diventerà un dato di fatto quando gli uomini cominceranno a migliorare se stessi; cominceranno cioè ad essere degli individui veramente pensanti e non delle banderuole agitate da passioni indistinte ed incontrollate. IV - Scopo delle polemiche Gli individui litigano perchè i loro interessi pratici, o la loro sensibilità morale è stata toccata; ma perchè litigano i gruppi, specialmente se si dicono disinteressati alla conquista del potere e paladini di un ideale? Mi sono posta questa domanda, avendo notato con stupore come litigavano tra loro i gruppi della cosldetta sinistra. E che cosa ho scoperto? che se i progressisti sono veramente tali, ossia veramente si adoperano per cambiare l'ordine esistente al fine di ottenere una migliore giustizia sociale,litigano tra loro per amore dell'etichetta. Mi spiego più chiaramente. Si sa che il fenomeno delle "quinte colonne", in questa epoca d'ipocrisia e di confusione di lingue non mai prima raggiunte, sono largamente in uso: agenti segreti delle varie polizie del mondo prendono posto tra gli aggruppamenti rivoluzionari, e viceversa. Ma non te:1iamo conto di queste finezze diaboliche troppo difficili ad essere controllate e provate per chi, come me, rimane fuori di gruppi e gruppetti e guarda alla larga a quello che avviene. \'ediamo perciò solo cosa succede ai " buoni" quelli cioè dediti veramente al trionfo della causa che predicano. Perchè essi litigano tra loro? Per amore della gloria, per bisogno di espandere il povero "Io", attribuendosi meriti che con tutta probabilità dovrebbero piuttosto rimanere anonimi, perchè prodotto di uno sfor,:o collettivo non deliberatamente attualizzato con l'attività dei medesimi individui. Quando un fatto con un discreto significato politico si avvera e si dimostra efficiente sotto tutti gli aspetti, molti sono quelli che si fanno avanti per attribuirsene il merito. Ma quando un avvenimento presenta angoli difficili, o è in stato di fallimento, i responsabili sono sempre irreperibili; oppure i migliori pagano anche per lo sbaglio che non hanno fatto. Ma forse se rimandiamo i lettori -a polemiche veramente recenti, anzi attuali, essi potranno capire meglio, e formarsi una loro idea in proposito. Nell'articolo "Gli urlatori della libertà" pubblicato da "L'Espresso" N.ro 48, il 2 dicembre 1962, l'autore Enrico Nassi principalmente diceva che quelli che riescono a smuovere la monotonia in cui s'impantana la lotta sociale, sono dei ribelli in seno stesso ai movimenti politici a cui appartengo.no. Parlando degli anarchici scriveva: " Entrare in contatto con gli anarchici non è cosa semplice. Da molto tempo infatti gli aspetti più interessanti del fenomeno si svolgono al di fuori del movimento ufficiale, che i giovani considerano un'accolta di parrucconi e di velleitari, legati al loro rivoluzionismo da una passione senile. Quello che sopravvive, e che interessa mettere in luce, è ormai uno stato di animo che difficilmente si concreta in un'organizzazione. Non c'è nulla di più diviso degli anarchici. Le associazioni, le sigle, i giornali fanno capo a gruppi spesso in polemica l'uno contro l'altro. Atteggiamenti anarchici, e vagamente nichilisti, inoltre, si trovano in tutte le formazioni politiche di sinistra". Molte repliche sono apparse su numeri successivi dello stesso giornale, o sulla stampa rossa, gialla, nera... Scopo unico di tutte le repliche ... attribuirsi merito di certi particolari, o rivalutare fatti dal punto di vista dell'interesse del grupppetto tale o tal'altro. Ma nessuno si è sentito in dovere di fare, o di dire qualcosa, per chiarire il grave fatto che lo spirito costruttivo dell'anarchismo si trova fuori del movimento ufficiale. A questo punto voglio ricordare al lettore quanto dissi un'altra volta: che gli anarchici ormai vanno bene d'accordo con il conservatorismo americano. Dopo di che mi piace di mettere in rilievo un'altra notizia apparsa su " L'Espresso", giornale in genere bene informato. Nello articolo citato si diceva anche che, giovani di diverso aggrupamento politico si comprendono e si rispettano; lavorano insieme, indipendentemente dalla marca di origine. Che significa infatti l'etichetta comunista, anarchico, troskista, bordighiano ecc ... quando seriamente e con tutta la generosità degli anni verdi si è pronti per una azione di miglioramento sociale? I giovani che hanno una coscienza politica moderna, hanno capito che se è bene appartenere ad un gruppo politico che è a loro più congeniale, è altresl un bene non fossilizzarsi in esso. Essi si sentono perciò liberi di riaggrupparsi, organizzandosi e disorganizzandosi in armonia con le esigenze di fatto. Il mondo cammina e progredisce, malgrado i tentativi dei vari ducetti politici, dei vari re del petrolio, dei vari principi di sangue più o meno reale, che vorrebbero mantenerlo fermo in posizioni comode alle loro velleità o ai loro portafogli. Nada Serano CONTROCORRENTE da noia a plu' d'uno. Il suo linguaggio e' risentito. peli sulla llng'Ua. Non misura i colpi di frusta. I mascalzoni sentono qualcuno che li tiene d'occhio. Il nostro taccuino e' pieno di annotazloru. rall dl Mussolini saranno ricordati. E' questione dl tempo. Non ha che c'e' I capo16 CONTROCORRENTE - F~bbraio J~63
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