allargato - ml piace tanto quell' " allargalo" - ha la facoltà di fare e disfare a modo suo. Non sarebbe più corretto e appropriato se la responsabilità amministrativa della Fai, - come quella di ogni altra azienda bene amministrata - ricadesse su una sola persona. Perchè l'azione di Failla, bene intenzionata che fosse, potrebbe prestarsi ad accrescere quella confusione amministrativa certamente non desiderata. Intanto, a questo punto, senza indugiare in commenti che potrebbero esser duri, riprendo la pubblicazione della scarsa corrispondenza passata tra me e Giuseppe Rose. Alle insinuazioni borghiane risponderò a suo tempo. • • • • Nel No. 34 di Co11trocorre11te e "La Voce" di Torino, (Aprlle 1963) ho pubblicato certa corrispondenza da me diretta a Giuseppe Rose - direttore della rivista "Volontà" e Piero Riggio, direttore del giornale "L'Agitazione del Sud". L'ultima mia lettera ai sunnominati portava la data del 30 marzo. Più tardi, il 15 aprile scrissi a Rose per rettificare un errore in cui è incorso Felicani, Indirizzando a lui una lettera che avrebbe dovuto andare a altra persona. Rose rispondeva: 5-5-963 Caro Rolland, Scusami del ritardo col quale rispondo alla tua lettera del 15 aprile ... (da questa e la lettera che segue ometto le parti non correlate alla vertenza hr.) Ho chiesto anche a Felicanl chiarimenti sulla vertc11za in corso. Penso che Riggio, al quale ho domandato il compito di Iniziare le " prati che " del " giuri ", ti abbia seri tto per la seco11da volta. Se non l'ha fatto, lo farà a giorni certamente: cosi, almeno, deduco da una sua recente lettera. Io e Riggio faremo del tutto per approdare ad una conclusione e ciò, malgrado il poco tempo a disposizione di entrambi e malgrado la lontananza e assoluta ignoranza dei fatti anteriori alla detta "vertenza". Con molte cordialità GIUSEPPE ROSE (Le sottolineature ed altri cennl grafici sono di Rose). 7 maggio 1963 Caro Rose, In merito alla vertenza che ml riguarda, nulla ho ricevuto da Rigglo. So bene che voi due avete altre cose da fare e la distanza contribuisce alla vostra lentezza. Tuttavia, per me la faccenda è assai seria e tu meglio di me sai che vi sono delle limitazioni di tempo per cercare altrove quel po' di giustizia che anche I tribunali più forcaioli concedono. Se non sarà possiblle addivenire a qualcosa di concreto durante le prossime due settimane, sarò costretto a rivolgermi altrove per rivendicare Il mio onore. Sarà per me una decisione assai grave a prendere ma non vedo altra via d'uscita. Avrai veduto che il Bollettino "La Voce" ha pubblicato la nostra corrispondenza. Ieri mi è giunto per aereo copia di " Controcorrente" contenente la pubblicazione delle lettere. Niente commenti da parte di Felicani e soltanto una mla lettera ad amici che da me volevano sapere dei membri del tribunale della Fai. Questa lurida faccenda mi sta facendo perdere tanto tempo col distrarmi da più importanti lavori. Non so cosa Aldino potrà dirti dei "fatti antecedenti la vertenza". Ci sono soltanto due persone che possono dirne qualcosa ed uno sono io. L'altro preferisce far lanciar scomuniche quando non diCCama trincerandosi dietro l'anonimo generico di "Noi " ecc. E' tutta una storia vecchia e lunga e piena di vergogne che non fanno onore al movimento anarchico e meno ancora a certi suoi uomini. Caro Rolland, HUGO ROLLANO 26 maggio 1963 dopo la tua ultima del 7 corrente e dopo uno scambio di corrispondenza con Riggio, precisiamo - io e Riggio - che, di fronte al (quasi) perentorio termine delle "due prossime settimane" per ottenere (addivenire a) " qualcosa di concreto, siamo Impossibilitati a materialmente procedere alla ricerca di dati o fatti Cnonchè alla valutazione di essi) dai quali far scaturire un qualsiasi nostro giudizio sulla vexata q11aestio. Già l'accettazione aveva costituito, per noi giovani e non addentro delle vecchie ruggini del passato, un onero ingrato e, senza alcun dubbio, superiore alle nostre forze. Non solo, ma la mancanza di tempo (entrambi, oltre che impegnati nell'Insegnamento, anche sottoposti ad un lavoro giornaliero per la rivista e il giornale), già ci aveva messo in uno stato di quasi impossibilità a prendere In considerazione e, quindi, a valutare quanto si poteva riuscire a conoscere del caso a noi sottoposto. Si era pensalo che, con le ferie del luglioagosto, con la possibilità di avere maggior tempo a nostra disposizione e la possibilità di incontrare compagni anziani che cl avessero potuto mettere al corrente di situazioni a noi completamente sconosciute, si potesse, in certo qual modo, essere messi In condizioni di portare a termine l'Incarico. Il termine, dunque, da te postoci, non ci consente, in alcun modo, di operare alcunchè per dirimere la nota controversia, giacchè non saremo certamente in grado di sapere più di quello che sappiamo oggi (cioè, niente) In questo brevissimo lasso di tempo. Pertanto, nel mentre diciamo francamente che non ce la sentiamo di portare a termine l'Incarico non solo nel termine assegnato, ma anche entro tutto il mese di giugno, slamo qui a dirti che noi ci potremo impegnare ad occuparci della vicenda (ed a portare a termine, se ne saremo in grado e comunque) se potremo disporre del mesi di luglio-agosto e settembre. 20 CONTROCORRENTE - Gtugno 1963
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