Controcorrente - anno XX - n. 39 - nov.-dic. 1963

finanche la zampa di una cagna. Basterebbe dire: Questa bestiola è simbolo di un gruppo di inconsci cittadini. Non ci meravigliamo che cardinali e pretonzoli, a New York e qui, abbiano baciato le mani dell'ex maestà. Dalla chiesa oscurantista non possiamo attenderci che castagnacci ammuffiti. Ma non c'è alcuna scusa per il "prominentume" italo-americano accoccolato ai piedi di Bertuccio, o per gli untuosi radiocommentatori italiani o certi giornalisti in cerca di una stretta di mano con il più cretino dei re sabaudi. Tale è la amorfa comunità italiana dell'Atene degli Stati Uniti! FANTASMA • 42 - La tesi di Hannah Arendt La famosa tesi di Hannah Arendt, essa stessa una vittima, per quanto fortunatamente sopravvissuta, dei campi di concentramento hitleriani, che sostiene la banalità della crudeltà nazista, e la responsabilità degli ebrei europei nella loro distruzione, per la loro incapacità a organizzarsi a difesa e per la debolezza di taluni dei loro dirigenti, ha sollevato polemiche che non finiranno presto. Vorremmo aggiungere un nostro commento, che riflette un punto di vista che finora non trovammo esaminato. Possiamo ammettere che in certi casi i dirigenti delle comunità ebraiche minacciate non abbiano agito con acume: può darsi perfino che taluno abbia agito con viltà. Non tutti possono essere eroi, non tutti possono essere lungimiranti e prevedere, in circostanze tragiche, i piani diabolici di sterminio per tutti i loro correligionari, essi stessi compresi. Non tutti possono essere accusati di aver offerto al Molock nazista vittime fra i più deboli, fra i meno protetti componenti delle comunità a loro affidate, senza invocare per lo meno la speranza di salvare, se non altro protraendone il sacrificio fino a quando le forze sperate della liberazione arrivassero, altre vittime designate. Ma perchè non riconoscere che proprio in questo sadistico sfruttamento della debolezza umana, ingigantita dal terrore, affranta dal dolore, sta proprio una delle maggiori colpe dei criminali nazisti? Perchè non imputare al tormentatore anche la colpa dell'abbrutimento di esseri umani? D. J. • 43 - Anniversario !l Novembre 1938. Una data. Oggi ricorre il venticinquesimo anniversario di una delle più nere ore nella storia della Germania. Questo giorno incominciò la "Kristalln1<ught" - ricordata come la notte della rottura dei vetri, il primo e più spaventoso progrom contro gli ebrei in Germania. Doveva essere il preludio della " soluzione del problema ebraico.,- - lo sterminio della razza ebraica ad opera di Hitler e della sua banda di assassini. Reinhard Heydrick, assistente deputato di Himmler, conosciuto poi come Hangman Heydrick, in un rapporto confidenziale a Herman Goerlng (nazi No. 2), riportava più tardi che ... il totale delle botteghe e delle case degli ebrei distrutte non poteva essere ancora stabilito... 815 botteghe ... 171 abitazioni date alle fiamme ... 119 sinagoghe distrutte dal fuoco... 20,000 ebrei arrestati... Morti ed arrestati non si contano più ... Ricordare i morti è molto poco. Essi non possono essere riportati in vita e compensati per le torture e il dolore sofferto. Questi massacri non sono stati vendicati. Bisogna ricordarli, tanto più perchè alcuni degli assassini di migliaia di ebrei, I sono insediati in posizione di prominenza e di autorità nel governo tedesco e altrove. Forse non gioverà molto neanche ricordare. Ma è il meno che si possa fare. • SASSATE * " La Gazzetta " ci ha ricordato nel suo numero dell'8 Novembre che l'ex Re Umberto II è stato ospite dell'ex governatore del Massachusetts, John Volpe. Facevano parte del seguito dell'ex sovrano il marchese Lucifero, ministro della Casa reale ed il principe Ruspoli. L'importante personaggio è stato onorato dalla visita del capo della polizia di Wincester che ha presentato al re un distintivo che nominava Umberto II membro onorario del corpo di polizia. Lasagnone può essere orgoglioso di aver ottenuto gli onori di un corpo poliziesco. Egli meritava tale onorificenza. E' veramente degna del cretino nazionale. * Nel "Post - Gazette" dell'8 Novembre 1963 abbiamo trovato una fotograla riproducente il console generale italiano di Boston Giorgio Carega nell'atto di consegnare la croce al merito della repubblica Italiana, al signor Jack P. Ricciardi, commissario dei lavori pubblici dello stato del Massachusetts. Il pretesto per questa onorificenza sarebbe l'interesse dimostrato dal signor Ricclardi per il Boys Town of Italy. Quello che ci interessa in questo episodio è l'impudenza del console. Egli deve aver seguito il putiferio di cui è stato fatto bersaglio il signor Ricciardi negli ultimi mesi. Il signor Giorgio Carega, per il governo italiano, non poteva scegliere per l'assegnamento della prima patacca, un personaggio più discusso e controverso. Se si deve considerare questo suo primo gesto come pronostico, è difficile prevedere ove si andrà a finire. Matita Rossa CONTROCORRENTE - Dicembre 1963 13

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