Controcorrente - anno XX - n. 39 - nov.-dic. 1963

Se da quella parte si ha tanta paura di tutto, come poi si trova il coraggio di essere inconsistenti e boriosi nelle piccole note a piè dì pagina? Si è così sicuri che nessuno le legga? Ma lasciamo da parte l'indagine di questo fenomeno psicologico non del tutto comune e rassicuriamo i nostri lettori che "fede" non è affatto una cattiva parola da dovere essere bistrattata dai seguaci dell'anarchismo. Vi sono " fedi " di ogni genere e vi può essere anche una fede anarchica. In sè stesso l'anarchismo è un'astrazione, come tutte le altre teorie e come tutti gli altri nomi astratti. Chi dà contenuto concreto alle astrazioni è l'individuo. Se vi è qualcuno nelle file del movimento che "crede " che l'avvento dell'anarchia porterà agli uomini felicità e benessere; e se non sa affatto figurarsi il "come ed il perchè e il quando" ma ciò non pertanto vi crede, quel qualcuno dà contenuto ad una fede anarchica. Esistono numerose interpretazioni di tutte le teorie e di tutti i nomi astratti. La parola "fede", quale nome astratto non fa eccezione alla regola. Noi tutti DIALETTICA New York, 18 Novembre 1963 Nei dialetti platonici si legge che lo stato dev'essere formato di 3 classi: quella del mercante che lo sostiene materialmente, quello del guerriero che lo difende, e quello del sapiente che lo regge. Ma questi postulati forse calzavano bene nell'antichità platonica, invece adesso nell'èra moderna nell'amministrazione del governo Kennedy e nella sua alleanza per il progresso, secondo c'informano i corrispondenti esteri della stampa americana, fanno sapere ai mercanti di Wall Street che malgrado gli sforzi di Harriman, sottosegretario di stato inviato in missione all'America Latina, non è riuscito nel suo intento di scongiurare la confisca di oltre 400 milioni di dollari, investimenti petroliferi americani, con l'annullamento dei contratti. Questi contratti furono stipulati con i precedenti governi specie ai tempi del presidente Frondizi. In una serie di colloqui con l'attuale presidente argentino Arturo Illia, il sottosegretario Harriman, ha visto fallire tutti i suoi sforzi. Cosichè Argentina, Perù e Brasile, al sottosegretario gli accordarono una conferenza da tenersi a San Paolo, Brasile, ma lo avvertirono che non vogliono watchdog, cioè che non vogliono vedere il cane da guardia americano, Quindi, in quanto per gli sviluppi per l'alleanza per il progresso sociale, politico, economico degli Stati Uniti: altro che democrazia! Vorrebbero continuare all'infinito questo colonialismo come ai tempi del governi militari d'Invenzione machiavellica. Solo che la potenza del Pentagono oggi si trova invischiata e compromessa fra la guerra fredda che riprende la sua crudeltà di linguaggio, e l'affarismo di borsa che se ne va in fumo. Cosi che viviamo più o meno di fede. Tutti crediamo nell'affetto dei nostri familiari ed amici, o crediamo impossibile ogni forma di amicizia e di affetto puro e disinteressato; crediamo che l'educazione migliora gli uomini o che passiamo la nostra vita con i doni che ricevemmo alla nascita. Si crede questo o quello in una infinità di situazioni problematiche che nessuno uomo è ancora riuscito a cancellare dalla propria esistenza. Nemmeno gli scienziati ed I filosofi, ossia le persone razionali per eccellenza, riescono a spiegarsi tutto con la ragione e finiscono per credere quello che altri uomini affermano in campi estranei alle loro esperienze. Dire di più su questo soggetto potrebbe essere ora noioso ed ostico per certe orecchie, ma invito i lettori più pensosi a trovare in sè stessi argomentazioni che l'inducano a rifiutare asserzioni pretensiose e dogmati• che, che creano soltanto fanatismi e limitando l'attività mentale, diminuiscono la comprensione generale. Nada Serano la guerra fredda non sarebbe niente, anzi credo che sia una specie di manovra fra i due compari di Mosca e Washington, ma la perdita dei contratti affaristici fa spegnere i fumaioli delle officine e con la deca• denza, dopo può venire anche la morte del capitalismo privato. Ora dando uno sguardo allo Stato Italia• no, quello che per tanti anni del dopoguerra cantava miracoli, per la prosperità economica, oggi lo vediamo scompigliato e turbolento nella formazione d'un governo di centro sinistra, con la sua abietta bassezza d'animo della classe dirigente che sententosi non esclusa, ma solo condizionata, segue la catastrofe e cita l'evasione del fisco, ed anche la esportazione del capitale all'estero. Cosi per odio sociale vorrebbe che venisse il disastro di tutta la nazione. Quindi i preti non si fidano più della libertà che invocò San Paolo nell'oracolo I\' quando ci avverti: Siate sottomessi o servi, con ogni maniera di rispetto ai vostri padroni, non solo a quei dolci e benigni, ma anche a quei rozzi e spiacevoli, allorchè hanno l'occhio sopra di voi, ma fatto di buon cuore la divina volontà, essendo che siete servi di Cristo, guardatevi da trafu• gare nulla di quanto appartiene loro, mostrate in ogni casa una fedeltà intiera, perchè dove è lo spirito di dio ivi è la libertà. Dunque non si discute. Queste sono le basi della civiltà cristiana, e San Matteo nell'oracolo V, incalza: Beati i miseri perchè cosi otterranno misericordia; amate i vostri nemici, beneficate quelli che vi odiano, pregate per quelli che vi perseguitano e vi calunniano. Se taluno vi percuote su una guancia, presentategli l'altra. Se vi prende il mantello, non impeditegli di prendersi anche il vestito. Siate figliuoli del padre celeste il quale fa spuntare il sole su I buoni e cattivi, e piovere su i giusti ed ingiusti. Quest'ultimo paragrafo è farina del sacco CONTROCORRENTE - Dicembre 1963 21

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