Controcorrente - anno XX - n. 38 - set.-ott. 1963

Nel numero 3 del simpatico periodico redatto dai giovani compagni di Milano essi commentano il soggetto, levando qualche critica che a qualcuno è sembrata un po' aspra, ma che in sostanza vuole essere un richiamo a più savi consigli: il non privare con minacce la libertà di chi vuol liberamente viaggiare. L'articolo sostiené anche che i proventi dal turismo sono di negligibile importo a tenere Franco e il suo regime al potere e che la campagna anti turistica può provare più nociva che benefica alla causa che vuole aiutare. (•) Allo scritto di "Materialismo e Libertà" ha risposto Umberto Marzocchi nel numero 32 di "Umanità Nova", castigando i giovani di M e L per aver espresso opinioni non consone alle sue e a quelle del " Consiglio Iberico". Marzocchi, con la sua lunga ramanzina, finisce col tacciare i compagni di M. e L. di "coscienti mentitori", per aver essi attribuito ai comunisti l'iniziativa della campagna anti turistica. Per quanto a me pare, pur comprendendo le difficoltà con le quali i compagni spagnoli e portoghesi debbono muoversi e operare, non vi è ragione per cui non si debba dissentire dalla loro iniziativa. Il dissenso non implica affatto diniego di solidarietà con loro nella lotta che essi sostengono. Semmai, può essere un richiamo a certe considerazioni logiche, anche se fatte da giovani sbarbati. Senza impugnare l'affermazione di Marzocchi circa l'origine dell'idea del boicottaggio turistico, nell'evento che i redattori di M e L abbiano errato attribuendo ai comunisti ciò che loro non spetta, non v'è ragione per tacciarli di "mentitori coscienti" ... E' il ritorno al metodo con il quale giovani intellettuali sono stati fatti allontanare del Movimento. QUO VADIS? - "Umanità Nova", No. 31, 4 agosto '63 pubblica in quarta pagina: "I sottoscritti compagni, facenti parte della redazione del!'" Agitazione del Sud", riunitisi a Carrara per fare il punto della situazione del periodico, nel riaffermare quanto è stato stabilito dal gruppo redazionale - secondo cui il suddetto foglio ha il precipuo scopo di diffondere le idee anarchiche - non sconfinando nel dibattito interno del movimento anarchico, nè, peggio, nello sterile personalismo, deplorando il mancato impegno di quanto era stato convenuto e la pubblicazione dell'articolo che ha per titolo "Preparazione al Congresso", articolo che arbitrariamente è stato inserito nel n. 7 del luglio e.a. dal compagno Vincenzo di Maria, nella cui tipografia viene stampata "L'Agitazione del Sud". F.ti: Alfonso Failla - Piero Riggio - Salvatore Siracusa A chi, come me, per disguido ( ?> o omissione volontaria o involontaria, il numero di luglio de "L'Agitazione" non è giunto, e••> lo scritto ha destato curiosità. Alcuni amici han colmato l'omissione ed ho potuto leggere un lungo scrìtto di Di Marìa. ln esso l'autore discute vari scottanti problemi del Movimento anarchico italiano, con competenza e serenità! Di Maria ha commesso un crimine simile a quello per il quale io mi sono guadagnato una diffida oltre a altri vituperi e calunnie dalle colonne di U.N. e del B.I. della Fai. Di Maria se la cava con un richiamo all'ordine, egli, proprietario della tipografia nella quale si stampa "L'Agitazione". La parte più importante della !accenda non sta in quello che ha scritto Di Maria e se egli ha o non " inserito arbitrariamente " l'articolo nel giornale, e neppure importa se egli, dopo il "richiamo" si è, - come dice Armando Borghi nel numero seguente di U.N., - umiliato scusandosi col piccolo padreterno di Roma, dando a questi il piacere di meglio mettere in mostra la sua pochezza, incarando la dose umiliatrice. Quel che importa è il sapere dove si vuol condurre il Movimento anarchico italiano con tali sistemi di dittatori da strapazzo. Come si fa ad imporre all'apparente direttore di un giornale di firmare una dichiarazione che suona condanna a se stesso, anche se vero che un arbitrio è stato commesso. Da quando è detto e da chi è stato stabilito cosa può discutere un giornale e di che cosa deve esclusivamente occuparsi. Altro che censura preventiva. Chi ha nominato i censori che impongono le modalità, venute da dove? Failla e Siracusa sono due del sestetto che controlla a Fai e U.N., a lor volta controllate dal papino che tutto sa, tutto vede, tutto decide. Or sembra che anche "L'Agitazione del Sud " è sotto il controllo dello stesso gruppetto che da tempo strozza ogni voce libera nel Movimento. Non poco sorprende come Piero Riggio abbia potuto ingoiare la pillola che più di altri lo colpisce. E' egli per questo tenuto a sottomettere ogni espressione di pensiero, i suoi inclusi, all'approvazione del comitato censoriale ?. Fortuna che "Controcorrente" si pubblica in un paese dove la libertà di stampa esiste sul serio; dove nessun " eroismo" è necessario per dir corna del governo, dei governanti e del suo stesso presidente. In un paese dove anche durante la guerra certe pubblicazioni di estrema destra e estrema sinistra poterono continuare indisturbate la loro politica - quale essa fosse stata, - sensa essere ammoniti, sequestrati, processati o soppressi. Furono semplicemente ignorati, finanche durante il puzzolente periodo maccartista. Fortuna ancora che l'imperio di certa gente non va oltre i pochi che supinamente vi ci sottomettono. Dicono di non voler comandare e finiscono poi col mostrare gli artigli affilati degli aspiranti dittatori. • • • • A costo che quanto scrivo potrà procurarmi un altro paio di "Bollettini" di ingiurie, nel mentre siano in soggetto di abusi di poteri, voglio chiamare l'attenzione su altro episodio poco edificante. 14 CONTROCORRENTE- Ottobre 1963

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==