Controcorrente - anno XX - n. 37 - lug.-ago. 1963

Carissima Sorella, July 14, 1927 - Box 100, Charlestown, Mass. La tua del Maggio scorso mi fu consegnata solamente giorni fa; però, ho ricevuto e risposto alle tue ulteriori lettere. Unitamente con la tua, ricevetti una lettera dalla buona Elvira Fantini, con incluse le fotografie delle sue due figliuole. Essa ml prega di rispondergli; ma siccome qui le mie lettere sono limitate e il mio tempo ancora di più, io ti prego di scriverle tu per me, dille che la sua lettera mi fece grande piacere, che mi sono rallegrato delle fotografie delle figliuole. Dille che ricordo sempre i tempi passati assieme in buona compania e che ricordo la Olga si bene che non posso pensare a essa, Elvira, senza vederla, nella memoria, con la Olga in braccio. Dille inoltre che mi scriva e che aspetto le promessemi fotografie di essa e di Pietro, e che se mi sarà possibile cl scriverò una lunga lettera. Indirizzo: M, Pietro Isaia. Pluteuo du Pio!, Maison Bergia, A. p. M., Nlce, Francia Ho provveduto la fotografia che desideri e dirò che te la Inviino. In riguardo al caso ti posso dire ben poco. Il 1 Luglio, alla mezzanotte, la cattiveria del sheriff di Dedham, ci trafugò a Charlestown. Il Governatore dice che non lo sapeva. Certo è che lui ci diede un posponlmento in tempo per farci rimanere in Dedham un altro mese; ma nel suo ordine non specificò la cosa e cosi, ci portarono qui; Io inclino a credere che lui non sapesse e non l'abbia ordinato lui il nostro trasloco; ma sono stato tanto Ingannato e maltrattato da tanti, che non posso più pensar bene di nessuno delle autorità di questo Stato. Egli, il Governatore, ha ordinato di farci avere una passeggiata quotidiana, anche agli altri due prigionieri condannati a morte, Madeiros e Jemzium-cosa questa, mai fatta prima. Questa mattina avremo la prima passeggiata. La settimana scorsa siamo stati intervistati dalla commissione d'Inchiesta, composta del Prof. Lowell, Presidente dell'Università Hardvard; Prof. Stratton, Presidente dell'Istituto Tecnologico del Mass. e il Giudice George Grant. I due primi sono grandi dotti, uomini di mente e di cuore, che non darebbero un giudizio avverso per nessun altro motivo che non fosse la loro sincera convinzione della nostra colpabi!ità. DI questo non ho paura. Essi furono molto cortesi; approvarono apertamente quasi tutte le mie ragioni e perfino i miei criteri e idee esposte; ma Il giudice Grant mi ha fatto l'impressione di non volere comprendere l'evidenza a noi favorevole e di esserci nemico per differenza d'idee, sentimenti, e per partito preso di favorire i nostri nemici, Thayer, specialmente, a cui somiglia assai. Dopo, essi Interrogarono anche Madeiros. Anche il Governatore verrà a trovarci; ma non so quando. Quello che farà, perchè dopo tutto, tutto dipende, ora, da lui, Il Governatore, non lo posso sapere e ho poca fiducia. Una sola cosa sò ed è che se con tutte le vere prove a noi favorevoli e le poche false a noi contrarie, lui ci mandasse a morte, sarebbe ne più e ne meno che un assassino anche lui - come gli altri. Chi lo conosce dicono ch'egli è onesto, sincero e coraggioso. Io non lo conosco e non ho nessuna volontà di crederlo cattivo. E se è buono e coraggioso, non avrà la volontà di assassinarmi e punirmi per due delitti del quali ho dimostrato la mia innocenza e l'accusa non ha mai dimostrata la probabilità di una mia possibile colpabi!ltà; e avrà il coraggio di disubbidire al nostri potenti nemici e di darci giustizia: questo so; ma non ciò che farà. Epperciò non posso dirvi di più sul riguardo o su ciò che succederà. DI salute sto bene e qui, a parte le regole del posto, ml trattano molto bene; posso scrivere molte lettere; comprare cibi extra; e la Rosa viene a visitarci tre o quattro volte la settimana. La gente fuori fa tutto ciò che può. Perciò non meravigliamoci, ma stiamo di buon animo. Tanti baci al babbo, a Cenzlna, Ettore e te. VI abbraccio tutti. Tuo fratello BARTOLOMEO VANZETTI • • • • 18 Luglio 1927 Carissima Luiglna:- Ieri vennero a trovarmi Aldino, del Comitato, e Il signor Thompson. Pregai il primo di fare un telegramma a Giacomo Caldera, per voi. Se fu fatto, non occorre ridirvi il suo contenuto. Ho ritenuto, in un dato tempo, che l'evidenza del caso e la universale protesta alla sentenza di morte, avessero Indotto il Gov. a volere vedere, comprendere e darci· riparazione. Credetti che la verità sarebbe saltata agli occhi di qualunque fosse stato nominato membro della commissione d'inchiesta - purchè volesse vedere e comprendere. Invece da tutto quanto quel poco che ml è dato di sapere comprendo che tanto il Gov. come la commissione non vogliono o non posson, o entrambe le cose, vedere e comprendere che uno dei membri, il giudice Grant cl è ostile per partito preso prima ancora che lui assicurò e riassicurò Il Gov., di essere Imparziale per potere, con quella falsa dichiarazione, essere nominato nella commissione e dare un'opinione CONTROCORRENTE - Agosto 1963 7

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==