Controcorrente - anno XX - n. 40 - gen.-feb. 1964

C'ERAUNAVOLTA Un certo Francesco d'Assisi, giunto alla età di 24 anni, rinuncia a tutti i beni paterni, ed erano di qualche entità per la sua epoca, e tenta un rapporto diretto col suo dio, inclusa la persona del " figlio ", quale il più recente suo intermediario. Siamo nel 1182. Nel 1452 nasce e Ferrara un altro fac simile, che passerà alla storia. Gerolamo Savonarola. Identica ribellione ai beni terreni, per l'esaltazione dei rapporti fra l'uomo e la supposta divinità. Nei due casi, ed in quanti altri poi, tutta la Chiesa cattolica liquidata, condannata, nel suo fasto, nelle sue pretese, come sfruttamento di uomini a spese d'altri umani. Nel 1963 abbiamo Maria Francesca Invernizzi che a Cuneo si fa denunciare all'autorità giudiziaria, in fondo, per lo stesso atteggiamento, col risultato che questa, prima di. . . prenderla sul serio, l'affida a degli psichiatri per sapere se è o no respon· sabile. Il procedimento è più umano: il Savonarola impiccato e bruciato, Francesco innalzato sugli altari, "promoveatur ut amoveatur" o farne un santo o arrostirlo. Il movimento di Maria Francesca è una bolla di sapone. Un opuscolo in bella veste tipografica, un magnetofono che riproduce la sua parola di famiglia in famiglia, una conferenza, riproduzione delle tesi esposte sul giornale murale, tre esposti tutti e tre sequestrati, il primo (come detto) incriminato; in fine una certa reclame giornalistica, da che i giornali ne hanno parlato: quotidiani inclusi. In parallelo al parroco di una locale sul quale pende il dubbio di malversazioni per parecchi milioni di lire. Questa macchia d'unto si allargherà? Il gruppo politico-religioso che essa ha creato o sta creando avrà piede? Si vedrà! Dietro alle sue spalle esiste qualche solido appoggio e dal lato economico e da quello morale? Almeno tale è l'opinione di taluni che sanno come le cose si svolgono in genere nell'Italia d'oggi. Citiamo ad esempio la sinistra della democrazia cristiana: nulla sarebbe a stupirsi che così fosse. Il ragionamento infatti di Maria Francesca è il seguente: se esiste un comunismo, se il materialismo fa presa oggi un po' ovunque, ciò lo si deve al fallimento della idea religiosa come sta negli atti della Chiesa, che si fa puntello e del dio e del Cristo per obbedire ad un determinismo economico condannato a parole, efficiente a fatti. Quindi. .. combattere e comunismo e materialismo depurando l'idea religiosa, il che del resto ha fatto il vescovo anglicano Robinson, mandando a mare e dogmi e dio spaziale, per ridurre tutta l'idea della divinità, e del messaggio cristiano, ad un solo concetto: l'amore. Se non che il movimento di Cuneo, un gruppo di madri, la promotrice stessa sposata, (mamma, mezza età, ma che anche dalla corrispondenza avuta con lei appare persona intelligente e serìal ìl movimento di Cuneo ignora il fatto numero uno. La levata di scudi del libero pensiero, sia esso materialista, positivista, razionalista, agnostico od altro, sta in ciò: che Il comunismo non è frutto di un marcio evidente nelle gerarchie cattoliche, tanto maggiore quanto più si scende al basso, ma dell'industrialismo moderno, dei problemi di produzione e distribuzione recenti, in una parola della scienza. Questa non è reazione ad una insopportabile applicazione del pensiero teitra. Alla idea del divino essa contrappone l'umano, oggi ingigantito, quanto il primo perde ogni nuovo giorno terreno. A meno che, eliminati preti e santi e simboli e preghiere e chiese e compagnia bella, l'essere a tu per tu col dio, nel quale ognuno ha il diritto di credere, se cosi gli conviene, non finisca di coincidere esattamente col colloquio con la propria coscienza, quale è la tesi del libero pensiero, dell'umanesimo in una parola. Il razionalista che ha nella sua cultura, un Universo e con questo sta facendo i conti, in che si distingue dal credente che si pone davanti il supposto Creatore dello Universo e con questo vuole armonizzarsi? Esista o non esista un creatore, quello che cade sotto il controllo e degli uni e degli altri è ... il creato, se fu creato; l'esistente, se ci limitiamo senza superbia a tale constatazione. Quello che in tal caso divide, è la figura leggendaria del Cristo, che già si interpone fra i colloqui del singolo con la divinità nella quale crede, come terzo incomodo. Non solo come Cristo, che nulla ha scritto; non solo in apostoli che Maria Francesca pone a lato con sdegno: il materialista Pietro e Paolo già denigratore e persecutore dei Cristiani, ma nei libri che sotto il nome di Vangeli hanno raccolto leggende, dato vita e teorie, e direzioni antichissime, riposte in onore. Vangeli che attendono a Londra la sentenza capi tale da un calcolatore elettronico posto in quella Università; che già ha dichiarate apocrife nove delle quattordici lettere attribuite a Paolo, per una lasciando il giudizio sospeso. Solo quattro riconosciute per sue. Quando saprò quali sono queste quattro, qualche nuova sorpresa è ben possibile. Certo si è che nè Francesco, nè il Savonarola, possedevano a quel tempo un ufficio stampa, come immagino oggi abbia la ribelle di Cuneo. Quando il processo avrà luogo se ne avrà notevole risonanza, e con la posizione incerta del governo democristiano attuale a Roma, nulla da veravigliarsl se un nuovo gruppo politico-religioso, abbia a far capolino, se svincolato dal Vaicano. Abbiamo scritto a Maria Francesca che a noi pare molto azzardato Il giocare su due fronti, cioè combattere e materialisti e cattolici; e le abbiamo dato come paragone il nostro atteggiamento di liberi pensatori; i quali non si occupano delle sue rivolte contro di noi, ma prendono in seria considerazione e sono ben disposti ad aiutare là dove nuovi sassi sono lanciati in buona 14 CONTROCORRENTE- Febbraio 1964

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