Controcorrente - anno XX - n. 40 - gen.-feb. 1964

Corriere Italiano VIAGGIE FATICHE DELPAPA Quando Giovanni XXJII iniziò le sue piccole sorti te romane e poi il non lungo viaggio che lo portò a Assisi e Loreto, gli eventi suscitarono sorpresa e meraviglia. In questi giorni il suo successore Paolo VI ha compiuto il primo viaggio aereo d'un Papa, portandosi in due paesi rivali del medio oriente, per visitare la cosi detta "terra santa". Se santità vi è in quella terra, quel poco che ve n'è, è da trovarsi soltanto in quel piccolo territorio nel quale l'hanno apportata gli ebrei, seminandola col loro lavoro e il loro sudore. Ci si domanda quale veramente sia stato l'obiettivo papale a intraprendere il viaggio. La visita ai luoghi sacri, in pellegrinaggio di preghiera e di pace, o per facilitare l'incontro con Atenagoras, capo della chiesa ortodossa di Costantinopoli, (oggi Istanbul), e altri pezzi grossi della stessa denominazione nel bacino orientale mediterraneo, non sembra essere stata una ragione convincente. Gli incontri, con un po' di quella scaltrezza diplomatica che distingue la chiesa di Roma, avrebbero potuto esser concordati per la stessa Roma. Il primato della chiesa anglicana non ha incontrato alcuna difficoltà a far visita a Papa Roncalli; e il Vaticano, durante i passati cinque o sei anni è sembrato essere la mecca ove molti dei potenti uomini e donne della terra si son diretti, a fare atto di omaggio al capo del cattolicesimo. Durante la prima e la seconda fase del Concilio Ecumenico, molte delle denominazioni religiose derivate dal cristianesimo sono state presenti con i loro osservatori ufficiali. Prima che Paolo VI iniziasse il viaggio, si è tanto parlato della ansietà di Atenagoras ad incontrarsi col Papa. Ingenuo credere che tanta ansia si sia manifestata tutta d'un colpo con l'annunzio del progettato viaggio. Degli uomini tra i possenti della terra, soltanto Krusciev e De Gaullei non hanno ancora espresso di persona il loro rispetto alla romana san ti tà. La figlia e il genero del dittatore russo resero omaggio a Roncalli, e certamente non lo avrebbero fatto senza il consenso di Nik'ita. Ma se questo ha significato un primo contatto tra chiesa e bolscevismo, il suo significato è lontano da quel che potrebbe essere una visita di Krusciev. Per questa vi sono un certo numero di problemi diplomatici da risolvere. Lo Stato Vaticano è in quello italiano, e se tecnicamente l'un da l'altro indi· pendenti, non è mistero il Chi controlla Chi. Una visita del capo del governo russo, non importa da qual parte nasca l'iniziativa, non potrebbe effettuarsi senza una visita alla nazione italiana. Il governo italiano fino a questo momento non è del calibro d'affrontare le critiche che si leverebbero da tutte le destre e da certi settori del centro se un invito fosse fatto a Krusciev. Rimane sempre lo spauracchio di "baffone", pur se i bollori bolscevichi han perduto tanta pressione del vapore generato dai disaggi di guerra e la susseguente miseria. Il gran passo sarà eventualmente fatto con un giro di piroetta. Per il generalepresidente francese la soluzione è più sem• plice. Non si è mal parlato di una sua visita in Italia. Egli aspetta che altri siano primi a rendergli omaggio. In giugno il Presidente italiano si recherà ad ossequiare il socio francese. E se ciò non tosse, ad aprirgli la via a una visita in Italia, un incontro di De Gaulle con il Papa potrebbe esser facilitato da un pellegrinaggio del Montini a Lourdes. Giovanni XXIII lo aveva progettato, ma il viaggio non fu fatto, probabilmente restando chiusa la porta di De Gaulle, ai termini da lui voluti. Il viaggio di Segni a Parigi metterà le cose a posto. Il Papa ha significato la sua disposizione a viaggiare. Il DC-8 messo a sua disposi• zione da Alitalia, con stemma papale affisso a tutta la parafernalia del rituale, passerà, in qualche maniera In possesso del Vaticano. L'invito al Papa di recarsi in India è già stato accettato, e si ventolano altri viaggi in Europa e in Egitto. Atenagoras lo ha invitato in Turchia. Il Presidente Johnson ha chiesto al pontefice la benedizione alla sua opera di pace. Cosi han riportato alcuni giornali italiani. Non tarderanno a lungo il cardinale Spellman e le alte gerarchie cattoliche degli S. U. a sollecitare un invito ufficiale del governo per una visita del Papa. Si allude già ad una sua visita alle Nazioni Unite. Non mancherà presto la ressa d'inviti da tutte le parti. Come la stampa russa, la chiesa ortodossa di quel paese è rimasta muta sul viaggio papale. Non così ha fattd la stampa comunista italiana. Togliatti non permetterebbe che rimanesse accantonato il suo padrone di Mosca, per non rimanere accantonato lui stesso. Nulla da stupirsi quindi se il Papa, prima che faccia troppo altro cammino in Europa e verso le Americhe, non trovi la formula di riconciliare l'acqua santa del Tevere con quella indemoniata del Neva. Quel che fecero Von Ribentrof e Molotow è ripetibile. * * * Di ritorno a Roma dal suo viaggio, Il Papa è stato accolto trionfalmente come un Cesare o un Napoleone, reduce da gloriosa impresa. E' mancato soltanto che li suo corteo fosse fatto passare sotto l'Arco 6 CONTROCORRENTE - Febbraio 1964

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