quasi affamati che lavorano dal mattino fino a notte inoltrata, con sistemi ancora primitivi e che riescono appena a sfamarsi di spaghetti, di pane e di qualche poco d'olive - che poi pane e spaghetti e farina sono lo stesso. - Ho visto anche donne trasportare i prodotti per chlilometri e chilometri con ceste enormi sulla testa le quali abbandonano i figli perchè spesso' costrette ai lavori lontano dalle loro abitazioni. Ho visto alcuni paesi ed ho visto abitazioni che sono vere tane di rett!ili. In certi casi sono grotte scavate nella roccia viva e poi murate solo dalla parte frontale. Senza aria, senza acqua e senza luce. Per luce usano ancora il lumino ad olio come nel medioevo e l'acqua, come dicevo, la conoscono solo per bere. L'unico divertimento loro, forse, per ingannare la trlistizia è il sesso e la bettola per gli uomini. I ragazzi se vanno a scuola, non appena la lasciano, non scrivono più una lettera, non leggono un giornale e ritornano analfabeti come prirna. In una parola, questa povera popolazione, vittima delle più grandi ingiust!izie sociali, vive nella più crassa ignoranza e senza la volontà di uscinne. L'unica speranza nel loro cuore è quella che verrà un giorno cristo per abbracciarsi la Cl'O(:e della loro n1iseria. E questa è la proverbiale Italia dai panorami incantevoli e dai tramonti d'oro. E questa è anche l'Italia della democrazia cristiana. Parola usurpata onde far presa sull'anima delle masse che non comprendono il significato della parola. Democrazia a secondo dell'espressione del presidente Abramo Lincoln, vuol dire governo di popolo, del popolo e per il popolo. Mentre la loro democrazia consiste solo nell'avere riabilitato Giuda e Caino, simbolo di tradimento e di corruzione che passeranno ai posteri con una spugna imbrattata di mota e di sangue tra le mani. L. Cairo San J ose, Cali f. ------ SITUAZIONEINGARBUGLIATA La situazione internazionale delle ultime settimane è satura di avvenimenti sensazionali e tempestosi. Il riconoscimento della Cina comunista da parte della Francia, la caotica situazione nel Panama, i rinnovati e luttuosi incidenti di Cipro, il nuovo colpo di stato nel Viet Nam, la sospensione dell'acqua alla base di Guantanamo fatta da Castro, i violenti combattimenti di confine ka l'Etiopia e la Somalia con centinaia di mora e feriti le ultime violenze del Congo francese, ;i pericol'Q manifesto di guerra tra l'Indocina e la Malesia, la sospensione di sei insegnanti americani nel Ghana, e gl'incidenti a catena che da un capo all'altro stanno scuotendo l'Africa, cominciano seriamente a preoccupare i paesi implicati tanto di destra che di sinistra. La rivolta di Zanzibar, i moti di Uganda, Kenia e Tangarika, e i fermenti che un po' ovunque si manifestano nell'Africa orientale, stanno assumendo proporzioni allarmanti, e non basta attribuirne la causa alle predic_he comuniste. Tanto, più di ogni altra 'llaz1one, dovrebbe saperlo l'Inghilterra, che fino a pochi anni fa, ha tenuto schiavizzato e sottomesso questo popolo con la sua esosa poliJtica colonialista che ha tutto preso e poco onulla dato, a quelle popolazioni da secoli sottoposte alla più indecorosa e vergognosa soggezione. Il cosi detto continente nero, stanco e esasperato vuole aprirsi il varco verso una maggiore e reale indipendenza, e sfruttare a proprio vantaggio le immense ricche7.ze del suo <territorio e avviarsi cosi a stabilire anche per gli abitanti dell'Africa migliori e più umane condizioni di vita che gli diano la possibilità di un domani che cancelli la fame, le torture e 1a miseria dell'era coloniale ormai per sempre tramontata. Ci vorranno decenni prima che tanto possa essere una realtà. Ma è pericoloso ,negare questo risveglio e più pericoloso combatterlo. La situazione in Asia non è meno preoccupante e cieco chi non lo vuol vedere. L'atmosfera di questo continente è anche esso carico di elettricità e il prossimo futuro ci farà assistere ad avvenimenti sorprendenti che guasteranno la digestione di quelli che ancora pensano e agiscono con metodi e sistemi dei secoli che furono. Ne sono seriamente allarmate le cancellerie e le sfere politiche del mondo, e chi più chi meno hanno e debbono riesaminare e correggere la loro politica nei riguardi di questo e di altri continenti. Ma sarà poi tanto bastevole a risolvere in maniera piena e durevole il complesso problema di questi paesi che sono in moto per mutare la loro situazione politica, economica e sociale? I popoli che oggi si sollevano. e si ribellano un po' ovunque, non si contenteranno più delle vaghe e bugiarde promesse e tanto meno delle bricciole stentatamente concesse nel passato, che non rispondono più alle esigenze del tempo. Un complesso di ragioni domandano, e nel senso più realistico possibile, una completa revisione, un preciso aggiornamento d1 programmi atti a redimerli dalla loro atituale precaria e •inumana situazione, che vieta loro di vivere da umani. Essi non intendono più sopportare e sostenere dominazioni e controlli. Vogliono sfruttare e usufruire i benefici appieno che la loro terra gli offre e autogovernarsi senza Interferenze estere. Essi hanno ben compreso e desideramo che altri lo intendano, che fino a quando ci saranno schiavi e dominatori, non sarà possibile parlare di pace, nè di democrazia e di civiltà e tanto meno di ~ratellanza e uguaglianza. Marat CONTROCORRENTE - Febbraio 1964 21
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