Disco rosso LA LUSSURIA CRISTIANA Dopo aver celebrate le nozze d"oro, con una parentesi di quaranta anni di separazione legale, dato che in Italia non vi è il divorzio, ora riprendo moglie; anche per affermare quanto l'Italia, vera papilandia, abbia posto nei paesi sotto sviluppati nel ,più elementare rispetto all'amore. Costretti gioco forza, fra mille vincoli legali, lo Stato italiano mi ha rifiutato per quaranta anni di legalizzare il patto che desideravo concludere con una compagna. Maria, Luisa Pellegrini Bonato non ha bisogno di presentazione; a sedici anni veniva incarcerata per.. . complotto contro lo Stato! e subita diciotto mesi di segregazione cellulare a MHano, nel carcere dove lo stesso poi fui per la stessa idealità. Ne usciva assolta, con le lunghe trecce impastate di uova di pidocchi; fuggiva, vestita da monaca, dal riformatorio ove volevano ... raddrizzarla, e, tagliate le trecce per averne denaro, passava in Francia clandestina, la neve fino al ginocchio. Il resto non ne è stato che la conferma. Ora, parlando di nozze prossime, ho voluto consultare il diritto canonico nei 132 articoli che esso dedica al matrimonio: contratto naturale, sacramentale, giuridico. E sono caduto dalle nuvole, come ,imag.ino abbiano a farlo quanti cattolici a caso dovessero rileggerlo o rileggermi in queste righe. Perchè, secondo la Chiesa cristiana cattolica apostolica romana, (il cattolico e l'apostolico sono due falsi) il diritto che nasce dal matrimonio è quello di disporre liberamente del corpo del coniuge. Tale e quale. L'uomo della donna, la donna dell'uomo. Il che se è espresso con termini più velati nel diritto civile, con la coabitazione, è posto in termini nudi e crudi nel diritto canonico, fino a costituire una vera e propria schiavitù reciproca, che sorpassa ogni limite di quel rispetto che viceversa è alla base di ogni contratto. E al di là di questo flore brutale, spinoso, direi velenoso, della morale cattolica, un'altra gemma vi ho trovato, e cioè che la Chiesa cattolica ammette fra i coniugi tutti quegli atti che l'uno verso l'altro possa immaginare a stimolo della fun2iione procreatrice. Ogni lussuria concessa, in questo piano inclinato a offrire nuovi fedeli .... paganti alla comunità. La Chiesa nel matrimonio non vede che li figlio. Cioè la continuazione della razza; la fun2iione che compiono a loro stessa insaputa, senza averne coscienza, tutti gli animali. L'uomo è adeguato, secondo tale codice, al lemure dal quale proviene; come quello tu perpetuerai li tipo d'animale che sei; questo è per me, essa afferma, la santità del matrimonio, tutto vi è permesso, pur di dare nuovi soldati da sacrificare ora alle glorie del paradiso, ora alle atroci sofferenze dell'inferno: tocca a chi tocca. Come ,poi il mistico sia intrecciato al profano, nel diritto canonico, è un labirinto nel quale è il caso di dire: si salvi chi può. Udite. "La causa prima operante nel matrimonio è la grazia: la divina virtù operante in esso". Ammettiamolo, supp<;>- sto ma non concesso. Ma più oltre si legge: "La grazia è l'effetto del sacramento del matrimonio". E qui non vi è barba di santo che ne possa sortire: da che la Grazia o è causa o è effetto; questa sua doppia qualità affermata solennemente è l'equivoco immanente in tutte le posizioni che fanno da piedistallo al soprannaturale. E si aggiunga che sempre lo stesso codice afferma che il consenso non è che una causa secondaria, pur essendo, si aggiunge parte essenziale. Come una parte essenziale possa essere classificata quale parte secondaria, è affar loro! la logica qui non ha nulla a che farci, almeno per un cervello normale. Poi non avete che a dilettarvi ulteriormente leggendo che " la grazia si può avere nel matrimonio indipendentemente dal sacramento" cioè, in parole povere, che i concubini che non hanno il sacramento, possono godere della grazia divina ..... egualmente. Sfido chiunque fra gli sposi cattolici, che si sono uniti col sacramento nel passato anno, ad aver letti i 132 canoni del diritto canonico che li riguardano; ancor più, se una coppia sola ve ne fosse, ad averne capito qualcosa. La differenza poi fra l'uomo e la donna in tal campo viene ben precisata da questo compendio di leggi... . della saggezza cattolica. E anzitutto che nulla si oppone alla donna di produrre con mezzi propri lo spasmo, ove la fretta del marito la lasci a mezza strada. In ,parole povere si tratta di una sanzione dell'onanismo femminile. Questo infatti non incide per nulla sulla procrea2iione possibile o no, e la morale cristiana non ha di mira che la procreazione. Viceversa, per l'uomo, l'inferno è là ogni qual volta egli osi seminare in terreno non fertile. Il che in fondo è una sanzione della prostituzione, del resto sempre protetta dalla Chiesa, in quanto, in tali unioni, li grano trova il suo cerreno adatto; quello che poi avvenga restando nel mistero della grazia divina. Che la concupiscenza sia stata trattata coi guanti della Chiesa, risulta dall'ammettere essa la copula anche fra gli sterili, o ,per vizi congeniti o per cause di età. In tal caso l'unione è ammessa come rimedio anche nei periodi, come l'infallibilità pontefioia ha sanzionato di recente, nei giorni sterili della donna. . . e non sono pochi. Questo complesso di svergognata lntroCONTROCORRENTE - Febbraio 1963 23
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