Controcorrente - anno XIX - n. 36 - mag.-giu. 1963

Si è fatto qualcosa In questi ultimi tempi, per moralizzare (o tentare di moralizzare) la pubblica amministrazione? Non direi. Per Fiumicino, si fece un'inchiesta parlamentare, che, tra gettoni e atti stampati, sarà costata parecchio; tra le proposte, fu avanzata e approvata quella di riformare la legge sulla contabilità di Stato; e fu anche proposto, e giustamente, di dare maggior voce a maggiori poteri ad organi collegiali (consultivi e di controllo) imparziali e giustamente stimati (Consigli di Stato, Corte dei conti): ma cosa si è fatto per realizzare la prima o la seconda proposta? Ora, abbiamo i casi di Mastrella e di Bartoli Avveduti; e tanti altri di minor rilievo economico, ma pur sempre gravi; vogliamo fare altre inchieste parlamentari? A che pro? C'è qualche ministro, qualche direttore generale che riconosca di avere sbagliato, sia pure soltanto per trascuraggine od imprudenza? Sembra di no: sono tutti valenti, tutti coscienziosi, tutti. .. avveduti. Il Paese, i partiti, gli eletti, si preoccupano di una cosa sola: la lotta e la prevalenza politica. Non è stato forse detto (autorevolmente) che le Regioni, benchè costosissime, ed amministrativamente più dannose che utili, si possono e si debbono fare, purchè sia assicurata, in esse, la prevalenza... del centro-sinistra? E come può andar bene l'Amministrazione, se i più alti dirigenti si scelgono col solo criterio della tendenza politica; se nessuno si cura che essi siano esperti del ramo, attivi e di buon senso; se abbiano dato prova, o non, di saper reggere una amministrazione? Ma questo è appena il punto di partenza; il brutto viene dopo, e sta nel fatto che questi ministri, scelti per investitura di parte, non solo non fanno niente per il regolare andamento dell'amministrazione (e di solito i sottosegretari di Stato, invece di attendere all'amministrazione, curano I loro interessi politici), ma si oppongono, praticamente, a che la vigilanza sia fatta - in modo regolare e spassionato - dai loro dipendenti: scelgono male i loro direttori generali (preoccupandosi più che altro delle loro simpatie politiche) e se e quando, si tratta di scegliere o di trasferire, alla periferia, I vari Mastrella, si ispirano alle medesime preoccupazioni politiche; le pressioni sindacali fanno il resto. Segretari particolari e capi di gabinetto salgono non di rado ad alti posti, per ciò che hanno fatti di. .. indebiti favori politici. Le missioni, ad esempio. Ci sono centinaia, anzi migliaia, di ispettori (anche di enti parastatali) che vanno su e già per l'Italia, per controllare appalti, gestioni, scuole, spese. Queste missioni costano un occhio; ma il mal costume dilaga e il controllore si fa pagare i pranzi dal controllato; il conto dell'albergo è spesso pagato dall'Ente vigilando, e il controllore, per essere sicuro della buona e comoda accoglienza, avverte del suo arrivo, per telefono, il controllato. Il quale perciò porta a casa le carte sporche e lascia in ufficio quelle pulite. Lo stesso è per gli incarichi per reggere gli enti: po!itique à'abO-rd. E cosi si spiega il " cumulismo " e la pessima amministrazione: chi è nominato per favore, si dovrà pur sdebitare verso il suo partito. Non parlo delle spese elettorali addossate agli enti, tipo lngic, o ad appaltatori vari: non per nulla - si dice - sono stati prorogati, un anno e mezzo fa, gli appalti delle imposte di consumo, col pretesto di una riforma che è tutt'altro che prossima. Per gli anti locali, Il quadro è anche peggiore. Per essere consigliere comunale, e magari assessore, basta saper mettere la propria firma; e con il complicato tecnicismo di oggi, I dirigenti, poi, dovrebbero essere responsabili e sono Ignorantissimi; hanno gli occhi e non vedono, come dice il Vangelo. Hanno l'indennità di carica, tutti, ma la carica è di solito presa come una sinecura, salve le preoccupazioni e le ingerenze politiche; e la disonestà amministrativa è frequente e rimane Ignota, anche perchè l'impiegato infedele si accaparra la simpatia o almeno l'omertà del proprio dirigente con I pranzi o con le bottiglie di liquori, ai quali seguono, poi, doni più sostanziosi. Ci sarebbe, come rimedio, l'eventualità di controlli governativi, prafettizi ecc. ecc.: ma al controlli il clima politico è decisamente avverso, e non si sente predicare e richiedere, con l"accrescimento delle autonomie, che la soppressione dei controlli o il trasferimento di essi a ... presidenti regionali dello stesso partito. Se vogliamo salvare questa democrazia ammalata, vogliamo curarla? SI o no? Vogliamo fare in modo che nelle pubbliche amministrazioni si rafforzi, anche con lo esempio che viene dall'alto, la competenza e la rettitudine? " 11 Resto del Carltno " 6 luglio 1963 Michele La Torre ALCUNE CENTINAIA di lettori ricevono regolarmente copie della rivista. Non si sono premurati di rispondere ai nostri appelli. Se tutti coloro che ricevono si facessero vivi non vi sarebbero ragioni di preoccupazioni. Non cl sarebbe deficit. Diciamo senza esagerazione che se tutti pagassero l'abbonamento potremmo cambiare la frequenza della pubblicazione - potremmo farla mensile. Ai nostri amici rinnoviamo l'appello di cooperare. Se ogni lettore che vuol vedere la rivista divenire efficace, supplisse il nome di due o più amici, perchè fosse loro mandata la rivista, e ciò fosse fatto metodicamente, assiduamente, la rivista potrebbe divenire un mezzo di propaganda effettiva ed influente. I nostri lettori, volendolo, potrebbero davvero aggiungere prestigio ed Influenza a CONTROCORRENTE. E potrebbero rendergli la vita sicura. 6 CONTROCORRENTE - Giugno 1963

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