delle automobili nelle strade! a che impressionarsi se ciò permette egualmente alla grande maggioranza H suo quieto vivere, le sue quotidiane occupazioni, i suoi affari, i suoi amori? Qualcuno vi vede una vittoria continua dell'individualismo, e forse non a torto; il ch·e non sta certo a vantaggio del concetto di progresso sociale e di collaborazione ad un avvenire di progresso. Evidentemente in Francia non comanda Peron, o Salazar, o Krutcheff, ma quando la storia sarà fatta e posteriori molti nomi verranno posti in una unica rubrica, da che vi sono tiranni coi guanti ed altri senza, vi sono sfumature e prospettive che mentre appannano una visione immediata, poi finiranno di svanire come nebbia al sole, e la realtà, grattata all'osso, non potrà fare a meno di mostrarsi nella sua nudità. Vi è un aspetto nuovo della democrazia in tutto ciò, un aspetto ignorato che risalta alla luce del sole: e che cioè appunto la democrazia invece di essere la iprotezione, Il .dominio della maggioranza, oggi sta divenendo la protezione, il dominio delle minoranze. Il che in realtà è stato alla base del regime democratico, il quale si è sostituito ad un consenso generale imposto ora con la forza, ora con la demagogia, permettendo il formarsi a viso aperto di. .. appunto di minoranze. Queste <non erano tollerate in tempi di aperto imperialismo, oggi hanno la via libera, anzi sono confortate, sospinte, protette, sl che con la loro molteplicità finiscono di fare a meraviglia il gioco della minoranza al potere, per abilità di capi o per la ipotenza del denaro, quando non è delle armi. E' cosi in fondo che è avvenuto in Argentina di recente, dove un 35 per cento di Peronisti hanno sconvolto l'andamento normale della vita degli altri 65 per cento non Peronisti, sulla base del diritto ad esistere di minoranze, quanto mai incapaci a intendersi, quando poi non entri in gioco l'altra minoranza organizzata che possiede le armi: ora le navi da guerra, ora gli aeroplani, ora le baionette. Se nei piccoli problemi quotidiani il singolo aguzza l'ingegno e sotto la sferza del bisogno diventa un competente a risolvere l'immediato stato di disagio, nei grandi problemi collettivi poche sono le menti capaci di abbracciare tutto il complesso, cosi che a meno di dedicarvi tempo e cultura, di essi problemi si scosta o si rifiuta la soluzione più elegante, più seducente, preparata in cucina dai delegati delle masse a tal uopo, riducendo la democrazia ad una popolare complicità verso <tale o tal altro clan, dove la competenza si fonde tutt'uno con l'immediato vantaggio che offre il posto occupato. Episodio stupendo di tale sostanza democratica la si è avuta di recente in Italia dove, dopo la proiezione di un film sul divorzio è stato chiesto agli spettatori di alzare la mano se favorevoli a tale istituto. Una enorme maggioranza di mani si agitarono in alto. Allora, stupito, lo stesso che aveva inte1'!)ellato la platea chiese quanti fra i presenti fossero cattolici. La stessa selva di mani si agitò nella sala. Divorzisti e cattolici erano, nello stesso momento, l'enorme maggioranza del presenti; fotografia più esplicita non si sarebbe potuta cogliere della coerenza delle maggioranze! Il che vuol dire che per questo il sistema democratico sia da riprovare, o si debba ritornare agli imperatori, ai tiranni, al duci di esecrata memoria. Vuol dire però che lo spirito democratico è urta cosa e le forze democratiche sono altra cosa; che in fondo quel 51 per cento che domina il 49 restante è dal punto di vista matematico ineccepibile, da altri punti di vista soggetto a qualche miglioramento!! L'evoluzione della razza umana è in corso, è in sostanza, una continua rivoluzione con le sue vittime e le sue atrocità, ,alla quale la miglior collaborazione possibile consiste nel migliorare la cultura, i dialoghi, le informazioni, gli esempi, per gli uomini che di essa democrazia sono chia· mati a servirsi, afflnchè resti, piuttosto diventi, una cosa seria. Domenico Pastorello COSE SERIE ... Lo scritto su la niia visita a Villa/alletto, apparso su. lo scorso nuniero tli " Con.• trocorrente ", abbisogna tli una correzione ed una piccola CODA. " La Stampa. " di Torino pubblicò a suo tempo una breve rettifica alla fantastica storia a me auribi,ita. Avevo giéi. inviato la cor·risponde11za a " Controcorrente" lorquando a Nervi, il giorno dei funerali della Giovanna Berneri, in un restaurante ed alla pre•enza di Yirgilio Goz;:;oli mi fu nwslrato il ritaglio del giomale contene11te la RETTIFICA. In aeguito al non 1'oluto evento, ,nolte persone si so110 affrettate a con,plimentarmi per qualcosa attribr,itami ma ,la me NON FATTA. Il ,lirettore di un settinianale ro,nano ha invece trovato scusa per ricoprirnti di abr,•i e,l insulti. Ai prhni lto potuto spiegare il percltè i loro co,nplimenti erano del tutto irnmeritati. Al •econdo, al momento po••o soltanto dire: GRAZIE. HUGO ROLLANO 12 CONTROCORRENTE - Giugno 1962
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