Controcorrente - anno XIX - n. 34 - gen.-feb. 1963

Ed il termine ultimo di presentazione fu stabilito per Il giorno 28. Nei giorni immediatamente precedenti i rastrellati furono inviati verso famosi campi di concentramento In Germania. Ed all'alba di quel lontano 28 settembre '43 a Napoli divampò la rivolta. La notte fra il 27 e il 28 fu un febbrile procurara.i di armi. Dagli scantinati più umidi, dalle sacrestie delle parrocchie e dalle corsie degli ospedali ,ove s'erano rifugiati, volti emaciati di popolani, giovanissimi "scugnizzi", soldati sbandati armati alla meglio irruppero nella piazza contro quei tedeschi che :fino allora avevano imperversato con la loro ferocia, le loro sevizie, la loro brutalità. Ebbe inizio cosi l'epopea: frutto spontaneo della generOISa anima popolare. Nessuna organica preparazione v'era stata. "Se di preparazione si volesse parlare - scrive il Barbagallo - non ci sarebbe quindi a riferirsi che alla improvvisa formazione di quelle schiere di giovani chiamati al "servizio obbligatorio", i quali non si erano presentati, si erano nascosti, e avevano curato di p11ocurarsi qualche arma, decisi a vendere cara la loro libertà". Le armi, ricercate un po' dovunque, furono ripescate anche in mare. SI trattava di quelle stesse armi che i tedeschi avevano gettato, dopo averle con la forza sottratte ai presidi militari. Nessuna zona di Napoli fu estranea alla ln:surrezione. Dal popolare quartieve del "Vasto" alla ridente collina Vomerese, da Via Roma al Museo Nazionale, da Porta San Gennaro a Capodimonte, da San Ferdinando alle parti più remote: Napoli democratica non smentiva le sue tradizioni. Gli scontri che si ebbero al centro furono numerosi. Memorabile è quello avvenuto il primo giorno nei pressi del Museo Nazionale fra patrioti, armati di fucili, da una parte e i tedeschi che avanzavano addirittura con carri armati del tipo "Tigre" scendendo da Capodimonte. Questi ultimi, pare impossibile, furono costretti a ripiegare. Nei giorni successivi, al Vomevo la lotta fu più cruenta. Il "Fronte Unico Rivoluzionario" coordinava le operazioni e ad esso si affiancavano tutti i cittadini che agognavano un poco di libertà e la fine delle sopraffazioni teutoniche ormai insopportabili. L'avv. Fermariello fu tra i primi, ed il C.L.N. lo nominò poi sindaco di Napoli. Al campo sportivo del Vomero si ebbero i oombattimenti più decisivi. Il crepitio dei moschetti riecheggiò Il per quarantotto ore di seguito; e i patrioti riuscirono a piegare i nazisti che nell..t palazzina del campo (sede del Comando della zona) trattenevano numerosi ostaggi. Il Fronte Rivoluzionario lanciò un proclama, il primo, nel pomeriggio del trenta settembre. Le copie dattiloscritte furono clandestinamente diffuse. In esso s'incitavano i cittadini alla calma e si annunziava la prossima capitolazione dei tedeschi. A Capodimonte invece I patrioti combatterono fino all'alba del 1.o ottobre. L'aurora di questo giorno finalmente coincideva con l'ingresso in Napoli di truppe Alleate provenienti da Pompei. La folla, festante e commossa, quella stessa folla che aveva assistito agli eccidi e alle razzie, piangeva per la gioia. Ed il tricolore sventolava dalle finestre salutando la fine dell'eroica rivolta popolare. Le mamme, le spose, le sorelle versavano lacrime sul corpi straziati di figli, di mariti e fratelli di donne ch'esse non conoscevano. Nei posti di combattimento, laddove caddero questi oscuri eroi, resta il marmo a ram• mentare le gesta. Furono etSSia lanciare Il primiero grido di ribellione aperta ai tedeschi. L'Italia democratica e antifascista, 1o raccolse, e condusse la Lotta di Libera• zlone alla sua naturale apoteosi il 25 aprile del 1945. Mario Del Vecchio Da "La Voce Repubblicana" 26 Aprile 1955. "IL PONTE", il fa•cicolo del 111ese di luglio, ha pubblicato l'esito ,li un proce8'o che ha avuto origine nell'epoca della " caccia alle streghe ,, del periodo niaccartista. E' una informazione che tleve essere conservata. Il 29 giugno 1962 si è concluso in un tribunale di New York un processo intentato da una delle vittime, Una delle vittime delle false accuse dei rnaccartbti, il conimentatore televisivo ]ohn Henry Faulk, è stata riabilitata. I suoi accusatori sono stati condannati a pagargli oltre. due niiliardi di lire per risarcimento di danni. Le accuse di filocom,unismo contro Faulk 1>ennero pubblicare nel 1956 da un giornale maccarli&ta: " rigilanza! ". Subilo dopo Faulk venne licenziato dalla CBS e da allora trovò sempre lr,tte le porte chir,se e rimase senza lavoro. Altre per&onalita del Cinema, del Teatro e della TJI hanno deposto al processo narrando corne la loro attivitR professionale venne troncata a cau,a della follia maccartista che per anni travolse l'America. CONTROCORRENTE - Febbraio 1963 25

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