Controcorrente - anno XVIII - n. 30 - mag.-giu. 1962

In quanto a Cesare la verità è che quando è morto, sul suo tavolo di lavoro, vi è stato trovato il secondo volume del Rocker " Nazionalismo e Cultura" di cui stava curando l'edizione in lingua italiana, dopo di avere già aiutato a varare la pubblicazione del primo volume qualche anno fa. Stava altresì lavorando con un gruppo di bambini che aveva preso nella sua casa di Sorrento co.me primo nucleo di quella colonia permanente che era stato il sogno di tutta la sua vita. Aveva poi scritto, qualche mese prima di morire, ad alcuni compagni di America per ricominciare la pubblicazione di un bollettino privato che diffondesse notizie o gettasse luce su aspetti della vita moderna che la stampa ufficiale voleva fossero ignorati. Qualcosa del genere aveva fatto prima della guerra, con la collaborazione di quei giovani che durante il fascismo arrivavano a casa sua per protezione ed aiuti. L'idea di allevare dei giovani agl'ideali libertari in clima di libertà, è stata nel programma di Cesare sin dalla sua giovinezza, quando all'inizio del secolo, fascismo e reazione internazionale stroncarono ogni velleità di libero ,pensiero in campo culturale e politico. Cesare e la sua prima moglie, Marina Lombardini, costruirono la casa che ospitò la Colonia Berneri in Sorrento, durante o poco prima della guerra di Spagna, quando cioè I Berneri avevano ben altro ,:ier la mente. Quando la casa non era , stata ancora completata gli Zaccaria cominciarono ad ospitare in essa, come nelle altre loro case, giovani attivi e sensibili in cui essi speravano di trasfondere quegli ideali di libertà e di onestà per cui loro vivevano. Bambini malati, orfani, o semplicemente poveri, hanno ricevuto da questa coppia, esemplare per la loro abnegazione e la serietà dei loro propositi, libri e lezioni gratis per corsi completi di studio; vitto ed alloggio quando era necessario e possibile; notizie di vita e visioni di cultura moderna, agitantesi al di là delle barriere ben custodite dell'Italia di Mussolini. Giovanna Berneri rluscl a prendere il posto di Marina nella vita dl Cesare proprio perchè prometteva d'impegnarsi più a fondo nel lavoro di una colonia educativa stabile che fosse anche la casa e la famiglia del piccoli ospiti. Marina era stanca delle tante iniziative che Cesare cominciava, ma che poi lasciava a lei sola da portare a termine, malgrado le difficoltà che s'Ingrandivano lungo la via e talvolta apparivano Insormontabili. Giovanna Bernerl fu prelevata dagli Zaccaria dal suo conftno di Lacedonia alla fine della guerra e fu ospitata nella loro casa, ma in breve ne divenne la padrona e ne estromise completamente Marina, precludendole la via non solo al cuore ma alle finanze di Cesare. Marina, Inoltrata negli anni e con deficienze visive piuttosto gravi, dovette adattarsi all'insegnamento in scuole o famiglie private per sopperire al bisogni suoi e del figlio che con Cesare aveva adottato, dato che la pensione che riceveva, quale ex insegnante delle scuole pubbliche, non era bastante, ed il cuore della seconda Signora Zaccaria era chiuso ad amici e parenti del marito ai quali pur doveva riconoscenza. Ma la Berneri era altresì lontana dal potere dare quel complesso di attività indispensabili per portare avanti un progetto tanto ambizioso come quello di Cesare. Altro è promettere, altro è il potere fare. Cosi Cesare cercò aiuto e comprensione morale in una terza donna più giovane delle due e più preparata per una cosi delicata missione educativa, e quest'ultima è stata la madre spirituale dell'iniziativa di questo uomo, ormai stanco e tanto angustiato dopo il suo allontanamento dal cerchio della Giovanna. Quando questa donna era viva ed all'apice della sua gloria, ho espresso la mia disapprovazione per il suo operato con compagni, o esponenti del movimento, in New York come a Genova. In risposta ho ricevuto qualche attacco alle spalle o l'ammonimento: "A noi la vita privata non interessa! ". Quasi che fosse possibile essere al tempo stesso lupo ed agnello. Non esistono esemplari del genere in natura, ma soltanto una delle due bestie che talvolta si camuffa nell'altra pigliandone l'aspetto esteriore. Chi ha voglia di sapere la verità può indagare e troverà più di una prova concreta del fatto che sto denunciando e cioè: il capovolgimento di valori nel post-mortem di questi due personaggi. Perdoniamo ai morti i loro torti ma non ai vivi che perpetuano certi obbrobri. Non è infatti possibile parlare di rinnovamento sociale, di movimento di avanguardia, d'ideali superiori quando tra noi si determinano e si secondano ingiustizie cosi grossolane. Cesare ha accumulato la sua fortuna economica con la sua professione di competente ingegnere navale, alla quale era pervenuto dopo il matrimonio con Marina e per l'aiuto morale e materiale di lei. E' stato un generoso autentico ed un amante della libertà in un modo che pochi anarchici di mia conoscenza lo sono. Era interessato ai problemi sociali per un,bisogno suo intimo ·e non per desiderio di coreografia o di piattaforma di lancio. Gli anarchici lo ~anno conosciuto per mezzo di Giovanna e lo hanno ignorato, o lo hanno amareggiato ed ingiuriato, per la stessa ragione. Prima di riportare quello che il "Freedom" di Londra dice di questi due personaggi voglio fare notare che coloro che pigliano a prestito le idee ed i giudizi degli altri su uomini e cose che non conoscono, non sono soltanto indegni di qualificarsi anarchici, ma sono altresl poco meritevoli di essere stimati uomini. I veri uomini infatti esercitano il dono ed il privilegio di -potere pensare con la testa ·propria. Nel numero 10 del 24 marzo u.s. l'editore del "Freedom " che per avere sposato la Maria Luisa Berneri era diventato il genero di Giovanna, nel commemorarla dopo la morte non solo ricorda che il meglio della sua attività di anarchica è Indissolubilmente legata a quella di Cesare, ma nell'ultimo paragrafo testualmente scrive: CONTROCORRENTE - Giugno 1962 21

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==