Controcorrente - anno XVIII - n. 30 - mag.-giu. 1962

Donne della resistenza LivioVenlurini-RosoZonolli Alle donne dt Bologna é dedicata questa memoria di donne cadute come soldati in guerra per la Resistenza. Serva la loro testimontanza a rendere pitl estesa la lotta, più libera la strada verso la vittoria di un ordine nuovo, di pace, di lavoro e di libertà, non lontano ormai nell'avvenire. 11 I grassi scarseggiavano in tutta l'Italia occupata. Direi che era una razione da ridere che cl davano con quella nostra povera tessera. Ml ricordo, cosi, qualche cosa: per esempio un uovo al mese. Il resto In conseguenza. Però si era attaccate al nostro avere, chè almeno un giorno o due o tre durasse, e per il resto bisognava arrangiarsi. Accadde ad Imola che non dettero I grassi della tessera: il pochissimo che perveniva. Le donne attesero pazienti, andavano a chiedere alle botteghe: "Sono arrivati i grassi? " e mostravaoo la tessera con i bollini intatti. I bottegai erano ancora più costernati, temevano di perdere i clienti per le altre cose permesse, si scusavano come se fosse colpa loro. "Non sappiamo il perchè, ma I grassi non li abbiamo avuti. Quante volte siamo andati a chiedere se ce Il danno. Rispondono che non ce n'è, Credete, noi abbiamo !atto il possibile". Le donne lo sapevano che I bottegai avevano "fatto il possibile". Era loro Interesse. Non ci sarebbe stato ragione di agire altrimenti. Dipendeva dunque da quello strano governo che allora era In !talla, o almeno per Il momento nella più gran parte dell'Italia e cioè la repubblichina di Salò. La quale, a sua volta, aveva partorl to qua e là molte repubblichine che si governavano a proprio modo, avendo essa ben altri guai. Anche Imola era cosi: una S'OI'ta di feudo e I suoi signorotti vivevano tranquilli e sicuri e credevano chi sa con quale esagerata euforia, che il benessere non dovesse mal finire. Fini la mattina del 29 aprile, quando le donne si stancarono di aspettare i grassi, che, divisi fra tutta la popolazione risultavano per ogni famiglia un peso minimo, ma, trattenuti da oltre due mesi nelle case di quei cinque o sei reggenti, non solo procuravano una grande abbondanza alle loro cucine ma permettevano anche graditi regali ad amici vicini e lontani. Insomma le donne andarono In piazza. In cinquecento con la borsa della spesa, molte con I bambini In braccio o per mano. Si misero sotto Il municipio, cominciarono a gridare: "Vogliamo I grassi della tessera. E' ora di finirla che ve ll mangiate voi. Basta con tutte queste porcherie! " Ve n'erano di quelle venute da Sesto Imolese e Ponte Santo, in lunghe flle di biciclette. Si erano dovute buttare nel fossi per le strade perchè i caccia bombardieri cosiddetti alleati si calavano In picchiata a mitragliare gagliardamente, anche se era passata la " cicogna" e aveva trasmesso che si trattava di donne in giro per l fatti propri e non di una colonna di militari tedeschi. In mancanza di meglio qualche cosa dovevano pur fare gli aviatori di quei caccia bombardieri angloamericani. Voli di allenamento e sparare a pieno o a vuoto per non fare arrugginire i nastri delle mitragliere. In un modo o nell'altro le donne arrivarono a dar mano a quelle di Imola. E ancora gridarono per i grassi nella piazza sotto le finestre del municipio. Anzi l'arrivo delie compagne di fuori dette plù grande abbrevio alla manifestazione, e le grida aumentarono: "Basta! Bastai Dateci quello che ci viene!" senza contare parole più svelte in dialetto che in lingua, e difficilmente traduciblll. Si misero d'accordo, le donne, che una delegazione entrasse nel palazzo comunale, polchè carabinieri e militi della " guardia nazionale repubblicana ", cioè quel tali dhe volenti o nolenti od incoscienti avevano costituito il disgraziatissimo esercito di Salò, piantonavano con Indifferenza l'ingresso, non sapendo davvero in tanta confusione che misure fossero da prendere. Furono scelte sei donne tra quante aveva.no più bambini a carico. Entrarono. Gli annlge'i non ostacolano il passaggio. Una pausa di attesa dentro Il comune e fuori della piazza. Uno dei reggenti, Il responsabile, è a!:Sente. L'impiegato dell'uffi.cio annonario, pallido come uno straccio lavato, ha detto, sulla soglia dell'ufficio, che lui non ne sa niente, che "se ne vadano, signore, altrimenti potrebbero passare del guai". Le " signore" ridiscendono In ,piazza senza nulla di fatto, rinunciando Immediatamente alla loro signoria. A questo punto si comincia a far sul serio. L'intera piazza insorge, chiede a gran voce il responsabile, rimprovera le baldorie e conoscenza, grida nomi e cognomi, specifica date Infauste. Le donne dicono quello che sanno, e sanno molto, troppo per coloro che certe cose credevano dolcemente celate. Agli urli ripetuti sl sparge Il panico tra I 6 CONTROCORRENTE - Giugno 1962

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