PiccoloPosto Kanea U temPo per l'Upondere penooalmente a •oelll ebe cl aerlvono. Lo faremo ln q,ueeta "'briea. Oenonlm'"'te U -tenuto delle IMtloro olle rioe-.lamo •I rtterlaoe a 11taulOGI lo<all ehe trattano 41 aomlDJ • problemi eh.e lnteftll .. NAO U po' tutti. Rllponderemo dWIQUfli a tutti. SAN FRANCISCO - (ZITO) - Alcune affermazioni contenute nel tuo "Breve Corsivo" nel "Corriere del Popolo" del 19 dicembre 1963, ci hanno confuso. Aiutaci a comprendere meglio. Tu scrivi -( ... ) Il quotidiano di New York fece propaganda fascista durante il ventennale e noi l'abbiamo gratificato con gli epiteti che meritava. Caduto il fascismo, il quotidiano di New York andò a Canossa, fece atto di contrizione, stampò ogni notizia e ogni commento per esecrare il regime, chiese ed ottenne la collaborazione del conte Carlo Sforza, prima del ritorno del compianto antifascista in Italia, e se si fa eccezione di quella colonnina in buon italiano ed in cattiva logica scritta da Leo Di Stefano - colonnina che il publisher mantiene per non perdere la dozzina di lettori borbonici. o per non pagare il severance pay stabilito dal1'American Newspaper Guild per "lo scemo" - è il men peggio dei fogli stampati in italiano negli Stati Uniti. L On. Giuseppe Lupis viene in missione degli Stati Uniti e durante le onoranze incontra il publisher del "Progresso Italo-Americano". Apriti cielo! CONTROCORRENTE se ne scandalizza e arriva nientemeno alla ingiuria di voltagabbana perchè l'On. Lupis, esule antifascista, quando stampava in New York la rivista "IL MONDO" - una delle piu serie pubblicazioni in lingua italiana, aveva polemizzato con il quotidiano italiano ( ... ) ". - Leggendo il tuo breve corsivo si ha l'impressione che il "Progresso" abbia fatto un repulisti, licenziando tutti i mem• bri del gruppo fascista che il governo fede• raie internò quando furono scoperte le loro attività contro la politica degli Stati Uniti. Noi non ci siamo mai accorti che questo repulisti sia avvenuto. I soci dell'on?rata società fascista sono ancora tutti al "Progresso". Ci sbagliamo? Se è cosi cor• reggici. Dicci in quale data il "Progresso" ha pubblicata la notizia del licenziamento e il testo dell'annunzio, se possibile. Vi sono altre indicazioni che il "gruppo" fascista è ancora al quotidiano. Per esempio: A Boston abbiamo un corrispondente che oltre alla carica di corrispondente, conduce un broadcast quotidiano sotto la insegna del "Progresso". Il corrispondente bostoniano faceva parte dello stesso gruppo di "fascisti puri". Egli non è mai stato molestato rimane nella "staff" del "Progress~" e continua a fare il fascista quando può. Tu, caro Zito, dovresti aiutare a comprendere certe cose ... Noi non conosciamo i corrispondenti del "Prog_resso''. delle altre località. Siamo però quasi certi che la situazione è analoga, Oh, abbiamo dimenticato di dirti che il corrispondente di Boston del "Progresso" si fa chiamare Vinzo Comito. Ti assicuriamo che non nasconde la sua convinzione fascista. Neanche oggi. E allora? Tu che difendi con tanto zelo la nuova "faccia" politica del "Progresso' dovresti essere in condizione di appagare la nostra curiosità e quella anche dei lettori de "Il Corriere del Popolo". . . In quanto all'ingiuria da noi lanciata contro l'on. Lupis di "voltagabbana", dobbiamo dirti che non abbiamo niente da correggere. I nostri nonni ci hanno In• segnato che quando uno cambia di opinione, o tradisce le idee professate Ieri, il termine per caratterizzarlo è quello di "voltagabbana". I dizionari dicono la stessa cosa ... Noi andiamo all'antica - usiamo il costume che è andato bene per i nostri nonni, che avevano un carattere e non davano tregua ai buffoni. . . Ci piace rilevare anche che !'on. Lupis non ha bisogno di avvocati difensori... Egli dovrebbe essere il primo a risentirsi per il tentativo di distorcere Il tenore dei suoi attacchi contro "Il Progresso". Nel nostro numero di Febbraio 1962, il nostro Muratore ricordava un fatto specifico. Riproduceva una nota apparsa nel Febbraio 1943 de "IL MONDO" nella quale I on. Lupis chiedeva a "Il Progresso" quale fine avevano fatto i cinquanta mila dollari scomparsi dall'acconto speciale dell'ospedale italiano di cui Pope era Trustee, quando il fascista console Vecchiotti venne fatto ritornare in Italia dal governo americano. E più ancora si domandava a Pope ove erano andate a finire le migliaia di dollari dell'oro raccolto durante la guerra contro l'Etiopia, in compagnia del console fascista, la cui propaganda era affidata alle colonne del "Progresso" ... Noi riconosciamo con te che il "Progresso" non è una persona fisica. Riconosciamo però che è una lsti• tuzione che ha delle responsabilità... Le domande rivolte dall'on. Lupis al "Progresso", mai esaudite, sono valide anche per noi ... L'on. Lupis dovrebbe essere orgoglioo che noi teniamo viva la sua battaglia ... E per questa volta facciamo punto. Il discorso potrebbe continuare ... * BROCKTON - G. C. - La posta ci noti• fioa il tuo rifiuto di ricevere la rivista. Un gesto eroico che ti rivela appieno - statura, carattere, intelligenza. La mancata risposta alla mia ultima lettera, completa il quadro. L'umanità ha bisogno di campioni del tuo stampo. * LOS ANGELES - B. B. - Non avevo sospeso prima per un atto di deferenza. Non mi ero accorto della tua irritazione. Rimedio ora. Ho compreso meglio la causa della tua irritazione. La tua difesa del compor• tamento dei comunisti contro gli anarchici in Spagna, spiega tutto. Voglio soltanto dirti che un galantuomo si guarderebbe bene prima di chiamare i collaboratori di 30 CONTROCORRENTE - Febbraio 1964
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