un Tribunale dell'Inquisizione. Invece di difendermi lanciai violenti attacchi contro la Segreteria del mio Partito che rendevo responsabile della vittoria di Franco e di tutti i mostruosi delitti commessi in Spagna. Io non mi rendevo ancora conto che la responsabilità della nostra disfatta incombeva in realtà su Mosca e che i dirigenti comunisti spagnoli non avevano fatto e non facevano altro che applicare supinamente le direttive del Kremlino. Li accusai ugualmente di corruzione: per esempio, la Passionaria che aveva fatto trasferire il proprio amante dalla Francia occupata sur un aeroplano nazista; che Lister aveva violato, in un Collettivo, cinque giovani rifugiate spagnole che accusò poi d'essere fasciste. Mi si promise di prendere delle severe sanzioni per questi fatti... ma poi non se ne fece di nulla. Che importanza potevano avere simili scappatelle nell'enorme complesso d'una Rivoluzione Sociale come quella che si stava realizzando? " Finalmente, chiesi che mi si permettesse di lasciare l'URSS con tutta la sua corrotta burocrazia. " Per tutta risposta, Modesto, Lister e Taguena, i miei più vicini compagni di Motivi polemici comando in Spagna e di studi a Mosca, domandarono alla Guepeu il mio immediato arresto e la mia deportazione in Siberia. Essi sapevano che se fossi stato lasciato libero avrei tentato di fuggire e che sarei diventato un nemico pericoloso. Quanto alla maggioranza dei rifugiati spagnoli, era con me; ma il terrore al quale era sottomessa le imponeva il silenzio. Fu costretta, anzi, a condannare pubblicamente la mia condotta firmando ogni sorta di risoluzioni dirette contro di me. "Ogni giorno, all'uscita delle riunioniprocesso, un furgone cellulare attendeva alla porta in caso che ne uscisse, prima di me, un ordine d'arresto. La mia compagna, figlia di uun Generale sovietico e amica della figlia di Staline, si meravigliava nel vedermi rientrare a casa alla sera. " Convinto di non arrivar mai ad uscire dall'URSS per vie legali, progettai allora di tentarlo coi miei propri mezzi. "Ma non si fugge cosi facilmente dallo inferno totalitario che è la Russia! .Traàuzione-riassunto di Virgilio Gozzoli (CONTINUA) Commentisul contenutonel B. I. #2 Nell'introduzione è detto che il B.!. non deve essere considerato ... " un libello aperto a tutte le acidità " ... I Commissari hanno mancato di aggiungere: - "fatto eccezione dei nostri libelli e acidità". Se il primo numero del BI è stato accolto come ... " tutt'altro che interessante ... " (e) " scaturi dall'esigenza che i compagni si rendessero conto della superficialità di tanto rumore per un ritardo che non nascondeva nessun doppio fondo da parte noètra" - perchè allora la necessità di altre ventotto pagine giustificative di Bollettino, senza contare le altre sei pagine di "supplemento"? Se, come è stato detto nel No. l, la ritardata pubblicazone è stata dovuta a mancanza di materiale, di dove è nata la piovra di tanta attività letteraria da necessitare un secondo numero a distanza di solo qualche settimana? Lo stesso scritto contiene due nuvolosi chiarimenti su le funzioni della C. di C., e finisce col riportare il pensiero di Malatesta su quello che dovrebbero essere le funzioni della C. di C. della Fai. Il ficcarci Malatesta fa sempre un bell'effetto e può servire a nascondere la pochezza di similarità di chi vorrebbe indossarne il manto. Se avessero i Commissari tehuto conto del lucido pensiero malatestiano, non si sarebbero costituiti in tribunale sputa sentenze e non si sarebbero arrogata l'autorità da nessuno loro conferita, di dispensar patente di anarchismo; proprio loro che a tribunali e tessere non credono. 'FALSI PROBLEMI DELL'ANARCHISMO' Ad impartirci tanta lezione di illogicità è Mario Mantovani, il quale, lui stesso membro del collegio Commissariale giudicante, assume il ruolo di primo difensore dei suoi associati e del bugiardo e cattivo che di dietro il sipario li fa agire a suo piacimento. In sostanza, Mantovani si rivela un pessimo avvocato, uno di quelli che non vincono mai una causa, data la natura dei clienti che patrocinano, l'assenza di ogni riguardo per la logica e, più di tutto, spogli di etica sociale. Il lucido e impeccabile Mario incomincia col dichiarare erroneo tutto quello che non si conforma al suo modo di pensare. Nessuno di tutti coloro che non accettano la irreggimentazione del Commissariato Faista è considerato capace di poter esprimere idee e agire in maniera da beneficare il movimento anarchico. In sostanza, Mantovani con la sua perorazione vorrebbe provare che i soli e puri anarchici sono coloro i quali si conformano, approvando e non levando dubbi su la infallibilità Commissariale. A seconda di tale " logica " i bravi compagni della Federazione Anarchica Londinese, sono censurabili e passabili di scomunica, per aver coraggiosamente occupato l'Ambasciata cubana di Londra, per rivendicare il diritto del popolo e degli anarchici e ogni altro perseguitato dal regime castroista alla libertà di pensiero ed espressione ... CONTROCORRENTE - Agosto 1963 17
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