Controcorrente - anno XIX - n. 36 - mag.-giu. 1963

nelle sue implicazioni, è estremamente distruttivo della tesi dell'accusa. Certamente, se le impronte di Sacco e Vanzetti fossero state trovate sulla macchina impiegata nel delitto, quest'indizio sarebbe divenuto il maggiore, irrefutabile elemento nelle prove fornite dal pubblico ministero. Ovviamente, le impronte di Sacco e Vanzetti non erano sulla macchina. Questa è evidenza negativa ma il processo logico non si ferma a questo punto. Vi erano stati cinque uomini nella Buick. La teoria di Stewart includeva cinque persone - non solamente Sacco a Vanzetti, ma anche Boda, Coacci e Orciani. Se la teoria di Stewart fosse stata corretta in "qual• cuno " dei suoi dettagli, non è concepibile che le impronte digitali di alcuni dei cinque non sarebbe stata rinvenuta. Di quale importanza questo fatto sarebbe stato per l'accusa, con quale lietezza il pubblico ministero avrebbe presentato tale prova irrefutabile, corroborante, potrebbe esser compreso solo se si capisse con quanti sforzi questi abbia tentato di sostenere la teoria di Stewart durante il processo. All'inizio, durante una prima ispezione sul luogo, fu mostrata la casa di Coacci ai giurati, che venne loro descritta come "il quartiere generale dei banditi". Durante il processo, l'accusa tentò disperatamente di collegare Sacco e Vanzetti, con Boda, Coacci e Orciani. Il nome di Boda è menzionato in trentadue pagine dei verbali, quello di Orciani in undici, di Coacci in otto. Eppure, infine anche lo stato dovette ammettere di non aver prova positiva della presunta connessione. Le impronte digitali avrebbero dovuto offrire quella prova, e il più chiaro esempio di un'accusa senza principii si può trovarlo nella massima cura con cui il pubblico ministero evitò qualsiasi riferimento al riguardo. L'ispettore Chase, per esempio, fu chiamato alla sbarra dei testimoni. Gli fu chiesto cosa rivelarono gli esami delle impronte digitali? No. Il suo interrogatorio riempie solo mezza pagina nei verbali; gli fu domandato solo di descrivere come Sacco e Vanzetti vennero fotografati dopo il loro arresto. Nessuna domanda venne fatta a Chase o ad altri poliziotti fatti comparire alla sbarra dei testimoni sullo sviluppo delle negative delle impronte digitali ottenute dalla macchina dei banditi - impronte che, a quanto veniamo a sapere dal "Brockton Times ", furono sviluppate e vennero considerate lo indizio più importante nel caso fino allo arresto di Sacco e Vanzetti. Il quadro che emerge è molto chiaro. Vi erano cinque uomini nella macchina. E' possibile che, per una strana combinazione, le impronte delle due persone principali, Sacco e Vanzetti, possano essere state cancellate. Ma è difficile Immaginare che le impronte digitali di tutti e cinque gli uomini che, secondo la teoria di Stewart, dovevano trovarsi nella macchina, verùssero a mancare; nè è concepibile che, se qualcuna di esse fosse stata ritrovata sulla macchina, il pubblico ministero non se ne sarebbe servito nel presentare come prova a sostegno della sua tenue tesi questo essenziale, corroborante dettaglio. Il fatto che le impronte digitali non furono mai menzionate durante il processo, di fronte alla commissione Lowell, o al governatore Fuller - che furono seppellite e dimenticate, mai presentate - dimostra un'unica cosa: quelle impronte dovevano aver messo altre persone, della presenza delle quali l'accusa non potè rendere conto, nella macchina che la teoria di Stewart ·aveva già affollata fino ai predellini con Boda, Coacci, Orciani, Sacco e Vanzetti. -- -- --===--=-=-=---=---- CONTROCORRENTE - Giugno 1963 17

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