due anni di distanza della condanna del revisionismo jugoslavo, Kruscev ha riconosciuto al revisionista... Tito la libertà di continuare per la sua via, e Tito non ha mollato di un palmo la sua posizione. Sono perciò rimaste aperte le antiche divergenze, benchè qualche intesa si è avuta su problemi economici e internazionali. La Cina, che ha sempre criticato la Jugoslavia per la sua posizione "deviazionista" ha certamente guardato in cagnesco il lungo soggiorno di Kruscev in quel paese e senza forse ha masticato amaro, data la tensione esistente tra Mosca e Pechino. Su questo soggetto pare che si intendono e semmai è l'unico punto che li ha trovati perfettamente d'accordo. E' stato quello della Cina il terreno comune. Kruscev è tornato in Russia non troppo soddisfatto, benchè ad occhio e croce sembra che le relazioni si siano in parte rabbonite. Però tutto sommato, Mosca non è riuscita e risatellizzare Belgrado. Papa Paolo VI ha più volte, nei suoi primi tre mesi di pontificato, fermamente ribadito la condanna della chiesa al comunismo, alla stessa maniera di quello che lo ha preceduto, e come la storia di tutti i tempi della chiesa romana dimostrano. Qualcuno ha creduto e dato a intendere nei passati mesi che papa Giovanni avesse mollato a Kruscev, dopo la visita di Adjubei al discendente di Pietro. Kruscev tramite il genero Alexei sfruttò l'incontro come un mutato atteggiamento della chiesa verso il comunismo. Cosi l'accolsero e qualificarono l'incontro quasi tutti i furieri .ABBASSILORE! del Krernlino. Noi dicemmo che la pillola rimaneva amara e non ingoiammo sicuri di non sbagliare, e deplorammo l'incontro. Giovanni è morto e Paolo non ha tardato a mettere le carte in tavola e Adjubei si è visto costretto a incassare e parlare di Paolo VI come di un papa indeciso che "non ha svelato ancora i principi politici fondamentali della sua attività". Quanta miseranda ingenuità. Adjubei dovrebbe sapere meglio e essere più informato che cambiano i Papi, ma la politica della chiesa è stata e sarà sempre la medesima, specie nei riguardi del comunismo. Il direttore dell'Isvestia, non dovrebbe nè sorprendersi, nè scandalizzarsi, nè chiedere spiegazioni, e tanto meno nutrire speranze. Paolo VI ha tenuto a precisare e forse proprio per quelli che come Adjubei fanno confusione ... che il comunismo è "un male contagioso e letale che va combattuto dalla chiesa con tutti i 1 • mezzi pratici e teorici". Era necessaria per il suocero e per il genero di Mosca, e il resto dello stato maggiore bolscevico tanta precisa e inequivocabile chiarificazione? Più volte abbiamo detto che tutto è possibile nel firmamento comunista che fa capo a Mosca, e perciò non ci sorprendiamo delle mosse di Kruscev e dei suoi vicini nei confronti della chiesa e del suo papato. Queste mosse scontate per noi in partenza, hanno raccolto pan per focaccia. Per quelli che avevano creduto e opinato che Montini andava verso sinistra... sono serviti. Il Muratore La visita in America di Umberto II - in Italia chiamato il cretino nazionale - ha eccitato gli italiani che sono veramente affezionati all'Italia. Essi si chiedono: che cosa è venuto a fare in America questo cretino? A suscitare simpatie per la monarchia? Abbiamo ricevuto qualche commento risentito per questa visita. Ciò non sorprende. Ci manca lo spazio per pubblicare tutto quello che ci è giunto. Ci dispiace. Quando avremo compreso meglio lo scopo di questa visita, sarà più facile commentare. Da quello che possiamo vedere fin da ora, è facile concludere che egli è venuto in America per iniziativa dei preti che l'introducono fra gli unti dal signore. Il complice di Mussolini avrebbe dovuto essere preso a sassate e fischiato. Bisogna riconoscere che i preti gli hanno evitato delle cattive figure. Lo hanno sottratto ad interviste che l'avrebbero messo in imbarazzo. Noi continuiamo a gridare: abbasso il re, abbasso la monarchia. CONTROCORRENTE e' una pubblicazione nonconformista. Non conosce misoneismi. Combatte gli arrivisti di ogni colore. La sua porta e' sempre aperta a coloro che hanno qualche cosa di utlLeda dire. 28 CONTROCORRENTE - Ottobre 1963
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