Controcorrente - anno XIX - n. 36 - mag.-giu. 1963

* * * Le donne della pace riunite a Mosca han guerreggiato tra loro. I litigi sono stati causati dall'intromissione della solita propaganda anti americana nel consesso "pacifista". E' stato come una bibita rinfrescante ad un morente di sete il sentire delle donne dichiaratamente comuniste protestare contro il disgustevole procedimento. Apparentemente incomincia a destarsi la compattezza dovuta alla ferma disciplina con la quale il " comunismo" ha fin'ora controllato i suoi seguaci. Neppure Krusciov ha avuto grande fortuna col suo viaggio nella " repubblica democratica". Varie differenze han fatto capolino tra i convenuti dai paesi satelliti e la Romania ha addirittura fatto affronto a Nikita con l'assenza dei suoi alti funzionari. C'è chi insinua che questo paese al quale i dittatori di Mosca impongono una economia agricola e negano l'industrializzazione, va orientandosi verso la Cina in un tentativo di ricatto. In questi giorni, sempre a Mosca, delegati cinesi e sovietici si riuniscono per discutere le differenze ideologiche tra i due paesi. DiCferenze dietro le quali si nascondono altre di natura assai più seria, come ad esempio, il timore della Russia di avere un vicino troppo possente. Staremo a vedere se " borscht" e riso riusciranno a sposarsi e produrre un felice matrimonio. l'opinione degli altri • • • • Dalla vecchia Inghilterra, attraverso la Manica e gli altri mari, si è sparso nel mondo un salace " profumo ". Tutto perchè il signor Profumo ha avuto la debolezza di mentire al parlamento. Proprio lui, quel ministro della guerra avrebbe dovuto apparire forte e coraggioso, se non addirittura eroico. per salvare la sua alta carica e carriera, pur rischiando di perdere la moglie, sarebbe bastato ch'egli, quando citato per le sue relazioni di carne con la magnifica Christie Keeler, avesse mostrato ai parroccuti parlamentari una fotografia della signorina abbigliata soltanto delle sue possessioni naturali, e con voce da vero condottiero di eroi, detto: "Gent!emen/ ! !, si, ecco l'evidenza della mia colpevolezza, il corpo del mio reato. Cosa avrebbe fatto, come si sarebbe comportato ognuno di voi che si sente ancora uomo, se confrontato da tanta abbondanza, da tanto splendore? Chi di voi ha perduto la virilità, lanci la prima pietra". Entusiastici e unanimi applausi lo avrebbero salutato e levato in trionfo. Probabilmente oggi, invece di essere un uomo in disgrazia, occuperebbe il posto che MacMillan sarebbe stato costretto a lasciare. Morale: la moralità dell'ipocrisia e della menzogna è più immorale della moralità dei moralisti. Nomade COSAFARECONTRGOLISCANDAL Il nuovo presidente del Consiglio, on. Leone, si è richiamato, nelle recenti dichiarazioni alle due Camere, ai "deprecati scandali " degli ultimi mesi per rinnovare l'impegno ad una coraggiosa riforma della ammini.strazione. Ce n'è bisogno. Cominciamo da una statistica. Fra le tante statistiche esistenti, ve n'è anche qualcuna circa i peculati, le ruberie e gli atti di corruzione nell'ambito delle Pubbliche Amministrazioni. Ecco, a titolo di curiosità, alcuni dati che mi càpitano sott'occhio: settembre 1961, 26 denunce per i delitti suddetti, tutte contro persone note; settembre '62, 16 denunce, di cui 15 contro persone note, e 1 contro ignoti; gennaio 1963, 3ll denunce, tutte contro persone note. Ho riportato la distinzione tra delinquenti "noti " ed "ignoti, " non per pignoleria, ma per trarne la conseguenza, ovvia del resto, che le statistiche si riferiscono quasi sempre a denunce contro soggetti presi con le mani nel sacco, e, quindi, noti; però, a lato ai venticinque delitti (in media) al mese, denunciati perchè praticamente accertati, ce ne saranno, forse, delle centinaia che non sono stati denunciati perchè del delitto nessuno si è accorto. Ciò è confermato dal fatto che famosi peculatori, (Ghelardi: per un miliardo; Mastrella: idem) e tanti altri, hanno continuato per anni a falsificare documenti e a rubare, senza che alcuno aprisse gli occhi; il noto Ghelardi, di Savona, continuò la sua attività per ben venti anni, con una media di sottrazione di fondi per 50 milioni all'anno. Perciò non si potrà mai fare, purtroppo, un conto preciso dei miliardi rubati allo Stato, agli enti locali, a quelli parastatali, ai contribuenti e ai cittadini tutti; si tratta però, certamente, di cifra ingente, e il fenomeno è tanto più doloroso, in quanto altri miliardi si spendono per controlli; e si spendono se non proprio senza frutto, almeno in parte senza alcun frutto. Sicchè ci si potrebbe chiedere, quali somme si potrebbero risparmiare, se la spesa di esse non giova a nulla. Se è difficile la diagnosi del male, più difficile è la cura. Non c'è nemmeno la consolazione di prendersela... con le guerre mondiali: l'ultima guerra è di circa venti anni fa, e sino a poco fa c'è stato anche il miracolo economico; non dico che i vari impiegati peculatori potessero nuotare (onestamente) nell'abbondanza, ma non è neppur vero che soffrissero la fame. CONTROCORRENTE - Giugno 1963 5

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