Anche se i democralici gli furono larghi di riconoscimenli, e lo richiamarono insieme ad altri a rioccupare il posto che aveYa avuto al Senato, e se in seguito lo inclusero addirittura tra i Senatori di diritto (per benemerenze democratiche cioè), del primo Senato della Repubblica, e se infine i giornalisti lo riportarono alla Presidenza della loro organizzazione nazionale, Bergamini - come, del resto, tenne a far presente Missiroli nel tesserne l'elogio funebre dinanzi alla bara - ebbe il raro merito che ad ogni uomo politico possa e debba essere reso: di avere 111antenuto una coerenZ<L mai smentitct per il mutare di eventi e di situazioni. Quanti possono, non diremo tra i den1ocratici, 1na tra i n1onarchici, ì liberali, i missini di oggi dire altrettanto e rivendicare lo stesso merito? A differenza cosi di coloro che hanno T R I B u N A Cosea postopel Dr. Brunori Mi si permettano due parole di chiarificazione all'articolo "Cooperazione Anarchica?" - "Parola del Popolo", pag. 26, numero 61. Il Dottor Brunori, scrivendo della recente pubblicazione: "Sul Compito Immediato e Futuro dell'Anarchismo" incorre in delle inesattezze e fa tale confusione che, se pur con rammarico, è duopo far rilevare. Tutto il contenuto dell'opuscolo non è altro che una esposizione teorica e pratica della necessità presente e futura dell'organizzazione anarchica di cui Sebastian Faure scrisse e Luigi Fabbri, Bertoni, Berneri ed altri discussero, concorrendo affermalivamente alle idee espresse da Faure. Ora, quel che scrive Brunori è tutta una sequela di fantasticherie incominciando da quando dice: "L'idea dominante in questi scritti è sempre la stessa avversione a tutte le forme di associaz'one ". Tanto per precisare, il soggetto trattalo dall'opuscolo è quello dell'organizzazione anarchica. E cos'è l'organizzazione se non una dcl1e tante forme di associazione? La qual cosa rende del tutto falsa l'interpretazione data dal Brunori. Gli anarchici si sono sempre liberamente associati a tutti i movimenti rivoluzionari delle masse proletarie e hanno partecipato alle lotte tra capitale e lavoro. Questi sono fatti indiscussi che neppure Brunori potrà negare. Io credo che quando si scrive con pretesa di serietà sia meglio non creare la confusione che fa Brunori quando fa entrare i cavoli a n1erenda II con i gruppi di sinistra". E' bene anche stabilire che fra gli anarchici non sono mai esistiti "rispettabili direttori "come nei partiti autoritari, e particolarmente nei partiti comunisti. E' un'altra inesattezza il far dire a Malatesta: "Non vogliamo la organizzazione voluto rendergli onore per ciò che non è stato e 11er m.e1·ìti che non pensò mai di doversi attribuire, noi che, insieme alla democrazia, amiamo e tenian10 in primo piano la dirittura e la coerenza, vogliamo rendere piuttosto omaggio all'avversario politico, che in Repubblica ha voluto mantenersi monarchico e fedele alla dinastria dei Savoia, quale era stato dagli inizi fino al termine della sua vita terrena. In tempi come questi di funanbulismo politico assai diffuso, non possiamo non sentire il bisogno di rendere omaggio all'ultimo dei monarchici del nostro paese. L'era della monarchia può davvero con lui considerarsi chiusa; mentre è incominciata da tempo ed è in pieno sviluppo l'era dei dittatori. da "Noi, Repubblicani" L B E RA ma l'armonizzazione ". Son cose che [al• s ficano l'altrui pensiero e, come ho detto sopra, non è la maniera di scrivere con serietà. No, Brunori: la tua interpretazione del pensiero di Malatesta ,e altri è terribilmente errata, offuscata dalla tua partigianeria. Per chi volesse copia dell'opuscolo malamente discusso da Brunori, per accertarsi dell'accuratezza delle idee in esso discusse, gli sarà spedito gratuitamente, scrivendo a Gamba, presso il gruppo E. Malatesta, Casa del Popolo, Piazza Ponchielli, Genova - Pegli. LORENZO GAMBA Genova, Mciggio 1963 ~. :f. :f. Rispondendao "Nomade" Su "Controcorrente", .. No1nade ", para• gana Stalin a Nerone, Tiberio e Caligola. Nerone, suonò innanzi a Roma in fiamme; Tiberio ritirassi a Capri per consumare i suoi delitti e sozzure; Caligola uccideva per sete di sangue, non in difesa d'una Rivoluzione: dunque, i confronti non vanno, caro Nomade; o sono ingiusti. Soltanto la fine del rivoluzionario Robespierre, e dell'umanista Marat, bastano a dimostrare cosa sono le rivoluzioni. E chiunque ha un po' di sale in testa, non stenta a capire che: dal 1917, ad oggi, qualunque debolezza, o tolleranza, nei paesi passati al Socialismo, non fa che aprire le porte alla contro-rivoluzione, cosi bene prospettata, or ora, da quel farabutto che per pochi voti non fu presidente degli SUA: "Dicky-Tricky ". Se poi si vogliono fare le rivoluzioni con l'anarchismo fj puro"; o si teme di rove• sciare Franco per tema d'un altro Castro "dittatore", il capitalismo non cerca che questo: non ti pare Nomade? O non credi sia questa la ragione, che, dopo Sacco e Vanzetti, i capitalisti non vanno più contro gli anarchici, ma dietro i comunisti? Cosa 18 CONTROCORRENTE - Aprile 1963
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