Controcorrente - anno XVIII - n. 30 - mag.-giu. 1962

"Giovanna Berneri in questi ultimi 25 anni ha scoperto una nuova se stessa non "malgrado" ma a causa della morte dei suoi cari. Ella sarebbe poi l'ultima a negare, ad onta della poco felice circostanza della loro separazione, la positiva contribuzione di Cesare Zaccaria (che è morto solo pochi mesi fa) al suo essere di questi anni. Per opera di lui ella fu salva alla fine dalle ansietà e dall'insicurezza materiale, ed essendo già allora di mezza età, usò tale circostanza non per starsene a godersela, ma impegnandosi completamente per il movimento anarchico. Con lui ella imparò anche Recensioni a superare la modestia e la timidezza nello esprimersi. Entro le sue limitatezze, di cui era profondamente consapevole, G. Berneri negli ultimi anni sviluppò l'abilità di esprimersi chiaramente, convincentemente e razionalmente." Cosi per udire una voce onesta e rivedere nel loro esatto valore uomini e fatti dobbiamo leggere la stampa estera e poi ci si domanda perchè noi italiani siamo sempre alla coda nelle relazioni internazionali. Nada Serano RIVELAZIOCNHI ESCONCERTA TOGLIATTI E STALIN cli Giulio Seniga - (Sugar Editore, Milano, Lire 600). Delle relazioni tra il padrone del partito comunista italiano ed il defunto tiranno russo scrive Giulio Seniga. Egli è stato per oltre un decennio un alto funzionario del partito ed a lui venivano affidati incarichi delicatissimi e segretissimi: addetto al seguito personale di Togliatti e segretario privato di Secchia, secondo al comando dell'apparato bolscevico italiano. Altra dmportante carica del Seniga è stata quella di fare la spola tra Roma e Mosca, quasi sempre incaricato del trasporto di documenti e messaggi segreti ed altri valori. In tanta confidenziale ,posizione egli ha potuto apprendere e vedere con i suoi occhi e sentire con le sue orecchie cose da far rivoltar lo stomaco ad ogni animo e mente onesta. Ai giorni della rivoluzione ungherese il Seniga ha deciso di abbandonare il partito e denunziare tutto il marciume di cui era stato testimone. Pubblicò dapprima una serie di "Lettere ai Compagni", facendo rivelazioni che al tempo (1955-56) suscitarono clamore internazionalmente. Lo scorso inverno, jn seguito agli eventi causati dal XXII congresso del PCUS, Inclusa la rimozione e cremazione dei resti di Stalin dal mausoleo della Piazza Rossa, Seniga opportunamente ha dato corso alla pubblicazione del libro col quale mette in evidenza le passate relazioni tra Togliatti e Stalin; il servilismo del primo per il secondo, l'umiltà e fedeltà pecorile dell'agente esecutore di azioni degradanti dello schiavo per il !)'adrone. Seniga dapprima ci presenta a Mosca un Togliatti troskista, poi bukariniano ed Infine tutto staliniano; sempre pronto a gettarsi dalla parte di chi appariva il più forte. Più tardi ce lo presenta in Spagna, durante la guerra civile, agente speciale di Stalin operante col nome di Ercole. Fu lui che da Parigi, più che dalla stessa Spagna diramava gli ordini che infine causarono il tri·onfo del boia Franco. Fu Togliatti ad ordinare il massacro di centinaia di anarchici, sindacalisti, trosklstl e socialisti della Catalogna. Direttamente su Ercole si fan cadere la responsabilità dello assassinio di Nin, Berneri, il nipote di Francisco Ferrer e molti altri. L'autore fa altrove una relazione documentata della baraonda moscovita in seguito alla morte di Stalin. Trame e intrighi tra individui e gruppi contendendosi il potere. A Secchia, numero 2 del PCI gli eventi fecero esclamare: "Sono un covo di briganti. .. se succederà qualcosa anche a Molotov, non crederò più a nulla". Questo dopo l'esecuzione di Beria, il quale fu fatto fuori non ,perchè egli fosse stato di Stalin più complice degli altri, ma perchè al momento egli appariva l'avversario più formidabile nella lotta per la successione. Seniga che in quei giorni insieme a Secchia e Togliatti si trovava a Mosca, tra gli altri riporta questo episodio: "Tutti i dirigenti sovietici, da Molotov a Krusciov, erano allora concordi nel denunciare senza reticenze le colpe e i crimini di Stalin e di Berla. Pietro Secchia, che aveva azzardato una timida domanda sulla consistenza delle informazioni che facevano di Beria un agente degli imperialisti fin dal 1919, si senti interrompere bruscamente da Molotov, mentre Krusciov assentiva, con le seguenti parole: " Q11,estecose ve le diciamo noi e ciò vi deve bastare ". Dopo la destalinizzazione, Seniga - e con lui tanti altri - han creduto giunto il momento e quindi sperato in un accelerato processo di detogliattizzazione del partito comunista italiano. Fin'ora nulla di eccitante ha trapelato pubblicamente mentre si sa della sorda lotta che continua nel retrobottega del partito. Quarant'anni di esercitazione all'adattamento, al saper mutar posizione con prestiginosa abilità, han dato a Togliatti un incalcolabile vantaggio in rispetto ad ogni opposizione. Togliatti ha togliatizzato il partito italiano come Stalin aveva stalinizzato quello russo. Il oolto della personalità praticato nel PCI è descritto da Seniga con tocchi di penna 22 CONTROCORRENTE - Giugno 1962

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