RIVISTA DI CRITICA E DI BATTAGLIA Fondata nel 1938 - Direttore: ALDINO FELICANI Indirizzo: CONTROCORRENTE, 157 MUk Street, Boston 9, Mass. CONTROCORREN1T1Epubllshodbl,-U.ly. Mail addms: 157 Mllk SL, Boston.Aldi111Ftllcanl, Edllor 111dNillsher .. Office of publlatlon 157 'Mlii<Stntt, - 9, Mass, Seoond-clw nall prlvll- authortztd at Boston,Mass. S..bwlptlca $3 a ,..,, VoL 20-No. 1 (New Series #37) BOSTON, MASS. July-August, 1963 IMPRESSIONI I diciotto anni trascorsi dalla fine della seconda guerra mondiale hanno trasformato radicalmente l'aspetto dell'Italia: perfino chi ci ritorna per una visita dopo due anni, nota con facilità il progressivo, rapido cambiamento nella struttura economica, sociale e tecnica italiana. L'industrializzazione ha progredito ancora con passi da gigante nelle regioni settentrionali. Non ho visitato ultimamente nè l'Italia centrale nè quella meridionale, In parte viste due anni fa. Testimonianze degne di fiducia ml descrivono le zone meridionali anche esse toccate dallo sviluppo delle industrie intorno alle grandi città, ma, più intensamente ancora dell'Italia settentrionale, affette da seri problemi sociali ed economici nelle campagne. In realtà, molte parti d'Italia sono diventate Irriconoscibili per chi le ricordava come erano anche solamente una decina di anni fa. I grandi centri industriali si sono estesi con rapidità fulminea, straripando sulle campagne che una volta le circondavano, coprendole di stabilimenti e di abitazioni a sei, sette e anche più piani, allacciandosi, urbanisticamente e socialmente, con le minori comunità circostanti che fino a venticinque anni esistevano su una economia almeno parzialmente agricola. Le zone centrali delle grandi città non conservano più traccie dei bombardamenti aerei, che avevano abbattuto isolati su isolati, eccetto per qualche minore area, ancora involta In protratti Impacci legali. Ma, più ancora, anche punti di riferimento storici, tradizionali scorci cittadini, palazzi una volta aristocratici, circondati da giardini e zone di pace sono scomparsi ed in loro luogo sono sorti giganteschi edifici per uffici e per abitazioni, sopratutto di grande eleganza, a venti e più plani. Insieme all'aspetto cittadino, moltissime aree, note per bellezze paesistiche o per turismo, sono state trasformate radicalmente. Famiglie appartenenti a ceti eco• nomici che poche decine di anni fa non si sognavano di concedersi una vacanza più lussuosa che pochi giorni all'anno al paese d'origine, nella casa colonica di qualche D'ITALIA 1963 parente, ora possono prendersi due, tre settimane in montagna o al mare. Con ciò, la richiesta di alloggi nelle stazioni climatiche è cresciuta in quindici anni a mille doppi: e d'altra parte molti lavoratori, piccoli impiegati e professionisti, che in altri tempi non prevedevano per la loro vecchiaia che una vita ritirata in qualche zona cittadina più tranquilla o il ritorno a centri di provincia più economici, ora acquistano alloggi nei centri di riviera, In grandi case in comproprietà, o, come si dice qui, in cooperativa, per avere, fino a che la famiglia contiene membri giovani, una villeggiatura, e, quando giunge l'ora della pensione, una abitazione In luoghi piacevoli e di clima mite. Oramai in Italia l'automobile ha perduto il significato di oggetto di lusso, riservato ai ceti più affluenti. Intorno alle grandi fabbriche, che una volta erano circondate da parchi per biciclette, lo spazio dev'essere riservato per automobili e motociclette; ed anzi queste pure stanno rarefacendosi in confronto al loro numero di dieci o dodici anni fa. La bicicletta, Il fedele mezzo di trasporto dell'operaio, non è ancora scomparsa, ma la sua apparizione sulle strade italiane è diventata una eccezione. Nelle grandi città, ed anche nei minori centri toccati dallo sviluppo Industriale, sono evidenti negozi ben forniti, che offrono merce elegante. Se anche in parte 11commercio vive sui forestieri, non per altro il cliente locale esige ora merce di qualità e di generi assai più raffinati che una volta. Le stesse abitazioni per le classi meno abbienti sono ben diverse dagli alloggiamenti nei casermaggi offerti agli operai anni fa: le latrine in comune, le cucine ricavate in sottoscala, le lunghe balconate disimpegnanti ad ogni piano decine di alloggi d'una o due camere stanno scomparendo dagli aggregati economicamente più attivi, non soltanto perchè proibiti dai regolamenti edilizi nella più gran parte delle città per le nuove costruzioni, ma anche perchè ogni anno più le famiglie operaie cercano più confortevoli alloggi.
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