Controcorrente - anno XX - n. 38 - set.-ott. 1963

RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 Mllk Street, Boston 9, Mass. CONTROCORRENlTs E publlshod bl•monthly, M•II adcrtss: 157 Mllk SL, Boston. Aldino Fellcanl, EAlltor and Publlsher.. Office of publl•tJon 157 'Mllk Strttt, Boston9, Mass. s«oncklass nll prMI- llltllorlzedat Boston, Mass. Subsa'Jptlon$3 a ye,. Voi. 20-No. 2 (New Series #38) BOSTON, MASS. Sept.-Oct., 1963 TRAGEDIA Umiliazione e disperazione si sono abbattute sulla nazione americana nella tragica domenica 15 settembre. La bestialità più deplorevole si è scatenata, immolando sei giovani vittime in uno dei centri industriali del continente: giovani vittime, sacrificate sull'altare dell'Intolleranza, senza altro scopo che di dimostrare al mondo la cecità, la stupidità di coloro che hanno commesso l'efferato delitto. Non si può nemmeno ammettere che coloro che lanciarono una bomba in una chiesa o coloro che abbatterono a fucila te un ragazzo inerme potessero sperare di intimidire una minoranza che insiste per il riconoscimento dei suoi diritti, o che con le loro sanguinarie dimostrazioni potessero galvanizzare al loro seguito una opinione pubblica che ogni giorno più si convince dell'inanità di sforzi per mantenere, in un mondo moderno, le tracce di un sistema schiavistico. I delitti non furono altro che la isterica, mentecatta manifestazione di menti deviate, eccitate al parossismo dalla incapacità dei dirigenti locali di interpretare correttamente le tendenze ed i bisogni del mondo in cui vivono, dalla propria inettitudine a confrontare un conflitto civile inevitabilmente perduto, ad adattarsi ad una situazione che, in un tempo più o meno breve, ma certamente non differibile, deve infrangere le conseguenze di un secolo di mancamenti di parola e di miopia. Purtroppo ci pare che l'allarme suonato da quell'efferato delitto non abbia nemmeno mosso sufficiente.mente all'azione le sfere governative. E' evidente che le autorità locali in molti stati del sud degli Stati Uniti sono non soltanto incapaci di ristabilire l'ordine e garantire i più fondamentali diritti per una parte della cittadinanza: è evidene che esse, prigioniere di alleanze e di clientele, non sono nemmeno in grado di prendere l'iniziativa per rincuorare e proteggere quella parte della popolazione bianca che, atterrita delle conseguenze di una situazione avviata al disastro, sarebbe incline a rivedere le proprie posizioni di privilegio in confronto alla minoranza di colore, se non fosse intimidita da un E SPERANZA gruppo di sicari razzisti senza scrupoli: è evidente che esse non sono nemmeno capaci di portare a giudizio persone sospette di aver commesso omicidi a sangue freddo, di creare, colla minaccia di conseguenze penali, una indiretta difesa di chi è perseguitato anzi, col loro atteggiamento, palesemente incoraggiano i facinorosi: colle loro azioni, violano la legge del paese. Finor& la compostezza e l'autocontrollo della minoranze di colore della nazione è stata ammin,vole, anche sotto la più brutale provocazione. Ora la sanguinosa, in• giustificabile violenza dei razzisti ad oltranza sta scuotendo la coscienza di molti cittadini, che hanno cercato di evitare di considerare la serietà della situazione per non inasprire ulteriormente la reazione dei pregiudizi in alcune aree, ed anche per coprire i proprii inespressi, ma non meno radicati, pregiudizi. Sarebbe tempo perchè i dirigenti della politica nazionale prendessero l'iniziativa di presentare di fronte alla opinione pubblica l'urgenza dell'intervento di tutta la nazione negli affari di qualche amministrazione, per evitare che l'inerzia e il malvolere di pochi politicanti dividano irrimediabilmente la nazione in due campi in lotta. Una iniziativa del genere, molto probabilmente, comprometterebbe il successo di una parte del programma legislativo che la amministrazione sostiene. Per garantire questo successo, l'amministrazione ha necessità del sostegno di molti dei legislatori eletti nelle aree più retrive nel campo razziale. Ma ci si può domandare se talora la funzione di un vero statista non debba essere opposta alla tattica di un politicante: se il vero statista non sia quegli che, riconoscendo la importanza fondamentale di principi, prevedendo lo sviluppo a venire delle situazioni attuali, immaginando quali sono le tendenze e le necessità future della sua nazione e dell'umanità, sa opporsi a compromessi inefficienti e sa elettr'zzare l'opinione publica e sostegno di provvedimenti che possono sollevare la inimicizia temporanea di gruppi privilegiati e imbevuti di pregiudizi, destinati però ad essere

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