ha lasciato troppo sovente il passo alla ostinazione, in cui ogni proposta avanzata dall'avversario è stata considerata non per i suoi meriti, ma soltanto sospettata come un tranello. Essi sono per lo meno una speranza di un avvenire per l'umanità, in cui il continuo incubo di un imminente pericolo sia allontanato. Davide Jona Mercoledl sera, 23 ottobre, re Umberto ha visitato i locali dell'Azione Cattolica in North $quare. Si era voci!ere.to che avrebbe parlato. E' stato un falso rumore. La sera prima ha avuto luogo una riunione clandestina allo Statler Hotel, Parlor "C". Parlor "C" contiene al massimo 40 persone. Il locale era mezzo vuoto. Era presente l'ex governatore Volpe. Furono distribuiti manifestini di benvenuto al Re, firmati Matteotti Club. Forse ritorneremo sull'argomento. I cafoni presenti allo Statler devono essere ricordati, specialmente quelli decorati dal governo repubblicano italiano. Archivio HANNO ANCORA P URADIBARTOLOME Trentasei anni !à - il 23 agosto 1927 - morivano sulla sedia elettrica del carcere di Boston Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, vittime innocenti di un tragico errore giudiziario. Cogliamo l'occasione dell'anniversario per riprendere la discussione sulla riabilitazione dei due martiri vittime dell'intolleranza. L'avvento alla massima carica degli Stati Uniti del presidente Kennedy in quanto cattolico e in quanto bostoniano aveva aperto il cuore alla speranza per un sollecito atto riparatorio. Due anni sono purtroppo trascorsi, invano. Noi comprendiamo che il presidente americano nel momento in cui faceva il suo ingresso nella Casa Bianca si è trovato a dover affrontare problemi di politica interna e internazionale senza dubbio più impegnativi - non diciamo più Importanti perchè dal punto di vista morale riabilitare due innocenti dovrebbe essere il compito primo di ogni persona NICOLA SACCO che crede nella Giustizia, nella legalità -. Può anche darsi che ragioni a noi oggi Ignote consiglino di rimandare il gesto che tutto il mondo attende oppure che la pressione del Comitato americano per la riabilitazione e dell'opinione pubblica non abbia raggiunto la !orza necessaria. Il comitato americano - a differenza di quello italiano - ha sempre avuto l'appoggio attivo di un gran numero di autorevoli personalità del mondo politico statunitense e di milioni di cittadini, di lavoratori. Questi americani hanno sempre detto e scritto a chiare lettere che la bandiera della giustizia statunitense deve essere lavata della macchia compparsa il giorno in cui Sacco e Vanzetti furono uccisi. Noi abbiamo fiducia che la BARTOLOMEO VANZETTI lotta giusta e tenace di questi uomini onesti e coraggiosi alla fine prevarrà su coloro che vorrebbero seppellire e cancellare il passato in nome di un amor patrio fasullo. Siamo anche confortati In questa nostra certezza dalla battaglia che da un quarto di secolo stà conducendo a Boston la rivista "Controcorrente" diretta dal collega Aldino Felicani che, proprio nell'ultimo numero a noi pervenuto, ripubblica una interessante intervista che lo stesso Felicani aveva avuto nel settembre 1957 un giornalista di 0 Epoca". u Controcorrente" non perde occasione per riproporre all'attenzione dell'opinione pubblica americana la tragedia di Sacco e Vanzetti, per sollecitarne la riabilitazione. "Controcorrente" e il Comitato americano, che se non andiamo errati fa capo al dottor Musmanno giudice della Corte Suprema della Corte di Pennsylvania, sono CONTROCORRENTE- Ottobre 1963 5
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