sono Italiano, e in verità sono italiano. Ho sofrerto· più per la mia famiglia che per me stesso. Ma io sono cosi convinto di essere nel giusto che se voi poteste ammazzarmi due volte e se io potessi rinascere due altre volte, io vivrei ancora per fare quello che ho già fatto, Ho finito. Vi ringrazio". Quasi trentotto anni sono volati via dalla sera ln cui Aldino Felicani vide Sacco e Vanzetti per l'ultima volta. In questa sua tipografia di Milk Street (Via del Latte) 157, egli ha passato innumerevoli nollti per scrivere appelli e articoli e opuscoli in difesa dei suoi amici. " Sono morti " egli dice guardandomi con i suoi piccoli occhi miopi " ma non sono morti per niente, Dei non può sapere come stava la <povera gente quarant'anni fa. Da una parte c'ernno i ricchi, e dall'altra gli oppressi. I minatori guadagnavano un dollaro e venti al giorno; i tessitori cinque dollari alla settimana. Quand'el'lllno liberi, Sacco e Vanzetti hanno lottato per il benessere dei loro simili; e quando sono morti han difeso la libertà e l'uguaglianza per tutti. Mi ricordo che prima della grande guerra, i negrieri andavruto ln Sicilia e in Calabria ad assoldare contadini e braccianti. Sul momento li ingaggiavano con poche,lire, mentre poi incassavano i dollari. Mi ricordo ancora di povere famiglie del Sud dell'Itlalia che vivevano in una stanzetta, come bestie, per raggranellare un po' di denaro, ma poi i negrieri trovavano il modo di portarglielo via". Con la mano sinistra spolvera la sua ampia c11avatta nera, l'ultima cravatta alla Lavallière che sia rimasta in Milk Street. " Oggi le cose son cambiate " prosegue Fellcani " ed è una fortuna, Lia lotta di classe glielo dico io, fa ridere. E' diventata un picnic.,_ Pro "Controcorrente" "Non le sembra strano" lo dico "che lei sia l'ultimo degli italiani a difendere la causa di Sacco e Vanzett:i? Perchè la vedova Sacco non fa niente? Perchè non fan niente i suoi figlioli?" " Oh, no. Non dica cosi " interrompe Felic-an1. " E' gente bruciata dalla catastrofe. La povera Rosa Sacco, da più di ,trent'anni, non ha <più voluto vedere nessuno. Si è risposata e vive in un paesetto non lontano da qui. Non domanda altro che d'essere lasciata in pace ... E anche i figlioli, Ines e Dante Sacco, evitano di comparir sui giornali. Io li capisco, sa, e mi me!tto dalla loro parte. Prenda li Dante, per esempio: ha un buon posto col Governo, insegna aeronautica in un'Accademia militare. Lei sa che tempi corriamo. La pubblicità gli darebbe più fastidio che altro ... Per me, Invece, è un'altra cosa. Io non ho niente da perdere, e tirerò calci flnchè avrò flato". Dopo essersi pulito gli occhiali col fazzo· letto, Aldino Felicani riprende: "Ma lo sa quale fu il mio dolore? E il dolore di Sacco e Vanzetti? Quando la tragedia batteva le ali, l'Italia, la nostra Patria, non ci diede una mano". Dicendo questo, il tipografo dl Milk Street si infiamma. Il suo italiano del primo novecento si gonfia come una vela. C'è qualcosa di patetico in questo anarchico che parla ancora come Turati e Cavallotti. "Ora io non chiedo altro che questo. Chiedo che i miei amici Sacco e Vanzettl siano lavati delle colpe che non hanno commesso. Voglio che siano riabilitati anche in Italia, a Torremaggiore, provincia di Foggia, che è il paese di Sacco; e oa Villafalletto, provincia di Cuneo, dove è nato Vanzetti. Sia ben chiaro che non erano due gangsters: erano due galantuomini". Nantas Salvalaggio "Controcorrente" è una fra le più vecchie pubblicazioni anarchiche, a indirizzo eclettico, inconcepibilmente ostracizzata da tutte le altre pubblicazioni anarchiche di lingua italiana. Inutile star Il a cercare d'intuirne le ragioni. Dirò soltanto che il vuoto e il silenzio ostinati che si fa intorno ad essa è poco anarchico e assume il carattere di qualcosa che rasenta la censura, specialmente in questo momento in cui il Libero Pensiero a qualunque scuola esso appartenga - anche se non anarchica -insorge unanime a condannare qualsiasi forma di esosa censura. Invito perciò l miei compagni d'Italia, a qualunque tendenza dell'anarchismo essi appartengano, a richiedere e leggere "Controcorrente ", inviando il proprio indi• rlzzo al compagno ERNESTO BOZZO, Corso Sardegna 56A/15-GENOVA o direttamente a: ALDINO FELICANI, 157 Milk Street, BOSTON, MASS. (U.S.A.) Per contribuzioni in denaro indirizzare invece al compagno GIUSEPPE RIVA, Via Molassana 75/A GENOVA <Molassana). Aiutate, leggete e diffondete " Controcorrente "! VIRGILIO GOZZOLI AVVERTENZA:-n denaro introitato sarà devoluto ad inlziatlve di Propaganda. Fln qul fu destinato a beneficio delle Vittime Politiche. CONTROCORRENTE - Febbraio 1963 9
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