Controcorrente - anno XX - n. 37 - lug.-ago. 1963

altro terribile ostacolo alla integrazione in un ambiente che effettivamente parla una diversa lingua. Alla periferia delle città, in vecchi fabbricati colonici in attesa di prossima demolizione, o in abituri che ogni operaio appena mediocremente impiegato rifiuta, questi meridionali si accampano, a dieci, dodici per camera, incuranti ed ignoranti di regole sanitarie, in promiscuità di sessi e di famiglie, catturati da un circolo vizioso che li trascina sempre più in basso, che li mette ogni giorno di più in una categoria a parte della popolazione italiana. L'urgenza della loro miseria li spinge ad accettare ogni lavoro ad ogni condizione; in molti casi il delitto, i loschi traffici, la prostituzione diventano i soli mezzi per sopravvivere, ma allo stesso tempo diventano una generale barriera, anche per quelli che avrebbero capacità personali per integrarsi in breve nell'ambiente, che li separa dalla popolazione che li ospita. Con ciò ogni città ha i suoi particolari ghetti, ove affondano senza apparente possibilità di rimedio le vite di molti italiani. • • • • Un altro aspetto poco favorevole della espansione economica dell'Italia non può essere trascurato. L'esplosione industriale ha colto molte comunità del tutto impreparate: perciò costruzioni sono sorte ove nessun piano regolatore era previsto, ove nessun controllo edilizio era pronto. Di ciò hanno approfittato speculatori, tirando su fabbricati dall'apparenza monumentale, ma destinati in pochi anni a diventare ruderi. D'altra parte molte zone paesisticamente famose sono state rovinate, oramai senza rimedio. In particolare le coste tirrenica ed adriatica, almeno fino quasi alla Calabria, sono state sovrafabbricate, senza alcun rispetto alla natura del luogo ed ai bisogni a lunga scadenza delle popolazioni, rimaste prive di spazio aperto in ogni luogo che godeva di qualche fama. Stazioni alpine, come per esempio la conca di Cervinia, ai piedi del Cervino, che era una perla di verde contornata da bastionate di rocce e di ghiacci, famosa in tutto il mondo, è divenuta uno scempio, in cui edifici grotteschi si accavallano in contesa l'uno coll'altro per un metro di più in altezza. La impreparazione delle amministrazioni, colte sprovviste di mezzi legali per impedire la rovina di bellezze naturali si è aggiunta all'ingordigia di proprietari locali, che in pochi anni hanno veduto pochi metri quadrati di rocce o di sabbie senza valore agricolo contesi a suon di milioni di lire da avidi speculatori, interessati essenzialmente a impedire ogni limitazione a quella manna caduta loro dal cielo. Così pure le vie, sia quelle cittadine che le strade di comunicazione fra i centri urbani danno una indubbia Impressione di sovraffollamento. Lo strepitoso aumento nel numero di veicoli deve incanalarsi nelle città in vecchie arterie, costruite secoli fa, quando pochi cavalli e qualche raro carro o carrozza erano i mezzi normali di comunicazione. Nelle campagne pure, le strade provinciali e statali furono costruite In vista di traffico assolutamente non comparabile a quello attuale. Anche le autostrade costruite fino alla guerra non sono più che strade a tre corsie, mentre le altre, di larghezza non sempre regolare, dovrebbero essere considerate strade a due corsie, su cui, qui, il sorpasso sarebbe sempre proibito. Ma i guidatori italiani, pure afflitti sulle strade fuori città da traffico di carri trainati da muli o buoi, hanno sempre l'impressione di star fermi se non viaggiano a cinquanta miglia all'ora per lo meno. I problemi di traffico nelle città e le disgrazie automobilistiche tanto in città che fuori assumono proporzioni astronomiche. • • • • Il facile benessere, l'afflusso di forestieri, che è diventato una valanga, specialmente da altri paesi dell'Europa, indicando fortunatamente una espansione nel tenore di vita assai esteso anche fuori d'Italia, è stato accompagnato purtroppo da un rilascio assai comune nelle esigenze di correttezza sopratutto commerciale. Gli italiani hanno conservato la loro gentilezza e cortesia in modo speciale evidente nei confronti del forestiero. Ma la tradizionale abitudine a contrattare ogni transazione commerciale è stata peggiorata da una tendenza ad approfittarsi di ogni occasione che permetta un guadagno, anche se non giustificato, sopratutto se non giustificato. Se non normale, non è infreouente il caso in cui carichi non giustificati sono fatti in conti di ristoranti, alberghi o negozi. Senza dubbio ciò è stimolato dall'enorme aumento del costo della vita. In effetto per il visitatore occasionale, il costo di una permanenza in Italia è all'incirca pari ad una simile visita negli Stati Uniti, all'infuori dei mezzi di trasporto pubblici, rhe sono assai più convenienti di quelli americani. Ma molte volte un pranzo in un ristorante appena decente costa in Italia più che in America. Veramente, malgrado l'aumento degli stipendi e delle paghe, non appare sempre chiaro come la maggioranza degli italiani possa affrontare il problema del bilancio famigliare in vista dei costi ingigantiti. Ed in effetto, sempre malgrado l'evidente incremento di capacità economi- .ca, bisogna pure ammettere che la disparità fra la grande massa dei cittadini e una ristretta categoria di grandi ricchi è probabilmente maggiore di quanto mai sia stata, se si esclude, per il passato, qualche famiglia principesca. Le fortune ammassate da speculatori, o furbi o opportunamente protetti, conseguenti all'espansione cittadina o a quella dei centri di villeggiatura sono, a quanto appare in molti casi, veramente astronomiche. Insieme a costoro, hanno conservato e generalmente aumentato le proprie ricchezze le schiere di affaristi che, immediatamente negli anni successivi alla guerra, hanno sfruttato appoggi politici e posizioni di favore per accaparrare contratti, permessi e finanziamenti. • • • • CONTROCORRENTE - Agosto 1963 5

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