Controcorrente - anno XX - n. 37 - lug.-ago. 1963

le quadrate legioni e le oche del Campidoglio, per abbandonarsi a dormire di tutto riposo. Se anche Napoli avesse avuto in quel tempi un vescovo come il Papa, non sò se mi spiego! Napoli invece, era quasi rasa al suolo, distrutta, un suolo sul quale la gente strisciava per catturare un topo e farselo arrosto. E c'era chi usciva alla caccia col gatto e andava per topi, come si và col cane a starne e pernici. Roma sembrava lontana, lontanissima, protetta dal vice-dio. Arrivarono "Loro". Aveva Napoli, per via dell'isolamento, perduto anche il Papa. Gli americani diedero da mangiare, da bere, poichè non c'era neppure più l'acqua. Uccisero con i loro insetticidi g!'insetti nocivi. I "vichi" napolitani furono inondati di polveri di piselli in scatola e di DDT. Napoli non è una città che dimentica; anche là amano dormire nel pomeriggio d'estate come o più di Roma. Ma quel giorno che vi giunse Kennedy, gli Stati Uniti, fànno sorgere davanti gli occhi dal loro sudar:o di martirio, levantesi dalle tombe invendicate ancora, una piccola falange di nostri gloriosi compagni, caduti eroicamente combattendo il presente criminoso sistema sociale che Kennedy rappresenta, conserva e difende: sono gli anarchici caduti per l'Anarchia, dagl'innocenti impiccati di Chicago dell'll Novembre 1887, a Leone Czolgoz, ad Andrea Salsedo, a Pietro Marrucco, fino a Sacco e Vanzetti, - per non ricordare che i più conosciuti, - assassinati tutti dalla ferocia yankee della cosidetta ... libera democrazia statunitense! LIBERO RIBELLE ------------- Tribuna libera DICHIARAZIONE Un miserabile segugio idiota, incosciente e malvagio in forma gesuitica, propria dei calunniatori, sul No. 2 del Bollettino interno della F.A.I. del corrente anno, con la prosopopea del sotto-pastore del branco, osa scrivere queste parole: ... " oppure uomini bollati come agenti dell'Ovra" Ora, siccome le turpe accusa trasméssa sottovoce, senza mai essere stata aocumentata da una pur minima sembianza di prova, circola da tempo arricchendosi man mano di più fantastiche leggende, compilo questa dichiarazione che affido ad una pubblicazione anarchica, veramente tale. Non la compilo per "tipi" quali Mantovani e Borghi (che è nell'ombra l'inspiratore codardo), ritenendoli indegni d'una qualsiasi risposta, bensl per tutti quei compagni ignari e lontani, che in buona fede, potrebbero credere alla calunnia assurda ed infame. Ad essi debbo questa mia sintetica precisazione: Da quando una specie di diffida, in un periodo oscuro e confusionario della ripresa venne pubblicata contro di me, ogni mia protesta fu sistematicamente ignorata, seppellita con il metodo grazioso del SILENZIO SEPOLCRALE. Non avendo Io i mezzi per pubblicare un numero unico, nè un adeguato indirizzarlo, per forza fui ridotto al silenzio, gli altri interpretandolo come un tacito mio consentimento, mentre era perfettamente il contrario. Da notare che all'epoca della diffida, Togliatti e Nenni erano ministri, rispettivamente della Giustizia e degli Esteri ed esisteva e funzionava la Commissione per l'Epurazione. Facilissimo dunque, se l'accusa fosse stata vera od avesse avuta una parvenza di verità documentarla cmi prove alla mano. In seguito vennero pubblicate su tutti i maggiori quotidiani d'Italia le liste con i rispettivi nominativi degli appartenenti all'Ovra. Perchi"Jmai il mio nome e cognome nmi v'eraY Liste controllabilissime ancor oggi da chi voglia darsene cura. Un'inchiesta sollecitata, me consenziente, dai miei vecchi e cari amici che mai mi vennero meno del loro affetto e della loro stima, (alcuni dei quali ahimè purtroppo strappatimi dalla morte, quali Paolinelli, Piermattei, ecc.) fu affidata all'avv. Giuseppe Bruno (socialista nenniano) allora segretario di Stato e quindi nella capacità di adempiere a fondo il delicato mandato ricevuto, provò che nulla, nessun minimo indizio esisteva che potesse avallare la calunnia messa in giro a mio carico. Questa la realtà d'un tentato assassinio morale al quale fino ad oggi non ho potuto reagire. Tutta la mia vita, pubblica, privata, famigliare da oltre 55 anni, vissuta in coerenza con i miei principii antiautoritarii, è nota a quanti mi conoscono intimamente. Tra gli umani che non siano cannibali, chi accusa deve provare. I Mantovani, che scrivono per conto di Borghi, calunniano senza provare nella pia speranza del vecchio proverbio: calunnia, calunnia, qualcosa resterà. Non prevarranno. Io non vivo sul e del movimento. Ho dato, darò ancora e sempre per la causa dell'Anarchismo integrale quel poco che intellettualmente, fisicamente e finanziariamente, le mie forze mi consentiranno dare, contro tutti i monopolizzatori dell'Anarchismo che a fatti, ·anche se le parole sono diverse, vogliono sotterrarlo In partito politico del quale essi ne sarebbero gli squallidi e ridicoli duci e ducetti! Gli sfruttatori ed i parassiti professionali del movimento continuino ad affossarlo con le loro torve incoerenze, confusionarismi, contradizioni ideologiche e tattiche. Continuino a fare l'apologia più o meno aperta di Castro e del regime castrista seviziatore e fucilatore di anarchici, continuino, in concorrenza al partito comunista, a tessere la sfrenata apologia d'un ex-capo della polizia segreta e speciale staliniana: Julien Grirnau, seviziatore e fucilatore specialmente di anarchici e poumisti a Madrid, e forse anco assassino a tradimento del nostro grande ed eroico, - invendicato ancora! - Buenaventura Durrutil Essi possono bene essere i miei calunniatori, ma l'Anarchismo non morrà. Io non li ritengo degni neppure d'uno scaracchio sul laido grugno! ENNIO MATTIAS CONTROCORRENTE-Agosto 1963 25

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