di Costantino e che le bande suonassero la Marcia Trionfale dell'Aida. La reazione popolare è stata esattamente quella di un popolo il quale in un passato non tanto remoto ha inneggiato al fascismo e poi ha atteso le carezze di "baffone". Dello stesso popolo che un giorno diviene Isterico per una causa comunista e un altro in adorazione papale. Il rappresentante in terra delle divinità celesti, ha detto che il suo viaggio è foriero di grandi futuri avvenimenti. Di quali, non ha dato cenno alcuno. Non ha detto se tra i prospettati avvenimenti si profila la pace tra i popoli arabi e quello israeliano. Se i parassiti che vivono sul groppone dei poveri arabi si decideranno a seguire l'esempio dell'operosa Israele, dando alle popolazioni loro soggette l'opportunità di vivere una vita meno stentata. Non ha detto neppure se egli, fatto scalo a Amman ha notato la squallida miseria del popolo giordano, e se più tardi ha percepito nel dignitoso comportamento degli sraeliani quel senso di sicurezza e volontà a progredire con arduo lavoro che ha reso fertili e rigogliose contrade che soltanto pochi anni or sono erano aridi deserti. A questo popolo gagliardo e fiero li Pontefice di Roma ha voluto ricordare certe benemerenze sospette di Pio XII. Lo avrà fatto per polemizzare con lo scrittore tedesco autore del dramma "Il Vicario", col quale l'autore fissa nella storia l'Incuria, --se non la complicità di Pio XII vls-à-vls delle stragi naziste. E' stata la parte del discorso del santo padre, per lo meno di cattivo gusto, e quindi malamente ingoiato dagli Israeliani. Perchè la nota dell'accento politico nel corso di un viaggio di preghiera e di pacef Neppure con ottimismo si è espresso il Pontefice circa la possibilità di unificazione tra cattolici romani e ortodossi. Molti esponenti della chiesa greca vi si oppongono violentemente e con sdegno e acerbità criticano il patriarca Atenagoras. Se questi eventi non sono prossimi, quali allora I portanti nella visione papale? La unificazione delle sette cattoliche e protestanti potrebbe significare un grande evento storico, ma cosa ne guadagnerebbero i popoli? Le chiese sentono il bisogno di stringersi insieme in una specie di Internazionale religiosa. Men tre le popolazioni accrescono allarma;ntemente, i praticanti religiosi diminuiscono. Tutte le denominazioni ne sono preoccupate. Inoltre, v'è penuria di seminaristi verso il sacerdozio. Si sfollano I conventi, non di monaci soltanto, ma vi è grande penuria di monache. Le giovanette non credono più tanto di sposarsi simbolicamente con Gesù. Deside1·ano andare a letto in compagnia di qualcosa più reale e palpabile. Se il viaggio papale ha voluto essere il principio di un grande movimento di rivitalizzazione del sentimento religioso, un saggio per quelli che potranno essere I risultati di viaggi futuri, i grandi eventi nella v1S1one del Papa potranno essere le folle tumultuanti che lo riceveranno. Ii tumultuare delle folle potrà cambiare di significato da un giorno all'altro e creare grandi disillusioni. A lavorare per la Pace tra gli esseri umani della terra durante I passati cento anni sono stati tutti I movimenti del socialismo e con essi certi gruppi religiosi pacifisti come I Quacheri. Sono stati questi I perseguitati mentre le chiese han continuato a benedire le armi degli eserciti in conflitto. Come la mosca appollaiata tutto il giorno su le corna del bue che arava, a sera gli diceva: "Quanto lavoro abbiamo fatto Insieme". Peggio ancora, se trionferà la Pace, la mosca si approprierà di tutto. Il viaggio fatto e quelli che seguiranno avranno carattere propagandista. Antanagora ha detto la verità: "Stiamo rimanendo in pochi e dobbiamo stringerci insieme". • • • • . . .E LE TRIBOLAZIONI SOCIALISTE "I lavoratori sono al governo", o almeno, cosi ora si dice. Soltanto, ad accorgersene meno di tutti, sono proprio i lavoratori, se per "lavoratori" si intendono quelli che lavorano e producono con le mani. Lo affermano i dirigenti del Partito Socialista Italiano, e Togliatti lo nega. Palmiro contesta ai socialisti la pretesa di essere i rappresentanti dei lavoratori, insistendo che I soli genuini rappresentanti dei "lavoratori" sono i comunisti, ora esclusi dal governo. La stessa specie di ragionamento fa la chiesa cattolica romana alle altre confessioni "cristiane". "La sola vera religione è la nostra". Noi non vogliamo entrare nella battaglia che comunisti e socialisti oggi combattono tra loro per contestare la pretesa di essere loro i soli legittimi proprietari dei lavoratori. Abbiamo avuto la nostra buona parte nelle lotte per il miglioramento sociale delle classi degli sfruttati, senza mai reclamare l'esclusività. Lasciamo a parte la lotta tra chi è arrivato e chi vuole arrivare a masticare una fetta del potere, e limitiamoci a analizzare un poco di presente disordine politico italiano. In tutta probabilità oggi il paese sarebbe in piena crisi politica, amministrato dal non-governo Leone, incaricato alla sorveglianza della fiera elettorale e per dare al paese un nuovo parlamento; se a un certo momento, quando i lunghi negoziati tra Moro, Nenni, Saragat e Reale minacciavano di fallire Irrimediabilmente, - non fosse intervenuto li monito severo dell'"Osservatore Romano" a Mario Scelba, e far cosi rientrare nell'ordine della disciplina I ribelli delle destre della democrazia cristiana. Non tanto semplice li contenere la rivolta della sinistra del partito socialista. La Curia romana non è ancor giunta a esercitare il controllo del p.s. Una trentina di deputati e una quindicina di senatori si sono rifiutati di votare la CONTROCORRENTE - Febbraio 1964 7
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