traverso la frontiera pirenaica e promettendo ogni sorta d'aiuti da parte del suo Governo. Fu la più grande e più promettente manifestazione di popolo alla quale avessi mai assistito, dopo quella del 1925 in Parigi, in favore di Sacco e Vanzetti. B~stl dire che perfino la Guardia Nazionale Francese, rientrando in Città a bordo di diecine di camions, fraternizzava con la folla che rientrava a piedi al canto del- !' Internazionale. Quand'ecco che pochi giorni dopo Lèon Blum ti proclama il fa. moso ed infame "Non Intervento"! Non fummo, allora, dei " traditi" anche noi, come lo sono ora i compagni cubani? E si sarebbe dovuto, per ciò, tacciarci di venduti all'oro della Banca di Francia? Ai cubani si rimprovera anche d'avere accettato aiuti dal Comitato Pro-Profughi di Miami a mezzo di sussidio giornaliero. "Venduti", perciò, "all'oro imperialista"· Secondo tale criterio, per non essere dei "venduti " sarebbe stato indispensabile che gli scampati ai tribunali di Castro, appena messo piede a Mlami, fossero tati Inviati in campi di concentramento, cosi come capitò a quelli che rientrarono in Francia in seguito alla vittoria di Franco. Anzi, per quest'ultimo caso, i volontari di Spagna furon traditi due volte. (Mi permetto d'aggiungere, fra parentesi, che sarebbe stato doveroso e cosa bella, da parte degli anarchici d'ogni paese, costituire immediatamente un Comitato Internazionale pro Profughi Cubani. Avremmo potuto cosi impedir loro ... di "vendersi"). (Un'altra parentesi, per favore. Dimenticavo d'aggiungere che i profughi della guerra di Spagna furon traditi anche una terza volta, la più ignominiosa, perchè da gente che si spaccia per la sola vera forza rivoluzionaria nel mondo: i pseudo-disant "comunisti"). Dimenticarlo è tradimento. Virgilio Gozzoli N o T A - Per un errore tru,ptega.blle, oll proto, tmpagtna.ndo Il nwnero preeedente, dimentico' eUl marmo oltre la meta' dell'articolo "L'INEVITABILE POLEMICA,. del compagno Vlrglllo G<>zzoll. Piuttosto che rettl.flcare preteriamo ristampare l'articolo per intero. Si eviteranno cosi' mal1ntee1 e false Interpretazioni. ----------- errore in cui sta a sua volta impelagandosi sempre più, col continuare a denigrare deridere umiliare i compagni cubani (quelli trucidati, quelli sotterrati vivi e quelli in esilio) quando insiste testardamente a giustificare e difendere il loro "verdugo" e la di lui dittatura, agli ordini Insieme e di Kruscev e di Mao. " L' I CON OC L ASTA" UN CASO CHE ''NON E' ANCOR FINITO" MA GIA' COL BOLLO DELLE FUCILAZIONI, DELL'ERGASTOLO E DELLO ESILIO Su Umanità Nova del 20 Ott. 1963, A. Borghi pubblica un suo pezzo sul Garibaldismo In Francia. Il " fatto " è vero, a parte certe riserve che avanziamo sul come egli le racconta. Io che fui uno fra gli Iscritti al garibaldinlsmo ma che non ebbi mai contatti personali col Garibaldi, come in• vece li ebbe il Borghi, non sono in grado di riferire quel che si dissero fra loro. Se mai, il solo che possa dirne qualcosa di preciso è il compagno Ugo Fedeli. Egli, oltre che volontario, fu anche redattore del giornale-Bollettino di quella Legione e si trovò quindi a contatto diretto sia col Borghi che col Garibaldi In quei giorni, diciamo cosi, di "trattative". Inoltre, Il Fedeli - che tutti ormai riconosciamo come lo storico dell'Anarchismo - è indubbiamente Il più documentato fra noi, specialmente su fatti ed iniziative per il periodo del nostro fuoruscitismo. Al Fedeli, dunque, se crede, la parola. Io posso dire soltanto che se il "fatto" è vero, quel che non lo è è il dire che la questione garibaldina si trascinò per due anni. Quel che davvero si trascinò per due anni e più fu la gazzarra infame e degna soltanto di scribi da rigagnolo e da suburra che continuò sadicamente a scagliar fango contro di noi, anche oltre il tempo In cui, sulla rivista Tempra, pubblicai uno scritto - " Espiazione" - In riconoscenza dell'errore In cui eravamo tutti in buona fede caduti: scritto che tutti approvarono facendolo loro. Invito ora il Borghi e il suo giornale a prendere la decisione che prendemmo allora noi, e a farlo In riconoscimento dello Ma egli non ne farà niente. E tuttavia ognuno avverte ormai, anche se non osan dirlo, ch'egli "sente" d'aver preso una madornale cantonata non meno grossa di quella che noi riconosciamo d'aver preso, ma che almeno fu presa - com'egll stesso riconosce - al grido di Morte al fascismo! e, se si vuole, u con l'illusione" d'andare ad abbattere una dittatura, mentre lui e il suo giornale l'hanno presa OFFRENDO TUTTO UN MOVIMENTO (e chi lo aveva autorizzato?> IN AIUTO di una dittatura. E questo, inescusabilmente, dopo che ben altre dittature dello stesso stampo avrebbero dovuto avergli dimostrato di che panni si vestono e di che sangue grondano! Tutti si può sbagliare, caro Borghi. Anche tu. Per dimostrare che hai sbagliato In buona fede abbi almeno l'umiltà di scrivere tu pure la tua "Espiazione", se veramente ami il Movimento come non possiamo dubitarlo e vuoi tenerlo lontano da non desiderabili polemiche. E rifletti che se il nostro caso fini col "bollo dello spionaggio" (come gesuiticamente insinua il titolo del tuo "pezzo", per far credere ai compagni qui in Italia che vi siano stati casi di spionaggio da attn• buirci), il tuo caso è finito con l'esilio, la galera e la fucilazione di nostri e tuoi compagni. E poi: veramente finito? E chi lo sa? Io, sul guanciale di questi Interrogativi, non riuscirei a prender sonno. Beato chi lo può. Virgilio Gozzoli CONTROCORRENTE- Dicembre 1963 9
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==