Controcorrente - anno XX - n. 37 - lug.-ago. 1963

LANOSTRATRINCEA Ci piace segnalare ai nostri lettori che THE NATION - la importante rivista liberale americana - ha pubblicato nella edizione del 24 agosto, alcune lettere scritte da Bartolomeo Vanzelti alla famiglia durante la prigionia. Le lettere sono state tradotte dal libro "Non piangete la mia morte" pubblicato in Italia l'anno scorso dagli Editori Riuniti. Norman Thomas Di Giovanni, un giovane scrittore di belle promesse, nostro carissimo amico, ne ha curata la traduzione. Noi vogliamo esternare al signor Di Giovanni e alla rivista THE NATION i sensi della nostra gratitudine per il pensiero di tener viva la memoria di Sacco e Vanzetti, assassinati dallo Stato del Massachusetts il 23 agosto 1927. Dal momento che ci siamo vogliamo ricordare ai nostri lettori che non fossero informati, che durante il corso degli anni THE NATION non ha mancato di ricordare sovente la tragedia del 23 agosto 1927 in cui lasciarono la vita i nostri compagni. Cogliamo l'occasione per dire agli amici di THE NATION che noi siamo riconoscenti per questa prova di umana solidarietà e di protesta contro quel linciaggio legale, che grida ancora vendetta. La constatazione che una rivista importante come THE NATION tenga vivo il ricordo di questo delitto dopo trentasei anni, prova che in America vi sono ancora degli uomini che hanno a cuore la dignità dell'uomo e della giustizia, e che sono pronti a difenderla in ogni momento. L'articolo di Fred Cook che abbiamo pubblicato nello scorso numero, tradotto da THE NATION è la prova viva che la lotta in difesa della giustizia ha degli strenui difensori fra gli americani. Le recenti pubblicazioni In THE NATION di materiale sul caso Sacco e Vanzetti, sono state provocate dalla pubblicazione del libro "Tragedia in Dedham " di Francis Russell. In quel libro Russell si è rivelato un topo di chiavica, un sudicione che si è servito di informazioni non vere, di innuendo e di fatti inesistenti. THE NATION ha risentito la deliberata distorsione della verità fatta dal signor Russell. Ha risposto indirettamente, mettendo a nudo alcuni falsi. Ha denunciato le intenzioni maramalde di questo scriba venale che pur di far denaro ha messo in circolazione un libro che può bene essere definito una frode. I lettori ci conoscono e sanno che noi siamo pronti a tirare frecciate contro gli strumenti polizieschi che mirano a presentare al pubblico una falsa versione del caso Sacco e Vanzetti, con la quale si mira a falsificare i fatti contenuti nel record ufficiale del processo. Questa è stata la nostra posizione dal momento dell'arresto ad oggi. Questa sarà la nostra posizione nel futuro-fino a tanto che vivremo. Sacco e Vanzetti sono stati nostri amici personali, prima di essere arrestati. Noi non abbiamo bisogno di alibi e di testimoni per difendere la loro innocenza. Noi possiamo gridare al mondo che lo Stato del Massachusetts ha sacrificato due innocenti sulla sedia elettrica. Noi conosciamo questa indistruttibile verità e siamo determinati a difenderla fino a tanto che avremo vita. I Montgomery, i Russell, i Max Eastman, i Buckley e gli altri biechi strumenti della nera reazione che sono intenzionati di far credere alla colpabilità e alla delinquenza di Sacco e Vanzetti ci troveranno decisi alla lotta. Questa è la trincea che improvvisammo quando Sacco e Vanzetti furono arrestàti, 43 anni fa. E' ancora in esistenza. Da essa sprigiona la stessa determinazione di far trionfare la giustizia e far rifulgere la loro innocenza. Da questa trincea cercammo di avvertire la gente del mondo che una diabolica congiura era organizzata dalla polizia per perdere due innocenti. Il nostro grido riusci a dare l'allarme. L'umanità insorse protestando. Non potemmo evitare la tragedia che si concluse il 23 agosto, 1927. Il nostro grido si tramutò in protesta dopo l'olocausto. Il nostro grido echeggia ancora. Noi siamo stati più volte fatti segno ad ogni sorta di maldicenza e di diffamazione. I ruffiani della poltzia e delle autorità ci hanno accusati delle cose più fantastiche per discreditare il nostro lavoro e isolarci - si è tentato di far credere che noi eravamo responsabili degli attentati dinamitardi contro le istituzioni americane in diversi paesi, si è fatto credere che noi abbiamo fomentate le agitazioni antiamericane, a diversi intervalli, si è tentato di far credere che i disordini un po' dappertutto erano stati fomentati da noi, si è tentato di far credere che noi eravamo comunisti. Fortunatamente noi abbiamo tenuto testa a tutta la farraggine poliziesca e reazionaria. Siamo ancora in piedi, pronti a ricacciare in gola agli assassini morali la calunnia con la quale si vuole insudiciare Il carattere dei nostri morti gloriosi. Tutte le calunnie lanciate contro di noi dai segugi della polizia sono cadute nel vuoto. La nostra vita è un libro aperto. Non abbiamo bisogno di fuggire o di nasconderci per evadere dalle responsabilità. Da questa trincea ove han trovato rifugio uomini di tutte le fedi e di convinzioni politiche diverse, uniti nella lotta per reclamare la giustizia, ai sudicioni che intendono provocarci con l'insulto e la calunnia, noi rispondiamo con la parole di Sacco pochi momenti prima di sedersi sulla sedia elettrica - Buona sera signori, viva l'anarchia! ALDINO FELICANI

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