colpi di mano che misero al potere veri e propri pirati o delinquenti comuni. Sia per non confondersi con questa sorta di rivoluzionari, sia perchè gli anarchisti non aspirano al potere, che anzi dicono debba essere del tutto abolito, mi pare che non sia più opportuno insistere in certe qualificazioni. Poichè la stampa borghese continuerà a qualificare "rivoluzionari " i ribelli che con la violenza vogliono rovesciare un governo per sostituirlo con un altro di loro gradimento; o peggio ancora, chiamerà rivoluzionari coloro che ammazzano e seminano terrore per soggiogare i compaesani a sfruttamenti occulti o palesi, mi sembra che chi non abbia tale finalità non debba più aspirare ad avere quel titolo. Coloro che vogliono solamente creare negli sfruttati una sensibilità contro lo sfruttamento e vogliono altresl educare i popoli ad essere più confidenti della loro forza e dell'innata abilità degli uomini a risolvere i propri problemi, senza dover mai aspettare panierini dal cielo o aiuti da protettori ruffiani, coloro non ambiranno certamente a qualificazioni cosi deteriorate, nè si sentiranno onorati di trovarsi in certe compagnie. Dissipare gli equivoci che i mestatori volutamente creano, è già di per se stesso una buona contribuzione al progresso e al miglioramento generale. Le rodomontate e le glorie fasulle, conquistate a cosi vile prezzo, non gioveranno a nessuno in ultima analisi. II-SPAGNA E TURISMO Le bombe all'ufficio del turismo spagnuolo e le barbare condanne di Granados e Delgado hanno dato luogo ad altre speculazioni tra compagni. I numeri 29, 30, 31, e forse altri numeri successivi del " Freedom" di Londra, pubblicati rispettivamente il 14, il 21 e il 28 settembre u.s., hanno riportato della polemica sorta tra i gruppi di quella città. In Italia le solite tirate da Don Chisciotte e pezzi di trita retorica sono giunti opportuni per riempire le pagine. Una delle tirate era contro M. Cangogni dell'Espresso per avere egli scritto su quel giornale che le bombe negli uffici del turismo non giovano alla causa degli anarchisti. che se sono gente simpatica sono altresi piuttosto lontani dalla realtà storica del momento. Purtroppo il giudizio del Cangogni si è dimostrato non errato e le fanfaronate risentite dell'editore del giornale di gruppo in Roma son apparse di nuovo solo gonfie di aria. I giornali più autorevoli della stampa mondiale parlano di un boom dell'economia spagnuola che si sta avviando ad essere tecnicamente più progredita e diversificata per l'avvento del capitale straniero in quel paese. Altro che turismo! Dopo l'Italia, la Germania, la Grecia, la Jugoslavia e tutte le altre nazioni europee risorte a nuova vita in questo dopoguerra, sarà la Spagna ad assaporare un vento di progresso e un fittizio benessere economico, perchè l'alta finanza mondiale ha deciso d'investire colà i propri capitali. E' stato pubblicato un rapporto del1'O.E.C.D. che tra l'altro dice: Durante la decade 1950-60 il mercato libero in Spagna era ristretto, ma ora il governo spagnuolo ha ridotto il controllo e ha liberalizzata l'economia e sarà perciò possibile che quel paese entri in una fase più moderna di produzione, tecnicamente più progredita e diversificata, cosi che si potrà fare migliore uso delle risorse naturali... E più avanti si legge:--Se saranno adottate tutte le misure appropriate, un sostanziale sviluppo economico è in vista per la Spagna e il livello di vita del popolo spagnuolo potrà elevarsi considerabilmente in pochi anni.- Mi pare che non abbiamo elementi per giudicare che questi rapporti dell'alta finanza siano tutti mucchi di fandonie. La disperata abnegazione di pochi, la retorica ed i luoghi comuni dei più, le paginone o le paginette di autori che credono di avere finalmente trovato un tema buono e facile, non risolvono problemi. Bisogna cercare di capire come le situazioni si evolvono e cercare d'intervenire quando è possibile se le circostanze si prestano a carpire qualche vantaggio per I non privilegiati. Ad alcuni sembra che tutto il fermento del mondo attuale possa essere ignorato solo perchè il gruppo ha tradizioni nel passato. Vale la pena di ricordare ai miei amici la parte di saggezza contenuta nel proverbio " Chi si ferma è perduto" anche se esso fu reso odioso in altri tempi. Generosità sprecate, visione corta dei fatti, o fanatismo mal piazzato non avanzeranno certamente la causa dell'anarchismo. III - USO E COMPRENSIONE DELLE PAROLE Volere che gli altri usino le parole esattamente allo stesso modo che noi le usiamo e le comprendiamo, è come una forma di arbitrio e prepotenza che non dovrebbe essere cara a certi leaders che si dicono anarchici. Sul!' Adunata del 5 ottobre u.s., nella colonna che ha per titolo " Corrispondenze " ed è firmata: Francesco Conti, l'autore, parlando di certi suoi amici religiosi diceva che tutte le fedi devono essere rispettate e concludeva citando un pensiero di Tolstoi. .. " perchè la fede è di ciò che vivono gli uomini". Tale affermazione ha urtato la suscettibilità dell'editore che ha messo in moto il solito disco:-Non esiste altra fede che quella religiosa. La religione è dogma, è obbrobrio, è peste ecc ... - Ma il volere usare la parola " fede " solo limitatamente nel senso di credenza cieca in una religione organizzata e sopraffattrice, è ugualmente un abuso, o meglio è un'idea staticamente ed arbitrariamente dogmatizzata contro un uso più generale e diffuso. Certe note di redazione, utili probabilmente a riassestare i parrocchi dei fedeli addomesticati. si dimostrano del tutto sprezzanti del pensiero altrui. 20 CONTROCORRENTE - Dicembre 1963
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