Controcorrente - anno XIX - n. 36 - mag.-giu. 1963

Motivi polemici Il PortoSiamesedell'EsecutivAollorgoto Dopo molti mesi di attesa, in seguito a sollecitazioni e proteste di anarchici che non accettano la dittatura neo-bolscevica dei manipolatori della Fai e di Umanità Nova, gli illustri uomini dell'Esecutivo Allargato, senonchè giudici dell'inappellabile tribunale, sospettosi di tutto e tutti coloro che non si adattano alla loro mentalità presuntuosa di infallibili vestali dell'anarchismo, hanno, in un mese solo, dato parto a due nwneri del "Bollettino Interno". li primo numero non dice nulla che già non si sapesse oltre a qualche sennata proposta alla ragionevolezza e serietà nel lanciare bolle scomunicative e insinuazioni diffamatorie contro i dissenzienti e proteste al generale atteggiamento autoritario assunto dalla Commissione di Corrispondenza e i redattori di Umanità Nova. Il secondo numero vuole essere una risposta ai "critici" ed una giustificazione di tutto quanto è stato riprovato. E come di consueto si continua a inveire contro tutti i recalcitranti ad accettare il verbo borghiano collaudato dai suoi assistenti. A pagina 3 del Bollettino, sotto il titolo: "I FALSI PROBLEMI DELL'ANARCHISMO" si legge: "Si tuona da alcuni contro le cosiddette "scomuniche " in nome della libertà del dissenso (che nessuno si sogna di limitare>, perchè ad un dato momento un gruppo di compagni, a cui il Convegno di Senigallia ha affidato compiti di coordinamento, dichiarano di non voler nulla da spartire con gruppetti e pubblicazioni, (si trovano sempre i mezzi per un tal genere di attività) specializzati nella calunnia di bassa lega e nella denigrazione sistematica del Movimento e dei suoi uomini più attivi (vedi in particolare Carrara), oppure con uominini bollati come agenti dell'OVRA da una dimentica Federazione Laziale, oppure con sedicenti giornalisti che buttano fango sul Movimento italiano servendosi di fogli socialdemocratici americani, a sfogo di inconfessabili disegni e di antichi rancori personali. E che, in nome di questo principio si vorrebbe obbligare a considerare dei compagni gente simile, e a lavorarci insieme, quando alla loro inconsistenza morale si aggiunge, per alcuni di essi, un'assoluta incompatibilità ideologica, di costume, di educazione anarchica?" Il su riportato brano di una logica ecclesiastica, di quella in altri tempi usata per giustificare sentenze al rogo; della stessa logica che ha servito Stalin a liberarsi da ogni incomoda opposizione e critica, i signori dell'Esecutivo Allargato possono, senza menomamente errarsi, riversarla su se stessi. Non intendo discutere nè assumere la difesa di gruppi o individui al quale Il paragrafo riportato si riferisce, ignorando io la natura di quelle querele. Tengo però a dire, che dato le personali esperienze e la fonte donde quelle accuse si levano, prima di accettarle vorrei passarle al setaccio di parecchi treni carichi di sale. passo alla parte che mi riguarda: " oppure con sedicenti giornalisti che buttan fango sul Movimento italiano servendosi di FOGLI SOCIALDEMOCRATICI nordamericani, a sfogo di inconfessabili disegni e di antichi rancori personali". Ecco la motivazione della sentenza emessa contro di me dal tribunale faista dopo aver ascoltato le frottole interessate del loro infallibile papino. Per loro è bastato quello che ha detto Borghi per chiudere gli occhi alla verità. Nel riportare il paragrafo, le sottolineature sono mie. Si noti il plurale " Fogli" e "sfogo " di inconfessabili disegni ecc". La mentalità falsificatrice e la maldicente insinuazione degli inquisitori vecchi e nuovi vi è presente. Mi prometto ritornare su questo scritto e il suo estensore. Dei compagni mi hanno scritto di questa giuggiola sapendo che a me il Bollettino non viene inviato. Anche le corti le più forcaiole notificano ai condannati le loro sentenze. • • • • UN PO' DI STORIA. - Assai prima che avesse inizio la grande offensiva contro di me, insieme ad altro inviai a Failla mille lire per il Bollettino della Fai. Lo stesso, col quale mi incontravo sovente, mi informò di aver rimesso il danaro alla Fai. Uscito finalmente il tanto atteso Bollettino, a me non ne fu anviato copia e nell'elenco dei sottoscrittori non appariva la mia contribuzione. Il 15 giugno, assai a malincuore, scrissi a Failla per chiedere a lui la restituzione di un mio libro, e aggiunsi: "Non essendomi giunto il Bollettino della Fai, ritengo che la vostra Commissione non ha ritenuto opportuno inviarmene copia anche se non ha, fino a questo momento, fatto la cosa logica 4i restituire il danaro anUcipabo per la pubblicazione". Più tardi mi è giunto un vaglia emesso dall'ufficio postale di Avenza con la nota:. "Ero assente quando arrivò la lettera. Mi scuso per il ritardo a restituire il libro che spedirò raccomandato. Rimborso io per il Bollettino interno. Dopo mi farò rimborsare. Salute, ALFONSO F'AILLA" Questo mi ha fatto riflettere sul come le cose della Fai vengono amministrate, in preparazione della ordinata società anarchica dei signori dell'Esecutivo. Mi son domandato se ogni membro dell'Esecutivo CONTROCORRENTE - Giugno 1963 19

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