nemici giura ti del socialismo. Ma che Krusciov, insistendo nel viatico della coesistenza e della distensione, ai cinesi vorrebbe far capire che riguardo alla ideologia marxista, quando nel 1949 sorti il manifesto dei comunisti - e più tardi si diffuse nel mondo la teoria dello stato proletario e del militarismo storico. Allora non si parlava di bombe atomiche, invece oggigiorno devono capire stalinisti e cinesi, che i capitalisti di ben tre nazioni dispongono di questi ordigni di morte e di avvelenamento, ciò che i russi si sono sempre preoccupati per non dare nell'occhio e non urtare tanto il capitale Yankee, e continuare ad assorbire i mercati mondiali come fecero in Siria e nell'Egitto, quando i russi avevano messo mano per costruire il più grande serbatoio d'acqua che riunisce l'affluente del Nilo e del Giordano, che può bastare per la irrigazione di tutto l'Egitto. Secondo il contratto, i russi, nello spazio di 10 anni di tempo devono consegnare agli egiziani completato questo bacino d'acqua che costa diversi miliardi di rubli, e che gli egiziani devono restituire solo il due e mezzo per cento d'interesse. Simili contratti il capitalismo americano non potrebbero portare a termine, senza un tempestoso fallimento. Cosichè, Nikita Krusciov, nei suoi momenti di umorismo filosofico arguì: provatevi un po' a toglier via di bocca al Leone quando gli si getta il pezzo di carne sanLETTERRAOMANA· Roma, Luglio 1963 La venuta di Kennedy a Roma - E' stata molto commentata "l'assenza del popolo di Roma" all'arrivo di Kennedy, mentre a Napoli la visita del presidente degli Stati Uniti s'è trasformata In una specie di vulcano d'entusiasmo. Premettiamo un fatto importante che spiega "l'assenza". Se a Roma, in quel giorno di gran caldo, alle 16,30 del pomeriggio, quando la "pennichella" volge con più sonoro russare al suo naturale termine ed un sole che non è quello dei Cesari, ma pariniano, nel senso più prosaico, poichè davvero "declinando imperversa", invece di Kennedy fosse arrivato Krusciov, si avrebbe avuta la stessa " assenza del popolo ". Lo stesso Cesare sapeva che le quadrate legioni romane amavano combattere al mattino. Se alle 16,30 a Roma chiamate qualche centralino telefonico vi rispondono dopo almeno un quarto d'ora. Voci assonnate, indolenti, vi trattano da cartaginese con la grave pronunzia romana che sa sottointendere moccoli in maniera che quei moccoli, nella parlata paludosa, sembrano far capolino come alligatori apparentemente assopiti sui cespugliosi bordi del fiume. Se, alle 16,30 del pomeriggio d'estate a Roma, chiamate un qualsiasi Ministero, li telefono sembra squillare in una deserta catacomba. Alle 16,30 del pomeriggio di guinante e poi vedete quello che vi passa! Alla stessa stregua noi ci dobbiamo guardare da quella specie di capitalisti, perchè altrimenti potrebbero attacare guerra pur sapendo che dopo venisse la fine del mondo. Dunque chi potrebbe dar torto a certi ragionamenti? Eppure Mao il cinese, potrà osservare che dato l'implacabile effetto di distruzione che generalmente fanno le bombe all'idrogeno, pensa che anche i capitalisti Yankee, se la vedono bene, prima di usare quell'ordigno micidiale, essendo che si autodistruggerebbero anche loro. Ma il primier russo crede che non sia necessario di sterminare la borghesia capitalista, perchè sostiene che questa con l'andare del tempo e spogliata dei loro privilegi e monopoli, cessano d'essere tali, e gli elementi migliori crede che verranno al popolo, verranno alla nostra rivoluzione che sapremo utilizzare capacità ed energie. A questo punto noi rispondiamo a Krusciov o qualsiasi altro capoccione che non bisogna dimenticare che la stessa forma rivoluzionaria e violenta serve di ostacolo al progresso e che essa cova il germe della reazione, e che l'umanità progredisce non in grazia a tali rivoluzioni o contro-rivoluzioni, ma a malgrado di essa, quando si libera da tutti questi ostacoli, che ritorna la serenità, la riflessione e la coscienza fattiva e risoluta. S. Satta New York 10-8-1963 estate a Roma dorme anche il Papa. Dormono i cardinali, i ministri, i sottosegretari. Dorme anche il presidente della Repubblica. Immobili come statue, dormono, in piedi, i corazzieri. Nelle vesti di pietra deJle statue dormono i colombi. Ai limiti di quel poco di verde che ancora è rimasto a Roma, dormono stravaccati i vetturini neJle carrozzelle. Dormono i tassinari e dormono i taxi. Alla stazione centrale dormono i porta bagagli e non li sveglia neanche il fischio del treno in arrivo da Milano. Dormono gli attori e le comparse di Cinecittà ed i camerieri sulle poltroncine di Via Veneto. ..e uno si chiami Kennedy -0 non si chiami Kennedy, arriva a Roma alle 16,30 di un pomeriggio di Luglio, gira praticamente in una grande città addormentata, in una specie di necropoli del sonno. A questo punto si potrE:bbe fare una pertinente osservazione: "Però, per il Papa si sono vedute fiumane di popolo darsi il cambio in Piazza S. Pietro per le "fumate" dei giorni scorsi; era anche di pomeriggio e c'era un sole che spaccava le statue ... Anzitutto il Papa è il. .. Papa e Kennedy non è ancora il Papa, il quale, non dimentichiamolo, fà... Miracoli! Miracoloso è appunto il fatto d'aver tenuta sveglia tanta gente in quegl'infuocati pomeriggi... Il Papa poi, a parte tutto il resto, Fede, Devozione, Speranza e tante altre belle cose scritte tutte con la maiuscola, veglia anche se è addormentato sul sonno di Roma ... eterna! Ed allora Ro;na è protetta, anzi ben protetta, da quando ebbe a perdere 24 CONTROCORRENTE - Agosto 1963
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