RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLlA Fondata nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Milk Street, Boston 9, Mass. CONTROCORRENlTsEpubllshodbl•-U.ly. Mali adchss: 157 Mllt SL, Bo,IDII.Aldlro Ftllcanl, Editor and Pu4>llsl•w• Offl.. ot publl•tlm 157 'Mllt Strttt, Bolton9, Mass. Second-class trai! prMll9'S authorlztd at S..IDII, Mass. SUbsaiptloa $3 a yw. Voi. 20-No. 3 {New Series #39) BOSTON, MASS. Nov.-Dec., 1963 22 Novembre, 1963 UN ASSURDO DELITTO Non è certamente "Controcorrente" l'ambiente che si presta per la glorificazione o per l'adulazione di potenti. Con animo perciò più sicuro e convinto posso manifstare qui l'atterrito dolore che ha prostrato ognuno all'annuncio della tragedia di Dallas. L'assassinio del presidente Kennedy ha gettato su tutta la nazione americana, su grande· parte del mondo un lutto sinceramente sentito, un senso di attonito dolore. Come gli altri, noi ne siamo colpiti. Più di una volta noi differimmo, e talora radicalmente, dalla linea politica che egli impersonò. Ma, a parte lo schianto che ognuno può sentire per un crimine che soffoca una vita umana, non possiamo mancare di soffrire per la scomparsa di una personalità politica che andava conquistando una posizione sempre più eminente. Che Kennedy abbia commesso errori politici è indubbio, ed egli stesso lo riconobbe, e, se pure in ritardo, cercò di evitarne la ripetizione, di affrettarne la riparazione. Ma anche confrontato da situazioni di estrema tragicità, dovendo prendere decisioni che richiedevano l'impegno di responsabilità tremende, in cui un minimo errore di valutazione o un cedimento a emozioni poteva significare un olocausto, egli ha saputo condurre in salvo la nazione, che l'aveva scelto come guida, attraverso a crisi imponenti. In più di una occasione. il suo giudizio, il suo spirito realistico gli permisero di valutare propriamente alternative decisive, resistendo a pressioni di passione che turbavano la nazione. Proprio il fatto che noi stessi abbiamo sentito profondamente tali passioni, e che abbiamo assistito con terrore allo svolgersi di una crisi, temendo profondamente che in quel momento Kennedy ardisse troppo e mettesse in gioco la vita dei suoi concittadini, ci permette di pagare alla sua memoria un tributo di gratitudine. L'ambiente da cui Kennedy proveniva, per relazioni famigliari, per educazione morale e religiosa, per legami sociali ci apparve capace di limitare la sua azione politica. Se ciò fu un pregiudizio, ne facciamo ora ammenda. La sua azione, nei brevi mesi in cui egli resse le sorti della nazione, dimostra che egli seppe resistere alle pressioni che certa men te furono esercitate su di lui, svincolandosi dalla rete di interessi e di visioni del suo gruppo famigliare e di classe, sollevandosi al di sopra del livello di un politicante per avvicinarsi più d'una volta, se non sempre purtroppo, alla statura di uno statista, capace di interpretare i bisogni a lunga scadenza dei suoi concittadini, forzando il cerchio di pressioni che le dottrine morali e religiose in lui ispirate da educazione avevano indubbiamente costruito. Debolezze di tempi andati, tolleranze verso tendenze che avevano macchiato la vita nazionale di una traccia indelebile per oltre un decennio erano state riscattate da una visione più generosa che l'aveva più recentemente ispirato. La sua vitalità bril• !ante. la sua colta intelligenza, la scelta di collaboratori, la gioia impressa nella sua capacità di lavoro, hanno sollevato la vita JOHN F. KENNEDY
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