Controcorrente - anno XIX - n. 35 - mar.-apr. 1963

GENTE CONTIENE: i delitti di Franco - la malattia del Papa - Prominenti in 1iarata - Ricordo del Gen. Graziani - Gli scrupoli di Edda Ciano - I pi-eti e il fascismo - Giuseppe Saragat e " Il Progresso " - La pena di morte rimane in vigore - L'odissea di John Flenry Faull. - Jm,1es Cannon rettifica. Il 20 aprile 1963 il plotone d'esecuzione di Francisco Franco, ha funzionato ancora. In seguito a sentenza del Tribunale Militare, GIULIANO GRIMAU GARCIA, è stato fucilato. Sono stati inutili gli appelli e gli interventi di associazioni, di personalità, di istituzioni. Franco, il bieco tiranno, pupillo del Vaticano e glorificato dalla chiesa, ha aggiunto un'altra vittima della sua ferocia alle migliaia, sacrificate durante la sua ferrea e criminale dittatura. Sono ormai centinaia di migliaia le vittime di questo freddo e feroce mostro in sembianze umane. Le sue vittime non si contano. Le galere della Spagna rigurgitano di esseri umani che hanno r~clamato pane e libertà per i loro simili. Il nuovo delitto ordinato da questo sanguinario baciapile, che concepisce le sue vendette nel confessionale e nella sacrestia, è passato quasi inosservato dalla opinione pubblica. I governi "democratici" sono rimasti indifferenti all'eco della fucileria del plotone di esecuzione. Il che prova che la salute è in noi. A noi soli spetta il compito di vendicare le vittime delle iene reazionarie. La fucilazione di GIULIANO GRIMAU GARCIA dovrebbe spronare all'azione contro il macellaio di Madrid. Ogni azione è buona. I compagni di Milano che l'anno scorso sequestrarono il vice console spagnolo dimostrarono che tutti i mezzi sono buoni per punire le rappresaglie con le quali i mastini della reazione tentano di punirci. L'importante è fare. Attaccare in ogni modo, con qualsiasi mezzo. Non bisogna 'perdonare. Bisogna rendere pane per focaccia. Guai a chi dimentica. • Gli occhi del mondo sono sul Vaticano. Si annunzia che PAPA GIOVANNI XXIII è in fin di vita. SI è vociferato che il cancro consumi lentamente anche l'ultimo Papa. Questa esperienza del rappresentante di dio in terra, è in se stessa una lezione per i fedeli che credono nell'onnipotenza di dio. Infatti perchè il rappresentante di dio in terra dovrebbe esperimentare la stessa malattia terribile che causa la fine di tanti mortali? Questa tremenda lezione dovrebbe essere sufficiente a convincere che dio non interferisce di fronte alla legge della natura. Infatti se dio è onnipotente perchè permettere che il suo rappresentante sulla terra sia colpito come un mortale qualunque? Noi non vogliamo speculare con alla mente in ci fermiamo. deduzioni che deduzioni che si presentano circostanze come queste. E Chi sa ragionare faccia le le circostanze suggeriscono. il Nel numero di maggio 1963 "GUNS" - una rivista di carattere sportivo pubblicata a Skokie, Illinois - stampa un articolo di Shelley Braverman sul caso Sacco e Vanzetti. Il signor Braverman è un ben noto perito balistico e di armi da fuoco da oltre 30 anni. Egli definisce i giudizi e le opinioni espresse sulle evidenze tanto discusse nel caso Sacco e Vanzetti, completamente false. Nel corso dell'articolo Mr. Bravermann si domanda: 11 Furono Sacco e Vanzetti "framed '!" E risponde senza esitare: "Nella mia opinione entrambi quegli uomini furono vittime di una congiurn. Uno per uno, pezzo per pezzo, i testimoni e le evidenze usate dallo stato, sono state discreditale. Ora rimangono soltanto le evidenze nel campo balistico. - Ed è di queste evidenze che mi occupo. Data la sua posizione di perito balistico, il signor Braverman è in posizione di affermare che le evidenze usate contro Sacco e Vanzelti erano o false o malamente interpretate. Questa inattesa testimonianza è intesa a frustare in piena faccia Francis Russell, autore di TRAGEDY IN DEDHAM, il libro nel quale il signor Russell ha ammassato più distorsioni che non siano il numero delle •pagine. Il consenso sulla tela delle distorsioni contenute in questo libro, non potrebbe essere più unanime, fra coloro che conoscono bene il caso. Russell, il mercenario, ha poca ragione di essere orgoglioso. Barabba! • Alcuni lettori hanno suggerito di passare al pettine alcuni "PROMINENTI" che indossarono la camicia nera e che ora fanno sfoggio di linguaggio democratico. Ce ne occuperemo certamente. Specialmente di quelli che al posto della cimice fascista, hanno messo l'emblema della Stella della Solidarietà. Con gli anni che sono passati, sarà difficile ricordare nei dettagli le parate fasciste, col gagliardetto in testa, al grido di viva l'Impero, Viva il Duce. Allora si faceva a gara ad esibire la camicia nera, ed a seminare la calunnia contro i " nemici" della "patria". Ora i prominenti cafoni hanno imparato il linguaggio usato da "IL PROGRESSO ITALO-AMERICANO " e delle gazzette minori. Ora i cafoni prominenti che si sono spellate le mani per applaudire il duce e il fascismo, possono vantare di avere ottenuto le 'patacche dal governo che ha surrogato il fascismo. Fra questi svergognati si trovano campioni di farabutti come LUIGI SCALA, FELIX FORTE, ETTORE CAIOLA, e molti altri cantastorie dei quali avremo occasione di occuparci. Noi continueremo a mettere in vetrina i cafoni fascisti fino a tanto che avremo vita. Anche se è stata loro assegnata la patacca. 12 CONTROCORRENTE - Aprile 1963

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