquantadue anni, rappresentava il possesso di essi da pa,me del popolo e non dello Stato, il quale non ne era che l'amministratore temporaneo, chiamiamolo cosi, di permuta. Anarchico, perchè l'assenza stessa della moneta significava l'impossibilità di tesaurizzare, cosi come lo stato d'enfiteusi dei terreni significava l'impossibilità di accaparrare latifondi. Ottocentomila indiani furono arsi dalla furia "epuratricen degli Inquisitori. E nacque una forma ibrida di stato moderno, durato tllno a pochi anni or sono, fino a quando, la rivoluzione socialista tentò di ricondurre il paese alle antiche Istituzioni. L'esperimento non si ,può dichiarare fallito; è necessario alttendere ancora qualche ~no, per vedere dove andrà a sfociare questo stato di C!osetranlSitorlo. L. A. C. CONTROCORRENTE- Febbraio 1964 9
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