Controcorrente - anno XIX - n. 36 - mag.-giu. 1963

penale vostra e di tutti i vostri collaboratori, dal redattore capo al correttore di bozze, all'agente viaggiatore, allo spedizioniere. Voi dovete dirci dove prendete il danaro per vivere col vostro giornale; dovete provarci che i vostri ventun anno di giornalismo li avete spesi bene. Dovete dimostrarci chiaro come luce meridiana che siete stato e siete onesto davvero. Allora sarà il caso di vedere se voi potete o no farvi Il portavoce di tutta la stampa coloniale. Ed ora che mi sono inalberato, a costo di far godere le male lingue continuo. Vicario si scaglia contro i banchieri falliti Conti e Bolognesi. Ma ieri li portava sugli scudi. Ieri li difendeva. Ieri si faceva garante della loro onestà. Eppure sapeva - lo confessa oggi - che il Bolognesi, per esmpio, era sfuggito alle patrie galere. Lo sapeva e lo nascondeva. Sapeva che Conti era il vero tipo del gesuita capace di tutto. Sapeva e taceva. Oggi si sbottona. Oggi che i due compari hanno dichiarato fallimento e non abbisognano più di giornalisti manutengoli. E perchè si sbottona oggi che è troppo tardi? Per iscusare il suo silenzio? Ma che! Si sbottona per far sapere che se egli volesse con il suo giornale potrebbe affollare i depositanti agli sportelli delle banche italiane e forzarle al fallimento. Hai inteso, can bax,bone dei paraggi del Parco di Mulberry? Capisci il latino? Vicario è prudente, ma tu devi essere generoso. Vicario trattiene la penna, ma tu non devi essere taccagno. Se no, Vicario parlerà, farà il moralista. E quel che sarà peggio è che parlerà a nome di tutta la stampa coloniale. Il giuochetto è vecchio. Ha la barba bianca. Altri ricattatori del giornalismo coloniale l'hanno fatto e lo fanno con successo. Vicario potrebbe cambiar metodo. E lo farebbe se avesse il cervello del ricattatore di genio. Ma ha il cervello di pappagallo. Non sa fare che ripetere quel che vede fare agli altri. •Disgraziato! Continui, ma non parli mai più a nome di tutta la stampa coloniale. Che se ci girano i corbelli l'affoghiamo nella stessa sua melma. • 26. - Prezzolini ancora L'oracolo de "La Voce" - Giuseppe Prezzolini - ha seri tto una nuova lettera al direttore del "POPOLO ITALIANO" di Philadelphia. In essa controribatte al Prof. Giovanni Schiavo, rivelando una mentalità pettegola, da comari. Evidentemente le chlacchiere del "prof." Prezzolini devono avere seccato il direttore del giornale di Philadelphia, il quale non ha pubblicato la lettera. Questo fatto è eloquente. Dice uun mondo di cose. Dice sopratutto che Prezzolini sta perdendo il suo prestigio. La gente non rispetta chi non è abituato a dire la verità. Prezzolini ritorna alla storiella che la rivista "Atlantica" gli rubò l'articolo in cui esaltava Mussolini e il fascismo. Il " prof. " persiste nel giuoco de l'equivoco. Questa persistenza gli dà l'aspetto dell'ubriaco che cammina nella sabbia... Più si giustifica e più si copre di ridicolo. Contento lui, contenti tutti. Meglio abbandonarlo al suo pettegolezzo pietoso ... • 27 - Un altro falso THE NEW REPUBLIC del 13 luglio 1963, ha pubblicato un notevole articolo del giornalista Ben H. Bagdikian sul caso Sacco e Vanzetti. L'articolo è importante perchè smentisce affermazioni fatte da Francis Russell nel libro "Tragedy in Dedham ". Mentre Russell raccoglieva materiale per il libro egli ha usato in più occasioni l'assistenza del Signor Bagdikian molto liberamente. Nel riferirsi a questa assistenza il Russell ha dato al pubblico una versione completamente falsa dei fatti connessi con questa relazione. Il Signor Bagdikian tiene ad informare il lettore della distorsione fatta da Russell nei suoi riguardi. E mette le cose a posto. .Lo scorso numero abbiamo denunciato i falsi commessi di Russell nei riguardi di James Cannon con una smentita dello stesso Cannon. In questo numero aggiungiamo quest'altra smentita. Per quel che ci consta, tutto quello che Russell ha fatto apparire come risultato di intervista con molti dei personaggi che sono stati connessi col caso SaccoVanzetti, o è inventato o completamente falsificato. Fred Cook, nell'articolo che pubblichiamo in questo numero, tradotto da "The Nation" mette a posto panzane riportate sul testo balistico. Col tempo dovrà essere pubblicata una lista di smentite. Il signor Russell ha messo assieme una collezione di fantasie che non reggono alla luce della storia. Fortunatamente persone come il Signor Bagdikian, interessato nel caso Sacco-Vanzetti per molti anni, sanno indicare e riconoscere i falsi e denunciarli. Egli è stato per molti anni connesso come reporter con " The Providence J ournal ", sul quale ha pubblicato eccellenti articoli per provare l'innocenza di Sacco e Vanzetti. Noi siamo grati al Signor Bagdikian per aver tentato di ristabilire la verità, correggendo i falsi di Francis Russell. Dal momento che siamo sul soggetto aggiungeremo che anche le conversazioni che Mr. Russell ha avute con noi, personalmente, sono state completamente travisate nella versione pubblicata nel libro. Intanto coloro che hanno letto il libro e ignorano le rettifiche, sono state vittime di una frode colossale. Uomini come Russell meriterebbero essere esposti al ludibrio del pubblico, senza pietà. Egli è una frode! Matita Rossa CONTROCORRENTE - Giugno 1963 23

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